Autore Topic: Un dovere  (Letto 784 volte)

squarcio88

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Un dovere
« il: Maggio 18, 2018, 13:38:59 »
Non era facile sognare. La casa la fissava mesta e pensierosa. "Voglio te" sembrava dire. Lei porse una mano e svelta, toccò l'intonaco scrostato. "Anch'io ti voglio" sussurrò di rimando. Le luci, nella strada, si accesero in un soffio di speranza."Ma al nuovo giovane non é concesso". Le imposte parvero schiudersi, a lei, che tanto aveva atteso quel segnale. "30 anni e le certezze di un ventenne". Poggiò il palmo al muro, bramandone il tepore, freddo. " Ma non demordo". Un' auto le sfrecciò di fianco strappandola al pensiero. La mano si scostò dalla parete cercando verso il basso del calore umano. "Andiamo piccola mia". Il volto sorridente della figlia squarciò del tutto una ferita interna. " Andiamo".
La via era ancora lunga e i quaderni da correggere gravavano sulla spalla quanto sull'umore. Si voltò un'ultima volta a fissare quell'edificio giallo, allegro. "Sognare é un dovere" sembrò rassicurarla lui. "Sí, sognare é un dovere" ripeté lei ad alta voce.
"Il fine giustifica i mezzi? E' possibile. Ma chi giustificherà il fine?"
Albert Camus

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Re:Un dovere
« Risposta #1 il: Maggio 18, 2018, 17:41:54 »
Buonasera,

perdonami ma non ho compreso pienamente il racconto, forse a causa dello stile e ancor più a causa dell’età (mia) che mi ha irrigidito gli ingranaggi preposti allo scopo (comprensione). Se mi vuoi aiutare te ne sarei grato. 

Ho capito questo:

c'è una mamma con sua figlia che visiona una casa che par molto importante, sin a divenire un personaggio della storia; quindi è la casa che pronuncia (figurato, verosimilmente  “sentita” internamente dalla madre) la frase “Ma al nuovo giovane non è concesso” ?

Per qualche motivo pare che la madre non abbia la possibilità di realizzare il suo sogno, presumibilmente l’acquisto/affitto della casa. Poiché la sua età corrisponde alla tua forse è il  racconto di una propria vicenda.

Nella  frase: … squarciò del tutto una ferita… il verbo “squarciare” è impiegato accidentalmente o intenzionalmente per ricollegarsi al tuo nick?

Personalmente (ma ognuno è artefice della propria creazione letteraria) una volta affidato un ruolo (e una personalità) alla casa avrei evitato di cambiar genere (casa femminile – edificio maschile), ad es. così:

Si voltò un'ultima volta a fissare la costruzione gialla, allegra. "Sognare é un dovere" sembrò rassicurarla (lei).


Un saluto

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squarcio88

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Re:Un dovere
« Risposta #2 il: Maggio 18, 2018, 19:05:16 »
Ciao,
sí, sulla questione del genere hai ragione, avrei potuto mantenerlo o farlo tutto al maschile per evitare incomprensioni.

É la madre che dice "ma al nuovo giovane non é concesso" riferendosi al fatto che al giorno d'oggi l'età della giovinezza é prolungata rispetto al passato. Questo nel bene e nel male, poiché un trentenne che ha studiato, al momento ha spesso le stesse disponibilità economiche e garanzie di quelle che ha un ventenne. Pur lavorando, poiché precario, non gli é concessa la possibilità di accedere alla realizzazione di sogni, quale può essere l'acquisto di una casa. Lei non é solo una madre o una lavoratrice, lei é prima di tutto una persona con i suoi desideri e le sue insicurezze, che si accentuano di fronte ad una società che scoraggia. Allo stesso tempo però é abbastanza forte da non precludersi la possibilità di sognare e di impegnarsi per avere un futuro migliore per sé e la propria famiglia.

"Squarcio" é una parola che mi é sempre piaciuta molto, sia in termini di produzione sonora, che d'immagine che arriva alla mente quando la si pronuncia. Qualche cosa di doloroso, inquietante, ma allo stesso tempo un'apertura su un qualche cosa di nuovo, sconosciuto e non per forza negativo.
É proprio la potenza di quella lacerazione interna, nel vedere la figlia e il loro futuro incerto, a darle la forza di credere ancora piú fermamente nel suo sogno e nella possibilità di realizzarlo.

Grazie mille per i tuoi suggerimenti,
a volte tendo ad essere troppo criptica e a dare per scontato che al lettore arrivi il mondo che ho in testa e che é dietro ai miei scritti. A volte ci riesco, a volte meno ;)

Buona serata!
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Albert Camus

piccolofi

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Re:Un dovere
« Risposta #3 il: Maggio 18, 2018, 23:08:14 »
Aggiungo le mie impressioni, senza leggere chi mi ha preceduto per non esserne involontariamente influenzata.
La nostra Squarcio è come sempre dolente e profonda, sensibilità ferita ma che resiste, risponde. A chi? A cosa?
Alle voci dentro di sé, dico io, che lei esteriorizza in sembianze, in qualche modo umanizza e fa terze.
Lì per lì non lo si capisce, lei è sobria ed ermetica, ma chi le parla, quel " lui ", è il muro, è la casa. Così almeno penso io.
Il dialogo intimo è fra lei, lei com'era, come si ricorda e ricorda, e la casa che ha visto i primi tempi della sua giovinezza, che ha accolto la sua vita e i suoi sogni, di cui accarezza con mossa rapida i muri perché le rispondano, le facciano eco.
Oggi la vita è cambiata, ma l'allegria di quel muro giallo la seduce ancora, come tutto quello che è legato al nostro passato e alle nostre speranze, ai primi palpiti, ai primi dolori che si colorano comunque del colore della giovinezza.
Dieci anni dopo giovane lo è ancora, ma c'è una nuova " giovane " che le tende la mano, la strappa ai ricordi, la riempie della sua semplicità, immediatezza e fiducia.
Nonostante la casa ritrovata le abbia per un attimo aperto i battenti.. tutto è cambiato, e quell'attimo consolatorio di passato non può più inserirsi nel presente.
E dopo essersi concessa il tepore del cuore, lei riprende la strada più concreta dell'oggi.

( Questo è quello che hai comunicato a me, spero non sia tutto " sbagliato ".. )
 

squarcio88

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Re:Un dovere
« Risposta #4 il: Maggio 19, 2018, 10:54:26 »
Carissima Piccolofi, ben ritrovata!
I tuoi commenti sono sempre molto attenti e sentiti.
Questa volta il significato che hai colto é diverso da quello che volevo dare io, ma sentire varie interpretazioni é sempre stimolante. Da una parte mi fa capire che sono uscita un po' fuori dal focus  ;D , dall' altra che spesso non c'é niente di male in questo se comunque emergono emozioni.
La tua interpretazione ha toni dolci e malinconici. Mi piace molto  :rose:
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Albert Camus

piccolofi

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Re:Un dovere
« Risposta #5 il: Maggio 19, 2018, 12:03:20 »
E' un piacere anche per me ritrovare te, e che la tua penna così particolare e mai banale sia tornata a dare guizzi al forum. Ognuno di noi va e viene, però è bello vedere che a un certo punto si ritorna..
Per il mio commento al tuo scritto, come premesso non ho voluto guardare le ipotesi di altri, né il tuo chiarimento che ho visto che seguiva. Lo farò adesso, così vedrò cosa in realtà volevi comunicare.
Ma sono d'accordo con te sul fatto che l'importante è che un elaborato comunichi, induca sensazioni, o emozioni, o pensieri; poi quali siano è soggettivo, dato che in fondo ha centrato l'obiettivo di essere quello che io chiamo un seme, destinato a produrre germogli in terreni diversi, ossia negli altri.