Autore Topic: Venere e Cupido mingente  (Letto 1298 volte)

Doxa

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Venere e Cupido mingente
« il: Gennaio 10, 2021, 21:31:14 »

Lorenzo Lotto: “Venere e Cupido mingente”, 1530 circa, olio su tela, Metropolitan Museum, New York.

Il noto artista realizzò questo dipinto forse in occasione del matrimonio tra Gerolamo Brembati e Caterina Suardi, appartenenti a due famiglie economicamente facoltose di Bergamo.

Rappresenta l’allegoria dedicata al matrimonio e alla fecondità

Iconografia:

La nuda Venere è quasi  distesa su un panno blu; è piegata verso il lato sinistro e con l’avanbraccio sorregge la parte superiore del suo corpo; il braccio destro è sollevato verso l’alto e con la mano tiene la ghirlanda di mirto, pianta sacra alla dea; nella parte bassa  della ghirlanda è appeso con la catenella un piccolo bruciatore d’incenso.

Sul capo di Venus  c’è il diadema, coronamento dell’amore con il matrimonio,  e il velo tipico delle spose  del '500 che le scende dietro le spalle fino al bacino.

Nel lobo dell’orecchio sinistro pende l’orecchino con una perla, la quale simboleggia la purezza, l’illibatezza della donna.   

Vicino a lei, in piedi,  c’è il sorridente Cupido alato, con la faretra sulla spalla sinistra; l’eroto è intento nell’atto della minzione; fa la pipì centrando la ghirlanda, che sorregge anche lui con la mano sinistra;  l’orina giunge sul grembo di Venere;  chiara allusione erotica alla fertilità.

Fa da sfondo una tenda di colore rosso appesa anche ad un tronco d’albero con  dell’edera, simbolo dell’amore eterno.

Gli oggetti sparsi attorno hanno vari significati allegorici:

appesa al di sopra della testa della donna c’è una cornucopia, simbolo di fecondità;

i petali di rosa sparsi sul corpo di Venere  sono un ulteriore simbolo di femminilità.

In questo dipinto mitologico il pittore Lorenzo Lotto aggiunse in terra, sul lato sinistro di Venere  altri tre simboli:

una rosa: simboleggia l'amore che trionfa;
 
il serpente:  evoca il racconto biblico di Adamo ed Eva, nel quale il serpente è la rappresentazione del demonio tentatore;

il bastone: simboleggia il potere maritale.
« Ultima modifica: Gennaio 10, 2021, 21:36:37 da Doxa »

Doxa

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Re:Venere e Cupido mingente
« Risposta #1 il: Gennaio 10, 2021, 21:57:30 »
/2: "De urinis"

A proposito di minzione…,



di reni si parla poco, eppure sono indispensabili;  vengono attraversati ogni giorno da 180 litri di sangue; essi servono a ripulirci dalle scorie; in loro  scorre l’urina che, dopo sofisticati processi di filtrazione, consentono l’eliminazione di sostanze dannose all’organismo.

Vittorio Lingiardi in un suo articolo sul settimanale “Domenica” del “Sole 24 Ore” del 10 gennaio 2021, dice che dobbiamo pensare ai reni come a una coppia di custodi dell’omeostasi e di garanti del nostro equilibrio idrosalino; stimolano il midollo osseo a produrre globuli rossi, garantiscono la produzione di vitamina D, senza la quale saremmo rachitici, regolano la pressione sanguigna.

Già Ippocrate ammoniva  a controllare spesso la propria urina:

la trasparenza (limpida, opalescente o torbida), l’odore e persino il sapore.

L’urina mitologica di Zeus, che in forma di pioggia dorata cadde su Danae , la figlia del re di Argo: era l’unico modo per fecondarla.

Il vocabolario dei disturbi della minzione:
:)

stranguria: emissione dolorosa dell’urina, come in alcuni tipi di cistite;

poliuria: se di urina ne fuoriesce tanta;

oliguria: se è poca;

anuria: se è assente;

pollachiuria: se è frequente;

nicturia
: se è notturna.

Michelangelo Buonarroti, sofferente di calcoli renali, scrisse: “Io ò bevuto circa due mesi sera e mattina d una aqqua d una fontana che è a quaranta miglia presso Roma, la quale rompe la pietra; e questa  à rotto la mia e fattomene orinar gran parte”.

Nel passato numerosi trattati di medicina nefrologica e urologica furono titolati “De urinis”, per esempio da Galeno e da altri della famosa “scuola medica salernitana”.

Gilles de Corbeil, medico francese di scuola salernitana, oltre al suo trattato titolato “De urinis”, scrisse  un poema in versi, il “Carmina de urinarum”.

Ora che avete letto questo post, non vi scappa la pipì ?  :) ;)
« Ultima modifica: Gennaio 24, 2021, 22:34:37 da Doxa »

sole_ines

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Re:Venere e Cupido mingente
« Risposta #2 il: Gennaio 10, 2021, 23:15:18 »
Sono sconvolta, non credevo potesse essere fatto un bignami su questa roba qui  :D

Quello che mi colpisce è un'altra cosa però e cioè come sia diverso il corpo di questa donna dal corpo di noi donne eheh, o meglio, a quanto siano cambiati i canoni estetici femminili nel tempo, un argomento caldo caldissimo bruciante, da sempre  :)

Doxa

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Re:Venere e Cupido mingente
« Risposta #3 il: Gennaio 11, 2021, 08:52:51 »
Ines ha scritto
Citazione
Sono sconvolta, non credevo potesse essere fatto un bignami su questa roba qui 

Quello che mi colpisce è un'altra cosa però e cioè come sia diverso il corpo di questa donna dal corpo di noi donne eheh, o meglio, a quanto siano cambiati i canoni estetici femminili nel tempo, un argomento caldo caldissimo bruciante, da sempre

Ines “sconvolta” !  Come consolarti ?

Ines, my fair lady, la dolce Eliza Doolittle ti direbbe: “ quanta fuffa; come sei delichete”.


Ma non temere ci sono io, il tuo professor Higgins, capace di trasformarti entro 6 mesi in una donna di mondo, in una dama di alta classe che  conosce la fisiologia umana; :)

Il corpo della donna raffigurato da Lorenzo Lotto dici che "è diverso dal corpo di noi donne” contemporanee.

A me non sembra. Ne vedo molte in giro uguale a lei !

My fair lady, per te la bellezza è oggettiva o soggettiva?

Quali sono i canoni di bellezza che rendono una persona anche attraente sessualmente ?

Ma ci sono dei canoni ?

Per le donne definire un uomo bello e attraente è quasi sempre soggettivo; può piacere di più ad alcune donne e meno ad altre.

Inoltre, per le donne, definire un uomo bello non equivale a voler far sesso con lui. A differenza di noi uomini, la bellezza dell’aspetto fisico significa attrazione sessuale.

L’estetica corporea è un argomento che mi è congeniale, meritevole di sviluppi se tu vuoi.

p.s. ricordati quando fai la pipì di seguire i consigli di Ippocrate: controllare spesso la propria urina, in particolare se è limpida, opalescente o torbida, poi odorarla per inebriarsi, successivamente assaporarla.  :) :blank:

Ma secondo te Ippocrate assaporava la sua pipì ? ;)
« Ultima modifica: Gennaio 13, 2021, 09:09:05 da Doxa »

sole_ines

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Re:Venere e Cupido mingente
« Risposta #4 il: Gennaio 11, 2021, 17:03:57 »
Spero per lui di no, spero avesse questo pudore caro Doxa ehehe

Sono delicata, è vero, difetto di fabbrica, su alcune cose ho pudore, su altre decisamente no, e ti stupirebbero le due classi di "varie ed eventuali ", proprio perché sono una donna di mondo  ;D

Non credo che la bellezza sia così soggettiva come si dice spesso, credo che la bellezza sia oggettiva, che una cosa o persona ti piaccia è soggettivo, che ti attragga sessualmente è soggettivissimo direi.
Mi stupisce anche che per voi maschietti attrazione sessuale e bellezza vadano di pari passo, credevo che in questo foste molto simili a noi, in generale perché l'attrazione sessuale è qualcosa di più legato alla persona, alle proprie radici, alle proprie perversioni (passami il termine), è qualcosa di più intimo rispetto alla questione di genere...già mi stai rendendo più donna di mondo, è evidente  ;D
La mia prossima parola chiave sarà attrazione..preparati  ;D

Doxa

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Re:Venere e Cupido mingente
« Risposta #5 il: Gennaio 11, 2021, 19:32:45 »


Con l’immaginario zoom vediamo un po’ meglio il volto  di questa Venus di Lorenzo Lotto. 

Non mi piace !

Ines, vuoi mettere la differenza con i visi delle veneri  scolpite dal Canova  o  quelli delle antiche statue greche ?

Lo so, la natura dell'attrattiva facciale, i suoi determinanti e l'origine della variabilità inter-soggettiva dei criteri estetici sfuggono a una comprensione soddisfacente.

La bellezza suscita emozioni positive a seguito di un rapido paragone effettuato consciamente od inconsciamente, con un canone di riferimento interiore, acquisito tramite l’istruzione o per consuetudine sociale.

Il giudizio estetico dipende dalla propria personalità, dalle proprie esperienze, dalle conoscenze, dai pregiudizi, ecc..

La bellezza suscita nell’osservatore attrazione, piacere, esperienza estetica, ovviamente soggetta all’arbitrarietà, perché deriva dall’azione coordinata di differenti processi psichici: percezione, attenzione, memoria, immaginazione, pensiero, emozione, ed altro.

Va bene Ines, ti attendo al varco per argomentare sull’attrazione.  :)