Autore Topic: Un amore e pensieri nell'arco di tre anni (I Parte)  (Letto 531 volte)

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Un amore e pensieri nell'arco di tre anni (I Parte)
« il: Luglio 21, 2012, 23:39:35 »
18 maggio 1996
Ho un cuore triste e tanto desiderio di far esplodere questo amore che è tacito dentro di me, assopito. Vivo comunque un amore tutto mio, attraverso l’immaginazione. Ma, non riesco a riempirmi, non mi basta e allora sempre più forte si fa il desiderio di vivere nel reale. Perché dunque lo amo? Perché non posso fare a meno di pensarlo? In qualunque posto io vada, lontano, con il pensiero, vado a lui, e un profondo scoraggiamento mi assale, pensandolo. Lotto con me stessa, ma tutto ciò è estenuante.

10 luglio 1996
Dapprima in modo flebile, ma continuo, e poi forte fino ad esplodere, mi assale il ricordo e il desiderio. Trascino i miei giorni nell’insoddisfazione. Fuggire, andare lontano là dove non conosco e ricominciare daccapo a vivere. Assisto al mio sgretolamento, non c’è pace dentro di me, non c’è luce in fondo a questo tunnel.

7 agosto 1996
Gli eventi che si succedono, ci cambiano nel pensiero e nell’azione, e credo ci rendono schiavi, ma il coraggio di superare tutto è solo in noi e nella capacità che abbiamo di credere. Le nostre scelte forse non sono mai completamente irreversibili, noi possiamo cambiare tutto nuovamente.
Non si dimenticano i grandi esempi, ma rischiano di usurarsi quando si esasperano.

24 ottobre 1996
Di quanta libertà e nessuna limitazione posso godere adesso, nella mia solitudine.

3 novembre 1996
Di quella libertà tanto desiderata, ora non so che farmene. Forse esiste qualcosa di più bello al mondo dell’amare ed essere amati? Non c’è gioia in me, il tempo passa ed io sento ingarbugliare la mia esistenza. Ancora di più il peso del dolore pesa sul mio cuore. Ma devo imparare ad ascoltare la voce del tempo.

10 novembre 1996
Mi sento in balia degli eventi e non ho la forza di reagire. Tutto mi sembra difficile, triste, vuoto, inutile. Non ho entusiasmo.

18 novembre 1996
Mi sento come un uccello, volo soltanto insieme a te e dimentico il mio mondo, la mia vita, il tuo mondo, chi sei e chi è attorno a te, volando siamo un uomo e una donna e il loro amore. Nella realtà ho le ali strappate, tu non mi appartieni, misere briciole ci concediamo e ancora non vediamo, non udiamo e siamo bravi, sappiamo farlo bene perché in noi manca il coraggio, perché non ci può essere desiderio. Tuttavia per quegli attimi vissuti insieme viviamo e ci illudiamo di sentirci più forti e felici rifugiandoci in quel piccolissimo mondo costruito insieme con il poco che io ho di te e tu di me, e ancora resistiamo.

18 dicembre 1996
I giorni trascorrono senza che io me ne renda conto, soltanto fermandomi riesco a guardarmi indietro e prendo coscienza del tempo. Nel corso della vita si alternano i periodi brutti a quelli belli; ciò che desidero di più adesso è fuggire lontano e non farmi mai più vedere.

21 dicembre 1996
La malinconia si è impossessata nuovamente di me, non riesco a far smettere il mio cuore di piangere e non ne accetto i motivi. Mi chiedo il perché di tutto questo e non trovo via d’uscita e solo vorrei chiudere gli occhi e ritrovarmi lontano da qui.

23 dicembre 1996
Scrivo il mio dolore, ma devo alzarmi dalla sedia e affrontare la vita.

24 dicembre 1996
Verso solo disperatissime lacrime.

26 dicembre 1996
Amare è una questione di volontà?

28 dicembre 1996
Non amiamo tutti allo stesso modo.

30 dicembre 1996
Non riesco a frenare le mie lacrime e forse non lo desidero nemmeno, e la disperazione mi assale e i ricordi mi assalgono e mi feriscono. Non servono parole o gesti, avanza inesorabile la disperazione; desidero soltanto ritrovarti.

1 gennaio 1997
La speranza di starti accanto rende più difficile e insopportabile la tua assenza. Guardo i ricordi, nelle orecchie odo ancora le tue parole, tra le mie mani sento ancora il tocco delle tue, calde, che mi stringono comunicandomi sensazioni antiche e per questo adesso calde lacrime solcano il mio viso e riscaldano il mio cuore, avvolgono le mie spalle e circondano la mia vita.

16 gennaio 1997
E’ stato detto tutto, è stato già vissuto tutto, ormai nulla di ciò che siamo rimane ancora da scoprire, eppure non riesco a far tacere il mio pensiero, e per questo scrivo. Non mi chiedo più i perché degli avvenimenti, ma semplicemente sto lì a guardare la vita come fossi dentro un'altra vita, mi lascio trascinare dagli eventi senza più avere la forza di lottare contro ciò che è stato per dimostrare il diverso. Con amarezza guardo il passato, almeno quello mi appartiene. Che strano come quanto di positivo e quanto di negativo possano essersi mescolati e fusi portandoci l’uno lontano dall’altra fino alla completa negazione.

18 gennaio 1997
Vivo l’oggi rivestendolo di speranza. Ma quanto è difficile lasciar tacere il silenzio!

20 gennaio 1997
…Eppure devo alzarmi dal letto e affrontare la giornata, stare tra la gente e fingere il sorriso, e ancora vivere. I giorni trascorreranno ed io sola, nella mia solitudine dovrò affrontare il mondo portando con me il fardello degli sbagli, e ancora sopportare il silenzio della sua voce, delle sue mani e del suo volto.

25 gennaio 1997
Danzano ancora intorno a noi fantasmi e paure e per questo nessuno di noi, pur desiderandolo, è dell’altro completamente. Soltanto il tempo ci darà ragione dei nostri gesti e delle nostre azioni, però amiamoci quanto più possiamo perché un giorno soltanto dell’amore di oggi trarremo la forza.
Le passioni, i desideri vanno e vengono e sono come venti che ci trascinano da una parte all’altra facendoci perdere fuori di noi. Pertanto godi oggi la gioia che ti offro, e l’amore che sento per te.

27 gennaio 1997
Se anche le lacrime non scorrono, ugualmente, trasparenti solcano il mio viso.

25 maggio 1997
Mi sembra quasi di veder vivere qualcun altro al posto mio.

12 giugno 1997
Perché è così difficile anche solo pensare quando sarebbe molto più semplice vivere senza chiedersi il perché? Le certezze? E che sono se non forse belle parole ad uso di chi non ama rischiare?

14 giugno 1997
…E per quelle poche ore quanto tempo trascorso a pensare come raccoglierle tutte per dare, in tal modo, un senso di continuità che comunque, pur sembrando intermittente nel tempo, lascia nell’animo l’impronta dell’altro, accompagnandone i gesti quotidiani. Gli oggetti, inanimati attorno a noi, adesso, sfiorati, sembrano avere un senso potenzialmente condivisibile.
Si vive d’istanti che possono essere fermati soltanto nella nostra mente, o anche essere rivissuti, perché sono dentro di noi, vivi, e ci parlano sussurrandoci la vita, e conducendoci per mano in luoghi e tempi unici e per questo forse quasi incantati.
…E così continuare senza nulla chiedere all’eterno perché ogni attimo sommato riempie ciò che c’è dentro e fuori di noi. Tutto è concesso, nulla viene omesso o escluso, ci si scopre pieni di una forza speciale e quasi fatata che traspare dal corpo e dagli occhi, e si grida dal dolore per la felicità raggiunta, perché dolore e gioia convivono, perché non c’è gioia senza dolore e dolore senza gioia.
Egualmente vivi e forti, gioia e dolore racchiudono le nostre emozioni e le nostre sensazioni, e soprattutto le nostre confusioni. E, dopo forti emozioni, ci riaffacciamo alla vita in punta di piedi. E la felicità? Pur temendola non ne possiamo fare a meno, perché ci toglie il respiro quando la rincontriamo, abbaglia gli occhi quando la scorgiamo così, seduta su di un muricciolo, illuminata soltanto dal chiaro della luna, accompagnatrice dei percorsi tortuosi della vita. Tuttavia non roviniamo ciò che di bello c’è nel dolore e nella gioia fuggendo e rifugiandoci nell’incertezza, da sempre nemica dell’uomo e della vita.

30 giugno 1997
Volgo lo sguardo indietro e scopro di non aver vissuto ancora almeno una volta per me stessa.

 

ziaci

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Re:Un amore e pensieri nell'arco di tre anni (I Parte)
« Risposta #1 il: Luglio 22, 2012, 00:13:43 »
pensieri di un anno che leggo in dieci minuti,
dieci minuti di emozioni,
emozioni lunghe un anno.
acrobata del tempo, sospesa a mezz'aria, senza rete sto.
C.