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Topics - dharma

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Cassonetto differenziato / Pole dance e lingua dei segni
« il: Agosto 13, 2014, 10:48:49 »
https://www.youtube.com/watch?v=XIfKhlIfx10&feature=youtu.be

se cliccate sul link avrete modo di vedere una mia performance di pole dance sulle note di una canzone di elisa tradotta in lingua dei segni ^__^ sono sicura vi piacerà ^__^ :rose:

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Comunicazioni alla e dalla redazione / Zam primo e Zam secondo
« il: Settembre 21, 2012, 02:58:56 »
io leggendo qua e là ho notato che spesso si dice "e ma questo zam non è più quello di una volta"
e sinceramente le persone che lo dicono, me compresa, sono proprio quelle che prima ci stavano molto di più di adesso. Tipo
io , Leon, Zoya, LeDevil, Ciri, Nado, Arya e un sacco di altri che manco sto qui ad elencare!
di che ci lamentiamo, pensavo, se siamo i primi a bazzicare poco Zam?
ci vogliamo dare una mossa? BOH!

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Cassonetto differenziato / nuvola?
« il: Settembre 18, 2012, 17:25:20 »
qualcuno di buon cuore mi puo linkare qualche stralcio di conversazione dove se so accapigliati, a quanto so, per causa di nuvola? grazie. scusate ma mi voglio riaggiornare su sta storia :rose:

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Cassonetto differenziato / a.a.a.
« il: Settembre 13, 2011, 04:44:26 »
non trovo piu i racconti miei ma ndo stanno
è una grave perdita per zam ve lo assicuro :rb:

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15 minuti per creare / Sette e ventitrè
« il: Marzo 15, 2011, 21:32:21 »
19.23

È sull'orlo di un precipizio, forse è un sogno.
"Non capisco. No. O forse non so."
Nikita doveva essere in dormiveglia, si sente viva nel suo stesso sogno.
Lui si avvicina e l'abbraccia forte, senza dirle una parola, solo un sorriso.
Attenti a non cadere.
Non si sveglia, Nikita.
Lui la accarezza e le sistema una ciocca di capelli che le scivola sul viso, e la guarda. Sei fragile, preziosa, Nikita.
Ci conosciamo noi due, perchè ci siamo guardati negli occhi ed abbiamo letto le nostre paure, senza spaventarcene.
Ora viviamo un mondo capovolto, e tutto un universo sembra scivolato via.
Noi, che ci conosciamo per le cose che ci siamo detti, ma molto di più per ciò che abbiamo condiviso senza dire una parola.
E lei ricorda una sera, c'era la mezzaluna.
E ricorda il suo sorriso.
Quella sera faceva freddo, e si sentiva la dolcezza del silenzio.
Lui le sembra triste, come se avesse un dolore invisibile persino a se stesso.
La guarda silenzioso, ed è imperscrutabile.
"Sento una mancanza, come se una parte di me fosse andata via.
Sento di aver perso qualcosa, Nikita.
un oggetto,
no, forse un attimo.
O addirittura tutta una vita".
Gli occhi di abisso che, come un oceano addormentato, dentro celano tutte le storie del mondo. E una lacrima.

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Cassonetto differenziato / 8 marzo festa della dharma
« il: Marzo 08, 2011, 14:13:20 »
come ormai il globo terracqueo sa da tempo immemore, l'8 marzo venne scelto come data per festeggiare l'avvento del tesorello sulla terra :happy:
se volete inviare i vostri augury+REGALO, vi invio per posta il mio indirizzo :happy:

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Comunicazioni alla e dalla redazione / Pop up messaggi nuovi
« il: Marzo 05, 2011, 23:28:19 »
si può mettere il pop up che avverte dell'arrivo di un messaggio nuovo?
perche led incomincia ad avere una certa età e non vede più gli mp
aiutiamolo  :happy:

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Fotografia / Dharma e i mondi di altroquando
« il: Marzo 04, 2011, 16:18:58 »
Quì la vostra beniamina posterà i propri piccoli preziosissimi, direi inestimabili, capolavori  :happy:
hahahahahhahahahahahahhaahhaha

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Comunicazioni alla e dalla redazione / sezione fotografia
« il: Marzo 04, 2011, 16:02:15 »
io direi che chi vuole postare proprie foto deve creare una nuova discussione con il proprio nome, in modo da fare una raccolta di tutte le proprie foto...poi ovviamente si possono anche fare nuove discussioni  a tema..che ne so "ritratti" "paesaggi" "still life" dove gli autori possono essere vari. oppure su grandi autori.

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15 minuti per creare / Una Luna
« il: Marzo 03, 2011, 01:47:57 »
Era come sempre notte fonda.
Ancora sveglia.
Quanto vuoto nella mente, un silenzio assordante che non le permetteva di avere pace.
Dormire neanche a pensarci.
Si alzò dal letto e nell'oscurità cercò il flebile riflesso della luce lunare, e si avvicinò alla grande finestra della stanza.
Una luna splendida si affacciò nel cielò, e la guardò.
E lei improvvisamente si sentì nel mezzo di una terra sconfinata, desolata, blu, fredda.
E la luna la guardava, e lei guardava la luna e le parve di scorgere una lacrima che scivolava giù.
O forse adesso si trovava davanti ad un lago grigio, profondo, silenzioso, e il riflesso era quello che le restituiva lo specchio d'acqua.
O forse adesso si trovava nel suo letto di tanti anni fa, quando da piccola pensava come si sarebbe sentita il giorno che il suo vecchio padre sarebbe morto.
O forse adesso stava di fronte al suo peggior nemico, che le lasciava lividi sui polsi, e lei ferma, ammutolita, a piangere senza un grido.
Lei guardava la luna, e davvero l'aveva vista piangere.
O forse era semplicemente il suo riflesso sul vetro della finestra, e quella era la sua lacrima.

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88 è un numero perfetto - quinta parte - Dezso

Dezso aveva 28 anni, era nato l'estate più calda che sua madre avesse mai ricordato; era testardo, caparbio e pieno di talento.
Scriveva opere che avevano lasciato senza fiato persino la critica più feroce. Riusciva a modellare una pagina bianca e sterile facendola diventare pura metafisica e con la penna poteva descrivere l'arco di una stella.
Era bello, l'uomo più bello che Nikita avesse mai conosciuto, un volto fiero, un corpo prestante, gli occhi scuri che celavano un fuoco che non si spegneva mai, e dei lineamenti decisi ed armonici al tempo stesso, uno sguardo che racchiudeva mille storie.
Una cicatrice aveva Dezso, vicino al cuore, che ogni tanto doleva. Ma lui soleva non tenerne conto.
La sua vita lo aveva portato a conoscere tante cose, aveva una radice in ogni posto che aveva visitato, e in nessun luogo.
Nikita sapeva che fra tutti i suoi compagni di università non ve n'era uno solo capace di eguagliare le conoscenze che lui possedeva e le sue capacità di applicarle.
Nikita pensava infatti, come molti, che Dezso fosse un grande artista, un genio.
E lei lo aveva pensato da sempre, da prima che lui raggiungesse la celebrità.
Nikita ne rimase colpita la prima volta che lo conobbe; una notte, sul ponte del fiume Nero, faceva freddo e lei non vedeva altra via d'uscita.
All'improvviso vide un ragazzo avvicinarsi e fermarsi poco distante da lei.
Era poggiato alla ringhiera, come lei, guardando la luna galleggiare e scivolare fra i sassi del fiume.
"Nottambula stanotte?" le disse, voltandosi per guardarla negli occhi.
Lei ricambiò lo sguardo caldo e vibrante come una stella, e rispose "A volte è difficile dormire."
"Ti capisco. A volte i pensieri mangiano vivi."
"è proprio così.." disse lei, che desiderava per la prima volta, e solo con lui fu così in seguito, di condividere ciò che sentiva.
E quando anni dopo Dezso se ne andò, partendo per un viaggio, e la lasciò, lei si sentì come se le avessero strappato via metà dell'anima.
Dezso, che la conosceva senza averla mai conosciuta.
Dezso, che le insegnava tutto quello che le sarebbe servito, sempre.
Dezso, che le regalò la sua nuova, vera vita.
Dezso, che la salvò quella notte sul ponte del fiume Nero, e che altre mille volte la salvò.




88 è un numero perfetto - prima parte - Lo sconosciuto
88 è un numero perfetto - seconda parte - Occhiverdi
88 è un numero perfetto - terza parte - La telefonata
88 è un numero perfetto - quarta parte - Il profumo
88 è un numero perfetto - quinta parte - Dezso

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Cassonetto differenziato / Mega cena Zam
« il: Marzo 01, 2011, 22:23:41 »
Sono sicura che se incominciamo adesso ad organizzarci nel 2038 riusceremo a vederci per una cena!!!! :happy:

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Anch'io Scrivo poesia! / L'anello
« il: Marzo 01, 2011, 04:09:02 »
Era via.
Lontano.
Era partito e l'aveva lasciata lì, da sola.
Ritornava spesso, e lei sapeva di essere l'unica, come l'unico era lui.
L'ultima volta che si erano visti le aveva detto che l'amava.
Ma il fatto era che lei ora si trovava lì, da sola.
Questo era il fatto.
Raccontami ciò che vuoi, ma ora, io, sono sola.
Vivo con quel gesto istintivo di controllare se ho ancora l'anello, che ormai non porto più.
È una tentazione misurare il proprio valore a seconda del ruolo che occupi nella vita di qualcun altro, vero?
Ma tu non lo farai, non stasera, non più.
Già, non lo farò.
Però se devo stare da sola, allora voglio starci davvero.
Ora che ho una vita dentro me, vado via.
E nessuno mi troverà, nessuno capirà dove sarò andata a finire.
In un altro posto mi troverò domani, e a questa stessa ora penserò di essere davvero libera.

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88 è un numero perfetto - quarta parte - Il profumo

Scende dal letto, Nikita, ma non ha paura.
Decide di rimanere nascosta nel buio, e silenziosamente raggiunge la porta della camera; ha deciso di scendere per dare un'occhiata.
Spalle al muro striscia come una ladra, in casa sua, fino ad arrivare sulla cima delle scale.
Si ferma e sente ancora quel rumore, qualcuno che si muove, al piano di sotto.
Non è spaventata, è furiosa adesso.
Scende le scale sapendo bene come fare per non produrre alcun rumore, e si trova nel salone; sente un odore che le ricorda il profumo dell'uomo che aveva incontrato la stessa mattina.
E per un attimo si ricordò dell'incontro.
Nel bar. "Comunque io mi chiamo Ruben, tu?" e la guardò  come se fosse stata la prima volta, scrutandola attentamente.
Lei valutò che doveva essere più grande; sicuramente più dei ventitrè anni che lei  aveva appena compiuto, ma non di tanto.
"Nikita, ma ogni tanto cambio nome" sorrise lei in maniera un pò scontrosa.
Ma difficilmente capivano quando lei era scontrosa.
E continuò dicendogli "comunque è già tardi per me, devo lasciarti, a presto e buona giornata.".
Lui la fermò prendendole un braccio "spero ci rivedremo, Nikita"
"oh sì" rispose, sentendosi aggredita e viva al tempo stesso, e mentre lui lasciava la presa, lei, sorridendogli per salutarlo, si alzò il baverò del cappotto nero e uscì dal bar avendo la sensazione di aver rivisto qualcuno che già aveva conosciuto.
Nikita si desta dal ricordo dell'incontro, e si ritrova nel buio della sua casa, senza difese, e di fronte a lei la sagoma di un uomo.

88 è un numero perfetto - prima parte - Lo sconosciuto
88 è un numero perfetto - seconda parte - Occhiverdi
88 è un numero perfetto - terza parte - La telefonata
88 è un numero perfetto - quarta parte - Il profumo

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88 è un numero perfetto - terza parte - La telefonata

Sveglia.
Di notte.
Sola.
Al buio.
Nel letto.
Un attimo  per capire cosa fosse stato a svegliarla.
Un rumore da fuori?
Il gatto nero che aveva urtato qualcosa?
DRIINNN
Il telefono.
Cercarlo in quel buio pesto non fu uno spasso, soprattutto visto il disordine che regnava sovrano sul comodino, ma lo trovò al primo colpo, dopo aver fatto cadere un paio di libricini e una boccetta di profumo.
"mmm sì chi è?" rispose cercando di non svenire dal sonno.
"Nikita ci sei? sei tu?...ma che fai? dormi?" Era Dezso.
"ehy Dez..mm..beh vediamo un pò ..mm non lo so....ma quanto hai fatto squillare il telefono? Molto?"
"Veramente hai risposto al primo squillo, infatti pensavo fossi sveglia, ma vedo che non è decisamente così"
"...mm ..ok dai....dimmi...cosa c'è?"
"Niente...volevo sapere come stavi...se stavi bene...se ci sono problemi.."
"Si" rispose Nikita stringendo convulsamente il telefono.
"sì? cosa?"
"Dico..ok..tutto bene qui sì, tranquillo, non devi preoccuparti per me"
"Infatti volevo solo sentirti"
"Ehh..e tu? che fai..come stai?"
"Non male, si lavora, in questi giorni sto fuori città per sbrigare delle faccende"
"oh ok...spero sia tutto a posto" nella speranza che senza di lei fosse un disastro, per lui.
"Si certo, tutto bene, si lavora molto"
"Bene, allora grazie per la telefonata, grazie davvero... e buona serata Dez" doveva chiudere lei la telefonata.
"ok, dai, buona notte miss kitt"
Click.
Sveglia.
Ora le restava da capire se l'incontro della mattina al bar con quell'uomo fosse stato reale come la telefonata di poco prima.
E in quel momento sentì chiaramente un rumore attutito al piano di sotto.


88 è un numero perfetto - prima parte - Lo sconosciuto
88 è un numero perfetto - seconda parte - Occhiverdi
88 è un numero eprfetto - terza parte - La telefonata
88 è un numero perfetto - quarta parte - Il profumo

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