L’irlandese William Butler Yeats, premio Nobel per la letteratura nel 1923, nacque il 13 giugno 1865 a Sandymount, nella contea di Dublino.
Nel 1889 conobbe Maud Gonne, una giovane ereditiera attivista del movimento nazionalista irlandese, che Yeats amerà vanamente per gran parte della sua vita, amore non corrisposto da parte di Maud.
Nel 1916 Yeats, all’età di 51 anni, pubblicò la poesia titolata: “Gli uomini migliorano con gli anni”. In questo componimento l’autore si raffigura come un dio acquatico corroso dalle mareggiate dei sogni, dal flusso inesauribile dell’immaginazione; perciò cerca di educarsi al rigore riposante della saggezza, alla sola contemplazione dell’avvenenza femminile, come fosse distaccata nella “bella immagine / rinvenuta in un libro”. E riesce quasi a indurci a credergli quando parla di ritirato appagamento nell’età. “Eppure, eppure,” quei sogni corrosivi, quelle intemperie, quelle correnti sono la verità esistenziale di Yeats, che erompe esclamando il proprio rimpianto per una giovinezza meno saggia ma più capace di ottenere l’amore. Non resta che il fragile equilibrio del diventare vecchio “in mezzo ai sogni”.
William Butler Yeats: “Gli uomini migliorano con gli anni”
Sono corroso dai sogni,
un tritone di marmo consumato
dalle intemperie, in mezzo alle
correnti,
e tutto il giorno contemplo la bellezza
di questa donna
come una bella immagine
rinvenuta in un libro,
compiaciuto di averne pieni gli occhi
o i perspicaci orecchi,
non d’altro pago che d’essere saggio,
perché gli uomini migliorano
con gli anni.
Eppure, eppure,
questo è il mio sogno, o è la verità ?
Oh, se ci fossimo incontrati
nella mia ardente giovinezza !
Ma io divento vecchio in mezzo
ai sogni.
Un tritone di marmo consumato
dalle intemperie, in mezzo alle
correnti.
(tratto da Wlliam Butler Yeats, “I cigni selvatici a Coole”, Rizzoli 1989)
