Scrittura creativa

Scrittura creativa => Giochi letterari => Topic aperto da: nihil - Febbraio 21, 2011, 09:15:55

Titolo: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 21, 2011, 09:15:55
vi ricordate quel giochino, dove si indicavano due parole estemporanee e  ci si inventava sopra una storiella e l'autore poi indicava le due parole successive?
Ci partecipavate in molti.


Santa----escort


a chi l'onore di iniziare?
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 21, 2011, 15:22:21
Berlusconi portò a Villa Certosa una escort e le disse "Se fai quello che dico io dirò a Ratzinger di farti Santa". E fu così che tutto quanto iniziò ad andare a rotoli.

Luna------sasso  a voi la prossima!!!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: stete - Febbraio 21, 2011, 17:11:10
L'altro giorno la luna era talmente grande che mi ha fatta rimanere di sasso!

Libro prato
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 21, 2011, 17:18:20
Berlusconi portò a Villa Certosa una escort e le disse "Se fai quello che dico io dirò a Ratzinger di farti Santa". E fu così che tutto quanto iniziò ad andare a rotoli.

Luna------sasso  a voi la prossima!!!
Luna 


Luna stava lassù, annoiata a morte, spesso doveva guardare di traverso, perchè uno strano torcicollo la costringeva a volgere la testa ora a destra ora a sinistra.
Quando stava in salute riusciva a sporgersi dalle nuvole ed affacciarsi all'orizzonte per ammirare quelli del piano di sotto. Nel tempo si accorse che spesso la chiamavano in causa, per la bellezza, per le maree, per l'amore, per calcolare le semine o i famosi nove mesi. Lei di sicuro non centrava nulla con le svagatezze degli uomini, più che stare lì a soffrire d'insonnia e rigirarsi continuamente tra un tramonto e un'alba, di sicuro non faceva.
E poi venne quella famosa sera.
Un ragazzo percorreva una strada polverosa, in silenzio, con le mani in tasca, seguendo la scia della sua luminosità. Lei lo guardava con curiosità, perché quel silenzio era terribile e doloroso.
Quel giovane uomo si immobilizzò nella sua solitudine e si mise a piangere, poi prese un sasso e lo scagliò contro di lei, come se scagliasse tutto il suo dolore lontano da lui.
Luna capì e fu l’unica volta che pianse per un dolore che nemmeno le apparteneva.

Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 21, 2011, 17:19:53
heheheh bravi Tia e Stete, sempre all'erta eh?

Ricordatevi che le prossime parole sono libro e prato, come indicato da Stetina. :)
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 21, 2011, 22:31:45
heheheh bravi Tia e Stete, sempre all'erta eh?

Ricordatevi che le prossime parole sono libro e prato, come indicato da Stetina. :)

Sto correndo in preda al panico, "loro" mi stanno inseguendo lungo quell'interminabile prato, l'erba è alta, io arranco... quando mai ho letto le parole di quel libro... il Necronomicon Ex Mortis non deve cadere nelle mani di nessuno, è troppo pericoloso....

(racconto improvvisato come pochi!!!  ;D ;D ;D )
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 07:58:48
il bello del giochino è proprio l'improvvisazione, brava. ;)
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 09:43:24
Prato e libro



Emma corse con la sua biciclettina perché era in ritardo e sapeva che la madre l’avrebbe sgridata.
Non si accorse che dallo zainetto era sfuggito il libro che lei portava con sé e leggeva avidamente sul prato in cima alla collina.
Quando si accorse di aver perso il libro, si disperò, ma ormai era buio e non poteva tornare a cercarlo. Nemmeno per i giorni a venire potè tornare sulla collina perché piovve a dirotto: lei ogni giorno si disperava un poco di più, pensando al suo libro sotto la pioggia, tutto solo e infreddolito.
Emma aveva ragione, nessun libro gode a stare sotto un diluvio, infatti la pioggia lo aveva sciolto e le parole erano sfuggite dalle pagine, si erano mischiate alla terra e sparse come semi . E come semi crebbero.
L’estate seguente, scaldate dal sole e illuminate dalla luna, nacque un Bosco di parole. La prima ad accorgersene fu Emma, che lo vide crescere a poco a poco, e tutti i giorni andava ad ammirarlo e leggerlo.
 La nascita del bosco di parole venne conosciuta da tutti e molti, vecchi, adulti e bambini, presero l’abitudine di recarsi in cima alla collina e leggere quegli alberi. Ognuno, mischiando le parole-foglia a proprio gradimento, compitava le poesie o i racconti più belli.
Un giorno un paesano si fece furbo, comperò la terra e recintò il bosco. Ora chi voleva leggere doveva pagare il biglietto, insomma era nata la biblioteca vegetale. A nulla valsero le proteste dei paesani, ormai abituati a tanta meraviglia.
Fu indetto uno sciopero della lettura. Nessuno più rivolgeva la parola al proprietario del bosco, che sempre più incattivito, decise di tagliare il bosco. Era nata la censura:
Ma i semi non possono essere censurati. L’anno dopo nacque una sola pianta e sulle sue foglie si leggeva una sola parola: Libertà.
Di anno in anno il bosco riprese vigore e tutte le piante erano sorelle della prima, qualcuna imparò a cantare e così si sentivano inni alla gioia ed alla libertà, poi altri semi volarono lontano e sempre più lontano e sempre più lontano.
E fu così che la libertà divenne la pianta più ammirata di tutte.


Nuove parole:  grotta-alghe
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 22, 2011, 14:24:15
il bello del giochino è proprio l'improvvisazione, brava. ;)

bravO, sono un masculo!  :D :D :D :D
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 22, 2011, 14:30:04
Grotta - alghe

C'è umidità tutt'intorno a me... la grotta è buia, austera... come se fossa uscita da un racconto di Lovecraft, le alghe emanano un fetido odore di marcio, le sento sotto i miei piedi nudi, doloranti. Solo ora inizio a vedere una spiraglio di luce... forse è la mia salvezza...

Zombie-----Amore
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 15:37:31
il bello del giochino è proprio l'improvvisazione, brava. ;)

bravO, sono un masculo!  :D :D :D :D


ciao Tio!   :-*
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 15:39:43
Hai reso l'idea Tia, io vado al mare dove ci sono mucchi di alghe fetide, sembra di camminare sulla pancia di un morto e a me viene in mente sempre questa idea. Non è che sia avvezza a farlo, ma l'idea è quella. :D
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 22, 2011, 15:41:09
Hai reso l'idea Tia, io vado al mare dove ci sono mucchi di alghe fetide, sembra di camminare sulla pancia di un morto e a me viene in mente sempre questa idea. Non è che sia avvezza a farlo, ma l'idea è quella. :D

Uno dei motivi per cui non vado pazzo per il mare!! :D :D
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 15:46:45
Era passato il tramonto, e lo Zombi riuscì a trascinarsi fuori dal sacello. Si mise a correre per non arrivare in ritardo all'appuntamento con il suo amore. A dire il vero tutti sanno che gli zombi corrono piano. Anche la zomba correva per andare da lui, ma anche lei correva piano. Fu così che correndo piano, presero la coincidenza per il loro abbraccio.
Fu un gran schizzo di bave e putredine, ma a loro parve bello anche così.



Nuove parole: sabbia-neve
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 22, 2011, 15:47:57
Era passato il tramonto, e lo Zombi riuscì a trascinarsi fuori dal sacello. Si mise a correre per non arrivare in ritardo all'appuntamento con il suo amore. A dire il vero tutti sanno che gli zombi corrono piano. Anche la zomba correva per andare da lui, ma anche lei correva piano. Fu così che correndo piano, presero la coincidenza per il loro abbraccio.
Fu un gran schizzo di bave e putredine, ma a loro parve bello anche così.



Nuove parole: sabbia-neve

Mi hai fatto morire dal ridere!!! :D :D E' bellissimo!!!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 22, 2011, 15:51:36
Ho attraversato mari e monti per arrivare da te... ho scalato monti, mi sono congelato i piedi nella neve scandinava.... mi sono ustionato nelle sabbia del Sahara.... ho nuotato negli oceani... PER POI TROVARTI COL MIO MIGLIORE AMICO!!!!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 22, 2011, 16:02:05
 ;) ;)  ci auguriamo di avere un amico così.!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: tia - Febbraio 23, 2011, 01:27:22
Nuove parole

lupo-------albero
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Lorleene - Febbraio 23, 2011, 03:26:22
Ultime notizie: In un zoo in Svizzera un cittadino e' stato aggredito da un lupo in pieno giorno!!!E' una scoperta fantastica,si vede che ha svilupatto una nuova strategia d'attaco.Il lupo si e' lanciato da sopra un albero sulla preda.Purtroppo l' attacco non e riuscito alla grande visto che ha cominciato a rotolarsi sulla pancia,una dieta non gli farebe male.Aspetteremo con grandi aspettative il prossimo tentativo.

(Scusate, so che non e' un racconto. Ma l'immagine del lupo obeso che si lancia da un albero mi ha fatto molto ridere :P ;D)

Rossetto e gatto
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 23, 2011, 08:30:01
in effetti un lupo obeso è originale, assomiglia al mio gatto che sembra incinta di 21 mesi! ;)
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Elipicci - Febbraio 24, 2011, 23:48:03
Rossetto e gatto

L'immagine di quella donna era quasi irreale. In abito da cerimonia, aspettava i suoi ospiti sulla scalinata principale, accogliendoli con garbo. Altezzosa e superba, aveva due occhi grandi e indagatori, uno sguardo che metteva in soggezione. Le labbra ideali da baciare per ogni uomo, sempre coperte dal rossetto scuro, si muovevano appena, accennavano un sorriso, o un saluto. Tra le sue braccia, con la stessa aria orgogliosa, giaceva un gatto persiano rossiccio, dono di un principe Francese. I due non si lasciarono un momento: persino quando iniziò la festa volle ballare con la sua palla di peli sulla spalla. ;D ;D ;D


Occhi e Bambini :)
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 25, 2011, 07:58:12
hey, sei molto originale! Brava.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Elipicci - Febbraio 25, 2011, 13:32:22
hey, sei molto originale! Brava.

Grazie ;D :rose:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 25, 2011, 15:09:30
Mi guardavano . Mi guardavano con quei loro meravigliosi occhi da bambini.
Capivo che si aspettavano qualcosa da me ed allora iniziai a raccontare una storia bellissima, piena di maghi, fate, principesse e orchi. Mi ascoltavano in silenzio, inebriati dalle mie parole. Poi come al solito a Nonna Rosa cascò l'apparecchio e allora cominciò a strillare che non sentiva più nulla. Nonno Pietro si alzò scocciato e andò a riporre la dentiera nel bicchiere, mentre la Gina riprese a ricamare un immaginario centrino, sorridendo nel vuoto. Il gatto Geppy, fu l'unico che cercò di rimettere insieme il filo del discorso, sembrava veramente interessato, poi, visto che Amodio cercava di prenderlo, se ne andò in giardino uscendo dalla finestra. Geppy non sopportava Amodio, perchè gli faceva le carezze contro pelo, ma tutto sommato, abitare in un ospizio aveva i suoi vantaggi, nessuno gli faceva i dispetti.


parole nuove : radici-sincerità
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 09, 2011, 00:19:52
Era una giornata come tante altre anche se una strana atmosfera nell’aria lasciava prevedere che qualche cosa sarebbe successo.
Elena con passo lento ma sicuro si avvicinò alla madre e le chiese di rispondere alle domande che le avrebbe fatto in tutta sincerità. Era stanca di menzogne e finalmente aveva trovato il coraggio di chiedere il vero nome del padre. Finalmente avrebbe conosciuto le proprie radici, avrebbe saputo chi le aveva trasmesso gli strani occhi color dell’oro e i capelli ricci….

Prossime parole: ALTALENA - DIPINTO (Dai vi prego non smetteteeeeeeeeeeee )
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 09, 2011, 15:27:15
Zoyaaaaaaaaaaaaa (compagna di giochi)
dai ti prego continuaanche questo che è il mio preferito  :kiss:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: zoya - Marzo 09, 2011, 21:07:57
Lucrezia si fermò ad osservare Mya che andava su e giù con l'altalena,
i capelli ricci e neri svolazzavano liberi nell'aria.MYA rideva i suoi occhi esprimevano
 tutta la gioia che provava in quel momento,i raggi del sole filtravano tra le foglie dell'albero su cui era legata l'altalena.Lucrezia pensò che in quel momento la figlia assomigliava alla bis nonna,il cui DIPINTOera appeso sul camino a casa.Si pensò sono due gocce d'acqua. :redd:


prossime parole..: anello-libro
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 09, 2011, 21:36:00
Lei era avvolta in un luminoso e vaporoso vestito bianco. Era come sempre bellissima ma in quel giorno i suoi occhi brillavano di luce irreale.
Era il giorno del suo si. Si guardò l'anello che Luca le aveva appena infilato al dito e pensò a quanto fosse felice.
Di una felicità che mai aveva letto in nessun libro, in nessun romanzo d'amore...


calcolatrice (è poco romantica ma ce l'ho sulla scrivania!)
rosa
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: zoya - Marzo 09, 2011, 21:47:21
MARGOT batteva veloce i numeri sulla calcolatrice
ma i conti non tornavano.Ancora doveva pagare la bolletta del gas ma i soldi erano già finiti ed era solo il 19 del mese.Con stizza alzò la mano e butto tutto ciò che stava sul tavolo a terra tra cui un vaso con una ROSSA :rose:





NONNA-fax
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 09, 2011, 22:01:31
Ma ce la vedete mia nonna ad usare il fax?
Per lei, abituata a mettere il francobollo sulla lettera che deve spedire, è inconcepibile pensare che un foglio possa arrivare cosi'.
Ed io a spiegarle che anche l'era del fax è passata e che ora è il tempo della mail. Ma credetemi che a 80 anni è difficile capirlo.

RANA - GRANO
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 15, 2011, 07:56:16
Chi ha detto che la rana non sa essere vanitosa? La rana Rina lo era eccome ed un bel giorno le venne in mente di volere i capelli, proprio come il suo amico Scoy, lo scoiattolo. Pensa e ripensa si confezionò una parrucca di fili d'erba, ma essendo verde, non è che fosse molto visibile sulla testa verde. Allora si infilò in testa a mò di cappellino un magnifico fiore bianco di begonia, colto all'alba, ma verso sera questo era decisamente spacciato, tutto moscio e scurito. Trovava che la invecchiasse non poco.
Voleva qualcosa di solare, di mitico, di importante, anche perchè si avvicinava la festa di fine estate. Pensa e ripensa decise di confezionarsi una parrucca di spighe di grano maturo. Le stavano proprio bene, le aveva messe a raggiera e fissate alla testa con un poco di bava, si sentiva molte dea dell'olimpo.
Scoy quando la vide le urlò...'a bionda... e lei si inorgoglì tutta, poi Scoy senza farsene accorgere le sfilò le spighe e se le mangiò.
Da quel giorno Rina non volle vedere mai più il suo amico Scoy!


parole nuove :  cipolla-tastiera
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 15, 2011, 12:05:03
Luigi non aveva scampo questa volta, il cliente aveva ordinato la zuppa di cipolle e le cipolle doveva sbucciare.
Prese una cipolla e si mise al lavoro. Sbucciò e lacrimò. Lacrimò e sbucciò.
Alla fine la zuppa venne squisita ma il povero Luigi si chiese perché non avesse voluto ascoltare i propri genitori.
Avrebbe studiato da ragioniere ed ora invece di avere gli occhi rossi sarebbe nel suo ufficio a battere sulla tastiera numeri con poco senso.
“Se rinasco li ascolto! “ si disse.


CIOCCOLATINO - AUTO
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 15, 2011, 14:12:03
 ;D abow :happy:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 16, 2011, 08:49:25
Michele aveva fatto sacrifici notevoli per comperare la sua prima auto.
Era orgoglioso e felice per quella sua prima cosa , proprio sua, suissima e che gli dava la sensazione di essersi emancipato dall'adolescenza ed essere entrato nell'adultità. La piccola panda bianca come la neve splendeva al sole come una gemma, i sedili bianchi sarebbero stati futuri campi di battaglie amorose ( così lui sperava), piccoli pupazzi bianchi erano appesi allo specchietto. Michele adorava il bianco.
Aprì la portiera, odorò il profumo di nuovo che sapeva leggermente di plastica, di lucida cruscotto e cioccolata.
"Cioccolata? cosa centra la ciocc....." si disse. E poi vide e pianse.
Sul sedile c'era una scatola di cioccolatini, o almeno quella che in origine era stata una scatola di cioccolatini.
Ora era un ammasso informe di roba marrone che colava sul sedile immacolato. Un bigliettino spiccava gagliardo sul tutto, diceva: per festeggiare. Mamma.
Otto ore di sosta sotto il sole d'agosto erano bastate a rovinare la sua emancipazione.


Nuove parole: ferro-burro
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 16, 2011, 09:12:43
va bene lostesso se il cioccolatini è plurale?  :mah:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 16, 2011, 12:07:34
Il piccolo Marco era corso a casa, aveva scaraventato lo zainetto con i libri di scuola per terra, si era sprofondato sul comodo divano e finalmente aveva acceso la tv.
Dopo tutto quel sopportare la maestra che insisteva nel voler insegnare cose di ogni genere  si era guadagnato questo momento magico e quindi finalmente sia accingeva a godersi il suo disegno animato preferito: “Braccio di ferro”.
Ecco che inizia!
L’allegra sigla si diffonde per tutta la stanza.
Non si sente altro rumore, solo il respiro di Marco quasi emozionato.
Poi ad un tratto un grido che interrompe la musica e il leggero rumore del respiro.
 “Mammaaaaaaaaaa mi prepari pane, burro e marmellata che ho fame!”
Di nuovo silenzio.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 16, 2011, 12:09:08
va bene lostesso se il cioccolatini è plurale?  :mah:


Non lo so...
non ho fatto io le regole di questo gioco  :Ppp:

ma credo di si!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 16, 2011, 12:12:36
Mi sono dimenticata le nuove parole...
che testa!!!!! (colpa dell'età)

Facciamo cosi':

PAROLE - DIMENTICARE   
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 16, 2011, 12:49:46
Gisè, mi pare di vedere il mio nipotino! ;D
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 16, 2011, 13:12:24
Gisè, mi pare di vedere il mio nipotino! ;D

... io mia figlia!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 17, 2011, 17:48:17
Ma come si fa a dimenticare una parola così importante, forse la chiave della salvezza!Ma Licia aveva l'acqua in gola , annaspava con le braccia in cerca di qualcosa a qui aggrapparsi, eppure c'era una parola, lo sapeva bene, ma in quel momento aveva la mente piena di nebbia, quasi non connetteva più. Il buio era silenzioso e bagnato.
Pensa Licia, pensa, ci deve essere una parola magica per salvarsi.
Sììììì ora ricordava...AIU.....
Il corpo affondò lentamente, con la sua memoria fallace, i capelli bianchi ondeggianti come alghe vecchie.


parole nuove: seta-chiodi
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 18, 2011, 17:42:04
Se ne stava andando.
Guardò per l’ultima volta il letto coniugale. Le lenzuola di seta erano ben ripiegate perché anche se se ne stava andando odiava il pensiero di lasciare la casa in disordine. Quella casa che fra pochi minuti non sarebbe più stata la sua casa.
Il suo pensiero tornò a qualche anno prima, quando quel letto era stato un rifugio felice. Si ricordò le parole sussurrate fra quelle lenzuola. Si ricordò i lunghi abbracci. Si ricordò i baci appassionati.
Ma che stava a pensare?
Sarebbe stato meglio dormire sui chiodi piuttosto della vita che aveva fatto fino ad ora!
Uscì , chiuse la porta.
Ci ripensò un istante e tornò indietro.
Con un gesto secco disfò il letto.
“E adesso si arrangi!”
E se ne andò per sempre.

MATITA - CUORE
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 18, 2011, 18:20:03
ebbrava Gisella :rose:, ma qui ci stiamo solo noi due? :Ppp:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 18, 2011, 18:55:41
ebbrava Gisella :rose:, ma qui ci stiamo solo noi due? :Ppp:

A quanto pare si...
peccato però perchè il giochino è bello davvero!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: frasagan - Marzo 18, 2011, 20:34:51
Arriva il terzo!

Marco prese la matita e disegnò un cuore sul foglio che Roberta aveva sul banco. Roberta guardò prima il cuore, poi Marco. Abbassò gli occhi. Prese la penna, e all'interno del cuore scrisse le iniziali. Quando, dopo la R, scrisse una S, vide che il sorriso sul viso di Marco mutò rapidamente in un'espressione indefinibile, quasi fuori dal tempo. Mentre Marco se ne andava, pensò che non avrebbe saputo dirglielo in un altro modo. Una lacrima cadde sulla S.

FOGLIA-CORDA
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 18, 2011, 21:45:14
Molto carino... un po' triste però.

Foglia, corda... ????
Ci devo pensare!!!!!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: frasagan - Marzo 18, 2011, 21:54:20
Molto carino... un po' triste però.

Foglia, corda... ????
Ci devo pensare!!!!!

Dai, allora pensa una storiella bella allegra!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 18, 2011, 22:41:56
Viveva, in un bosco di un paese lontano, la fatina dei colori.
La sua casa era sulla foglia più alta dell’albero più grande.
Bisogna sapere che una volta non c’erano i colori. Ogni cosa era grigia e il mondo sembrava triste.
Poi, in un giorno di pioggia, apparve un arcobaleno.
Da quell’arcobaleno se ne staccò un pezzettino che per magia si trasformò nella fatina.
Ogni mattina la fatina si svegliava prima del sorgere del sole, prendeva la sua corda che le serviva per arrampicarsi, e con i suo pennelli dipingeva tutto ciò che era grigio. Cosi' i fiori diventarono viola, rossi e arancio. Il cielo diventò azzurro e il sole giallo. Ogni cosa aveva il suo colore. La fatina lavorava tanto ma non sentiva stanchezza perché da quando il mondo era colorato le persone erano più felici.

CAVOLO - MOSCA
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 19, 2011, 09:18:22
bravo fra! piccolo romazo rammatico. Ne aspettiamo altri. :kiss:


Evviva i colori di Gisella! abow
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 20, 2011, 20:20:42
Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiii
voi dueeeeeeeeeeeeeeee
mi avete abbandonata???????????????  :ohohohoh:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 20, 2011, 21:57:12
no neeee, solo che oggi ho fatto le faccende. :sbav:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: frasagan - Marzo 20, 2011, 22:02:09
Ehiiiiiiiiiiiiiiiiiii
voi dueeeeeeeeeeeeeeee
mi avete abbandonata???????????????  :ohohohoh:

Io no..carina la tua storia, brava!

"Ma allora questi non capiscono un cavolo, disse il leader di Mosca picchiando con forza la scarpa sul banco".

Per gli amanti degli aneddoti sulla storia del XX secolo: sì, lo so che questa non l'ho inventata io..però mi piaceva cogliere la palla al balzo!
ARANCIA - LAMPIONE
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 21, 2011, 07:58:13
ricordo quelle immagini: spettacolari!   :happy:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 21, 2011, 08:03:32
Il fiume rifletteva il lampione. Michele si fermò a guardare quell'immagine liquida eppure così ben disegnata che gli ricordava qualcosa, ecco sì, gli ricordava un albero e quella boccia luminosa pareva proprio un'arancia.
Michele  guardò in giro, vide che non c'era nessuno ed allora per la prima volta, con immenso gusto, rubò.
Rubò quell'arancia e scappò via ridendo.


parole nuove: sasso-pelliccia
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 21, 2011, 22:43:04
Immersa nei miei pensieri  guardavo fuori  dal finestrino mentre attraversavamo le nuvole. Mi rigiravo il sasso che tenevo in tasca ricordando il meraviglioso mare che aveva visto tante mie nuotate. Ricordando il calore del sole sulla mia pelle e la finissima sabbia bianca che il vento alzava fino a farmi avvolgere da essa. Avevo raccolto quel sassolino in riva al mare ed ora, insieme all'abbronzatura dorata, era l’unica cosa che mi legava a quella meravigliosa isola che mi ero lasciata alle spalle.  Sospirai. Già provavo nostalgia.
Un piccolo scossone mi riportò alla realtà.
L’atterraggio era concluso.
Mi  infilai la pelliccia e con un sorriso mi diressi all’uscita pronta ad affrontare la mia quotidianità… e il freddo inverno.

ALFABETO-BRUCO
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 22, 2011, 08:19:06
 :rose: brava Gise.

Vado via qualche giorno, tenete in caldo il caffè. :kiss:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 22, 2011, 10:21:45
:rose: brava Gise.

Vado via qualche giorno, tenete in caldo il caffè. :kiss:

Ti aspetto con il caffè caldo
se fai la brava ci aggiungo anche i biscotti...
e intanto confido in frasagan!  :redd:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: frasagan - Marzo 24, 2011, 20:35:30
"Certo che chi ha inventato questa parola poteva essere un po' più fantasioso", disse il piccolo BRUCO. "ALFABETO.. Già c'era l'alfa; perché completare la parola con la beta? Potevano usare la parola bruco..almeno eravamo un po' più famosi! E poi alfabruco è più bello!".
"Mio caro", disse il maestro bruco, "se fossi più attento ti accorgeresti che hanno messo la beta proprio perché ciò che volevano descrivere è quella cosa formata da tante lettere che comincia con alfa e beta".
"Ma allora non potevano pensarci prima e chiamare la beta bruco anziché beta?", domandò il piccolo bruco.
Il maestro bruco scosse la testa sconsolato, ma sorridente.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 24, 2011, 20:56:05
Simpatico il piccolo bruco!

Ma ti sei scordato le prossime parole...
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 26, 2011, 17:08:32
"Certo che chi ha inventato questa parola poteva essere un po' più fantasioso", disse il piccolo BRUCO. "ALFABETO.. Già c'era l'alfa; perché completare la parola con la beta? Potevano usare la parola bruco..almeno eravamo un po' più famosi! E poi alfabruco è più bello!".
"Mio caro", disse il maestro bruco, "se fossi più attento ti accorgeresti che hanno messo la beta proprio perché ciò che volevano descrivere è quella cosa formata da tante lettere che comincia con alfa e beta".
"Ma allora non potevano pensarci prima e chiamare la beta bruco anziché beta?", domandò il piccolo bruco.
Il maestro bruco scosse la testa sconsolato, ma sorridente.



eheheheh, bravo! un poco come il bruco che si morde la coda.... :prtr:
già, e le parole nuove?
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: frasagan - Marzo 27, 2011, 14:25:49
Avete ragione,sono un po' sbadato di questi tempi..
Propongo TESORO - RISPOSTA
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 27, 2011, 15:59:25
Pronto, signora, mi passa Stefania?
ciao tesoro, allora cosa mi rispondi? mi ami? io non faccio che pensarti, amore mio,  ho voglia di fare l'amore con te in quel modo feroce che sai solo tu, poi magari andiamo a farci uno spinello da Roberto e ascoltiamo un poco di musica, dai, dammi una risposta non farmi stare in ansia, a tua madre puoi dire che vai a studiare da Miranda e che dormi da lei, quella se la berrà anche questa volta  e a essere sinceri tua madre mi pare proprio tonta. Ma lo sa che ti fai? Lo sa che da 4 anni prendi la pillola e che a scuola ci vai un giorno sì e quattro no? Pronto Stefania, allora? che mi dici?

-Dico, se mi lasci parlare, che Stefania è andata al mare, io sono la madre!-



parole nuove  samarcanda-deserto
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Marzo 27, 2011, 20:33:48
La piccola principessa, per i suoi  7 anni, aveva ricevuto in dono dalla fata di corte un paio di scarpe.
Lei che amava correre a piedi nudi non si capacitava di tale dono finche un bel giorno la fatina  le svelò che quelle scarpe erano magiche perché  ovunque l'avrebbero portata. Bastava chiudere gli occhi e immaginarsi nel luogo desiderato e subito ci si trovava la.
La piccola principessa che spesso aveva sentito dal re, suo padre, nominare la via della seta desiderò percorrerla per trovarsi a Samarcanda. Apri’ gli occhi e si trovò davanti al giardino più bello del mondo. Ne assaporò, felice, il profumo e si incamminò verso il bazar cittadino di cui tante volte  la sua mamma le aveva letto dal libro delle favole.
Ma la principessina era curiosa, cosi’ chiuse gli occhi nuovamente  per  immaginare di trovarsi nel deserto.  Quando li riapri’ era davanti ad immense dune colorate. Non poteva essere che il deserto del Sahara. Tutto era bellissimo ma li regnava un silenzio assoluto e cosi’ cominciò a sentirsi sola. La piccola principessa chiuse nuovamente gli occhi desiderando di essere fra le braccia della sua mamma, di cui cominciava a sentirne la nostalgia, e senza riaprirli si senti’ dire: “Buonanotte tesoro mio!” e un grosso bacio le schioccò sulla fronte.
Tutti i posti del mondo sono bellissimi…. ma la mamma è sempre la mamma pensò prima di addormentarsi.


BAR - DANUBIO
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 28, 2011, 08:19:16
che fantasia! brava.  N.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Aprile 04, 2011, 21:38:47
Daiiiiiiiii
nessuno che inventa qualche cosa con ste due parole!!!!!!

BAR - DANUBIO
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 04, 2011, 22:21:47
mi sono distratta, domani mi alzo all'alba e ci provo.   :Ppp:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 05, 2011, 09:42:45
-Un caffè, datemi un caffè!-
Mike era un caffè dipendente e quella mattina all'alba tornando da una notturna partita a poker percorreva la strada deserta quasi di corsa cercando un bar aperto. Gli ci voleva assolutamente un caffè, per stemperare l' agonia di una  bocca piena di fumo, wisky e amarezza per le  perdite stratosferiche di denaro. Un caffè come premio di consolazione.
Finalmente vide un'insegna che occhieggiava come una promessa di paradiso: "Bar Danubio".
La scritta era rossa e attraente, una luce fioca proveniva dall'interno.
Mike si precipitò verso il locale e spalancò la porta.
 Fu investito da un fiume d'acqua, un'inspiegabile torrenziabilità metropolitana, un castigo di dio, un universo liquido e prima di affogare in pieno centro di New York, ebbe appena il tempo di pensare..." ma il danubio non era blu?"



nuove parole: sincerità-fiore
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 03, 2011, 07:44:27
L'uomo correva, correva, non ce la faceva quasi più, ma finalmente la raggiunse. Nel suo correre forsennato aveva raggiunto lo scopo, la piccola volpe si era ingenuamente ficcata in una piccola tana da dove non avrebbe più potuto fuggire. Si sentiva cacciatore simile a Tarzan, il padrone della foresta, l'atavico senso dell'uomo predatore gli macerava il cuore e l'anima. Si era risvegliato in lui un istinto feroce, che da piccolo impiegato del catasto, lo aveva trasformato in omicida. Sì perchè proprio questo era: un assassino. Nulla gli dicevano quegli occhi terrorizzati, quall'aria smarrita, quel pensiero che dalla piccola volpe gli veniva trasmesso e che diceva chiaramente : ma che ti ho fatto?
Voleva la sua pelliccia, quel trofeo che lo avrebbe fatto sentire un conquistatore, un re guerriero. Ma un piccolo impiegato del catasto non va in cerca di funghi armato di fucile o frecce, perciò con rabbia si guardò intorno in cerca di un'arma qualunque. Trovò un sasso abbastanza grande ed allora si esibì in tutta la sua ferocia, colpì quel piccolo cranio, colpì e colpì e colpì. Le ossa mandarono un piccolo gemito frantumandosi, sangue schizzò la vita di quel piccolo gioiello del bosco e macchiò le foglie che continuarono ad assistere al massacro, silenziose e stupefatte.
L'uomo si sedette e cercò di calmare l'affanno della corsa e del delitto.
Prese poi la piccola volpe per ammirare da vicino e con calma il suo trofeo. Era davvero piccola, dalla pelliccia non ci avrebbe ricavato nemmeno un berretto, e poi da chi avrebbe potuto portare quella pelle? Non conosceva nessuno che sapesse scuoiare un animale e tanto meno avrebbe avuto il coraggio di portare la volpe da un pellicciaio vero. E chissà quanti soldi gli avrebbero chiesto per quel piccolo lavoro.
Prese la volpe per la coda, la gettò oltre i cespugli e si rimise a cercare funghi.


Parole nuove:  maniglia-cravatta
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 04, 2011, 10:15:31
Tirò con decisione la maniglia della porta e varcò la soglia senza guardarsi indietro.
Sapeva cosa stava lasciando ma non aveva assolutamente idea a cosa andava incontro. Era riuscito a dare le dimissioni da quel lavoro che oramai aggiungeva capelli grigi alla sua testa  e toglieva anni alla sua vita.
Vestito di tutto punto, come imponeva il suo oramai ex datore di lavoro, si diresse all’ufficio personale dell’azienda concorrente, certo che quella cravatta verde pistacchio che indossava gli avrebbe portato fortuna.

CONCHIGLIA - DIETA
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 06, 2011, 09:13:31
Gli dei scelsero la conchiglia più bella che trovarono in fondo al mare. Era una tridacna bellissima, con l'interno di madreperla liscio e roseo come l'anima di un bambino. L'esterno era una precisa geometria di scanalature a raggiera che simboleggiavano un diadema. Trascinarono la conchiglia sino all'isoletta di Atthes e iniziarono il gioco, che consisteva nell'usarla come barchetta; chi sarebbe arrivato sulle onde del mare sino alla riva della terraferma sarebbe diventato il re degli dei. Ci provarono in tanti, ma tutti sprofondarono per il troppo peso.
Fu l'ultima dea a vincere, si chiamava Venere, ed era stata a dieta per lungo tempo, in previsione del gioco che l'avrebbe fatta diventare regina. Arrivò felice sino a riva, cullata da quella barchetta-conchiglia, tutti l'aspettavano per appplaudirla, o così almeno dei si aspettava. Invece arrivò un gruppo di dei, capeggiati da un certo Silvius che sbraitando così l'apostrofò: tu sei femmina, che vuoi fare, il capo? vattene, che forse se sei fortunata ti nominerò capo-escort, che qui comando io. Gli altri dei- servi asserviti, ciondolavano la testa per esprimere assenso.
Venere se ne andò sconsolata, meditando vendetta.
E da quel giorno Silvius dovette pagare per la compagnia delle dee.


nuove parole: vulcano-cavallo
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 07, 2011, 05:45:35
Me ne stavo con i gomiti appoggiati sul tavolo e le mani a sorreggere la testa. Lo guardo assorto e i pensieri alla ricerca di chissà che cosa, ad inseguire idee che mi sembravano piuttosto banali. Era già una bella mezz’ora che pensavo e ripensavo ma non riuscivo a cavarci un ragno dal buco. Solo pensieri ingarbugliati.
Stavolta era davvero difficile . Non so come ne sarei arrivata a capo.
Ad un certo punto provai anche a chiudere gli occhi. Dicono che ad occhi chiusi la concentrazione sia maggiore.  E cosi' concentrata e con gli occhi chiusi mi scorsero davanti tante immagini ma non riuscivo a dare una logica a nessuna di esse.
Le lasciai scorrere cercando quella che sarebbe stata l'idea geniale per risolvere il quesito. Ma niente ancora.  Mi sentivo come ad un compito in classe scolastico. Un foglio bianco davanti e nessuna idea su cosa scrivere. Niente!
Ma insomma come le viene in mente a nihil di prendere proprio quelle due parole?
Come ce la invento io una storia con vulcano e cavallo?!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 07, 2011, 05:48:12
Mi sono dimenticata le due nuove parole da usare:

MATITA - ITALIA
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 07, 2011, 18:01:20
 laughh laughh hahahah furba la Gisella, ma anche quasta è creatività, complimenti.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 08, 2011, 08:40:37
Il buon Dio creò le terre, ma gli era avanzato un poco di materiale, sicchè mentre ci giocherellava con le dita pensava a dove mettere questo altro pezzettino. Non volendo guastare il lato estetico della sua creazione, prese un foglio, una matita e la riprodusse quindi in pianta. Con la matita disegnò quel nuovo pezzo di panorama. Compiaciuto della riuscita del suo modello, prese la terra avanzata e la piazzò in mezzo al mare, pensando che così sarebbe stato facile andare a pescare, con tutte quelle coste a disposizione. Sembrandogli un poco deserta quella terra,  per movimentare l'ambiente, ci sparse sopra un poco di vitelli, vitelline, vitelluzzi, vitelletti. Questo pezzo qui lo chiamerò Vitellia, mi piace, suona bene, ma tanto so già che storpieranno il nome c hiamandola Italia, accidenti alla mania dei diminutivi!



nuove parole:  crisantemi-allegria
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: aleroby - Giugno 08, 2011, 10:47:50
qualcosa mi invoglia a partecipare,saranno i CRISANTEMI o il suggerimento di gisella,ancora non lo so,intanto sto qui a scrivere cretinate.a voi due non vi supera nessuno,siete troppo forti.ora che vi dico? che sto ridendo come una stupida?dovreste crederci,lo spirito di zam è proprio questo,ritrovarci tutti qui in  ALLEGRIA a dispetto dei problemi quotidiani.ecco,ho usato tutte e due le parole scelte,ora posso tirare un sospiro di sollievo e ritornare alle mie faccende che di allegro hanno poco,sigh.

fatemi divertire voi con CELLULARE-LAVATRICE
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 08, 2011, 10:52:56
ebbrava ale, dacci sotto, la cosa può essere divertente! :prtr:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 09, 2011, 14:41:27
Sara usciva dal portone di casa, stretta nel suo soprabito chiaro e con ai piedi due tacchi vertiginosi, consapevole delle vicine che dalla finestra la osservavano. Succedeva tutte le mattine quando partiva per andare al lavoro. A spiarla due donne curiose. Loro che erano le casalinghe e lei con il suo atteggiamento di donna in carriera. Loro con un marito a cui preparare la colazione e lei che la colazione la faceva al bar. Loro con i bigodini in testa e lei con la piega fresca di parrucchiere. Era certo motivo di invidia. La scena più bella era quando il suo cellulare suonava e lei si fermava a frugare nella sua grande borsa alla ricerca del telefono.
-   Pronto? Si signora sto per arrivare… c’è un po’ di traffico in strada stamattina.
E riponendo il telefono si avviava con un bel sorrisetto soddisfatto.
Giungendo al lavoro il sorriso soddisfatto di Sara svaniva, si sfilava le scarpe per indossare due comode ciabatte e si appoggiava il soprabito sul braccio. Varcava la soglia della grande dimora osservando il disastro lasciato dopo la grande festa della notte prima. “Vedrò poi che fare qua” pensava.
Gli ordini della signora sono stati chiari al telefono. “Mi raccomando inizia dal bucato, accendi la lavatrice e poi stendi che ho bisogno di quei vestiti!”
E così si rimboccava le maniche pronta ad iniziare il suo lavoro.

Morale della favola: L’apparenza spesso inganna.  :redd:


E quindi le due nuove parole sono: MORALE - INGANNARE
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 09, 2011, 15:18:59
delizioso piccolo racconto quasi drammatico. Alle donne viene sempre chiesta prevalentemente una cosa: pulire. :axas:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 09, 2011, 15:21:46
A parte a me che ho una brava signora (come Sara) che me lo fa  :Ppp:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 10, 2011, 17:17:42
Lui camminava tra la folla sorridendo falsamente con tutti quei denti luminosi e aguzzi che erano stato il suo vanto, alzava il braccio per salutare immaginari fan, come se fossero tutti lì per applaudirlo. La folla invece era muta, arcigna, dolente. Fece gli ultimi gradini del patibolo con una espressione arrogante, sembrava essere il vincitore, ma non era finzione, era verità. Aveva ucciso la morale, aveva insegnato ad ingannare, uccidere, rubare, tradire, questo era il suo lavoro, e sapeva farlo bene. Gli misero il cappio intorno alla gola, il boia dette una spinta allo sgabello su cui era salito, ma nessuno lo vide cadere. Sparì semplicemente con una fiammata e le sue agghiaccianti risa si udirono sino a notte fonda.


nuove parole:  raptus-foglie
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: eziodellagondola - Giugno 28, 2011, 23:09:38
Era solo un sospetto a muovere Tullio, non c'erano indizi concreti, e poi la confessione tagliava la testa al toro ma... il sesto senso di Tullio fiutava una storia diversa. Così, tanto per tenersi in allenamento, cominciò una inchiesta ufficiosa; un poco gli dispiaceva mettere in dubbio la professionalità di Fantini; anche perché le indagini ufficiali erano state condotte in modo esemplare, e poi c'erano le ammissioni di Sergio C., ultimo sfortunato amico della vittima. Quello che non quadrava era il movente e il modo il modo in cui era stata portata a termine l'esecuzione. Perché proprio una esecuzione pareva, piuttosto che il raptus omicida di un innamorato geloso. Così Sergio aveva giustificato il suo delitto: "Non sopportavo più l'idea che lei potesse essere di altri; mi stritolava l'anima anche l'idea che lo era già stata prima, e nessuno mi leva dalla testa che mi abbia tradito anche durante la nostra luna di miele".
Sergio non aveva certamente sposato quella donna, ma la sua psiche contorta considerava la loro relazione come vincolo matrimoniale.
Il corpo della ragazza era stato trovato per caso nei boschi da un gruppo di gitanti. Era nei paraggi del vecchio albergo distrutto alle fonti dell'Imperatore: una passeggiata poco battuta quella delle fonti, perché alternativa alla discesa con ovovia dai Baranci. Il corpo era stato ben mimetizzato sotto una folta coltre di foglie secche e di rami di pino che attenuavano anche l'odore del corpo in putrefazione; solo il superlativo olfatto di Rex, il cane dei gitanti, aveva mosso curiosità nell'animale che, ritrovati i poveri resti, ne aveva dato notizia ai padroni con un ostinato abbaiare.
I rilievi sul posto del ritrovamento confortavano l'ipotesi che la ragazza fosse stata giustiziata dov'era stata trovata, perché molto sangue ormai seccato era sul posto, uscito da un orribile squarcio che aveva devastato la gola, facendo quasi staccare la testa dal collo.
Tutto questo era strano fosse opera di un innamorato, anche se reso cieco dalla gelosia.
Tullio non ebbe difficoltà a raccogliere notizie senza rivelare un interesse professionale, perché in paese da qualche giorno non si parlava d'altro e l'attenzione era polarizzata dal delitto di San Candido, che faceva notizia in tutta la vallata.

ps  partecipo al gioco con un passo di un racconto lungo che non ho mai pubblicato perché non so decidermi se allungarlo e farne un romanzo o accorciarlo e farne un racconto!

le due nuove parole sono. paura - calma
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Giugno 29, 2011, 04:05:19
domani mattina con calma lo leggo...
però ti sei dimenticato le 2 parole!  :Ppp:
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: eziodellagondola - Giugno 29, 2011, 08:09:13
domani mattina con calma lo leggo...
però ti sei dimenticato le 2 parole!  :Ppp:
grazie per la segnalazione: ho modificato, con l'aggiunta dovuta

E
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 29, 2011, 14:56:28
benissimo Ezio, bel racconto breve, pieno di pathos, che potrebbe senza timore diventare lunghissimo.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: eziodellagondola - Giugno 29, 2011, 21:15:39
benissimo Ezio, bel racconto breve, pieno di pathos, che potrebbe senza timore diventare lunghissimo.

grazie per il commento, il brano è tratto da un mio racconto inedito che è già lunghissimo; come ho già dichiarato lo tengo inedito perché sono indeciso se accorciarlo per farne un racconto (ma perderebbe molto) o se ampliarlo per ottenerne un romanzo tra il giallo e il sentimentale

E
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 30, 2011, 16:02:24
-E che c'è da avere tanta paura? va bene, scommettiamo che entro nella grotta e non accade nulla?-
-Dai Max, non fare il fesso, non ci andare, e se la leggenda fosse vera? se davvero ci fosse un mostro che mangia chi ci entra?-
-Ma dai, smettetela di dire cavolate, nella grotta al massimo ci saranno granchiolini, e chissà, qualche pipistrello. Boh, ma ci stanno i pipistrelli anche nelle grotte di mare?-
-Max, ti crediamo sulla parola, non ci entrare!-
-No, no, ormai l'ho detto, ci vado eccome, così Melinda forse  capirà finalmente che sono uno tosto!-
Max si rimise i sandali, non ci teneva a camminare su granchiolini con cheline e guscini, in realtà nonostante la calma dimostrata, paventava un certo schifo prettamente zoologico. Lasciò la zona di sole per inoltrarsi in quella d'ombra, che poi era la bocca della grotta; diede un'occhiata alle spalle per vedere l'espressione di Melinda, in realtà alquanto perplessa. La ragazza non lo guardava come un'eroe, ma come un'imbecille che si vuole mettere in mostra.
Si chinò per entrare nell'antro e nel momento stesso in cui metteva il primo piede all'interno, un urlo agghiacciante eccheggiò lungo la riva.
 Max svenne.
Marcus uscì dalla grotta ridendo a più non posso, ma la compagnia gli saltò addosso con manate e urli per punirlo dello stupido scherzo. Nessuno aveva gradito lo spavento. Poi Melinda si girò e svenne pure lei. Di Max era rimasta solo una gamba, il resto era stato trascinato dentro e divorato dalla leggenda.



nuove parole:   suora-discoteca
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Luglio 01, 2011, 03:36:30
nihil è sempre nihil!  abow
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Luglio 01, 2011, 14:10:49
Grazie Gisella, dai buttati sule due nuove parole. abow
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Luglio 22, 2011, 20:47:12
Non ce la faceva più, sentiva il ritmo nelle vene, ma non era certo quello del Te Deum. Si guardava allo specchio e pensava che ormai era suora da qualche anno, ma il rock, le era rimasto dentro.
Si spogliò in fretta, indossò i vestiti di sua sorella, così ammalata che era dovuta andare a trovarla d'urgenza, si mise una parrucca rossa e insieme alla sorella, guarita improvvisamente, si precipitò in strada alla ricerca di un taxi.
Il cuore le palpitava, faceva davvero peccato ad andare in discoteca? sarebbe bastata la confessione ad ottenere il perdono di Dio?
E poi varcò la soglia del presunto inferno, dove la musica era assordante, tutti si dimenavano e sembravano felici. A lei veniva quasi da piangere per aver ceduto alla lussuria del rock, ma le veniva anche da gridare dalla gioia per quella invasione nell'anima di  note che irrompevano sfrenatamente. E allora si lanciò nel ballo, liberata dai peccati, felice di peccare, ma finalmente viva.
Ballando e dimenandosi, urtò un bell'uomo, con una maglietta recante la foto del Che e un paio di pantaloni che dire osè sarebbe stato osè. Le si gelò il sangue vedendo quei due occhi che conosceva così bene. Anche l'uomo rimase immobile, interdetto nelle sue voluttuose giravolte. Forse anche lui l'aveva riconosciuta, nonostante la parrucca ed il trucco. Forse sì, forse no, ma non lo seppe mai. Il vescovo si allontanò da lei tra una piroetta ed uno sculettamento. Mentalmente lei lo assolse.


nuove parole: gatto e procione.
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: Gisella - Agosto 03, 2011, 08:39:04
ufff... sono proprio scarica di idee in questo periodo....  :mah:

non mi viene proprio niente!
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Agosto 03, 2011, 09:27:55
già, cosa mi è venuto in mente di dire gatto e procione?!   ;D
Titolo: Re: le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 23, 2011, 14:58:55
Il piatto piange, mi vede costretta a inventare qualcosa io me medesima.


Il procione avanzò con spavalderia, sapeva che lei ci sarebbe stata, la festa mascherata era la sua preferita. Non le aveva detto volutamente quale sarebbe stata la sua maschera, per farle una sorpresa, ma mai fare le sorprese, si potrebbe rimanere sorpresi. Lei era vestita da gatto e si strusciava senza parsimonia contro un dinosauro, davvero di stazza imponente. Il procione stette un poco immobile, considerò la volumetria del brontosauro, e quindi si accontentò di rimanere attonito e piuttosto lacrimevole. Poi un canguro gli diede una botta su una zampa e trillò un - Ciao procione mio bello, che fai? ma non sei anche chiamato orsetto lavatore?-
Lui non ne era tanto sicuro, ma a questo punto rispose- Sì, e proprio stasera mi voglio lavare le mani!-
Il procione e il canguro se ne andarono al bar, bevvero super alcoolici e dopo 9 mesi nacque un bel procioguro, ma non sono sicura che le cose siano andate proprio così!



nuove parole : semaforo-quadro.  Oh beccatevi questo binomio, ma per favore non dormiteci sù!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: MsFantasy - Febbraio 06, 2012, 12:10:14
Il piatto piange, mi vede costretta a inventare qualcosa io me medesima.


Il procione avanzò con spavalderia, sapeva che lei ci sarebbe stata, la festa mascherata era la sua preferita. Non le aveva detto volutamente quale sarebbe stata la sua maschera, per farle una sorpresa, ma mai fare le sorprese, si potrebbe rimanere sorpresi. Lei era vestita da gatto e si strusciava senza parsimonia contro un dinosauro, davvero di stazza imponente. Il procione stette un poco immobile, considerò la volumetria del brontosauro, e quindi si accontentò di rimanere attonito e piuttosto lacrimevole. Poi un canguro gli diede una botta su una zampa e trillò un - Ciao procione mio bello, che fai? ma non sei anche chiamato orsetto lavatore?-
Lui non ne era tanto sicuro, ma a questo punto rispose- Sì, e proprio stasera mi voglio lavare le mani!-
Il procione e il canguro se ne andarono al bar, bevvero super alcoolici e dopo 9 mesi nacque un bel procioguro, ma non sono sicura che le cose siano andate proprio così!



nuove parole : semaforo-quadro.  Oh beccatevi questo binomio, ma per favore non dormiteci sù!

Uhm, il gioco è carino, peccato che non abbiate continuato.. Comunque provo io!

Mannaggia a quel cavolo di semaforo! Era in ritardo per consegnare quel dannatissimo quadro!
Il capo lo aveva pure minacciato: "Se arrivi di nuovo in ritardo ti licenzio, chiaro?".
Chiaro? Cristallino!

..Okey, non è il massimo, ma è meglio di niente. Mi dispiace davvero che non abbiate voluto continuare e spero vivamente di avervi fatto tornare la voglia.

Le due parole sono: Sogno---Nuvola. Questo ovviamente se vorrete continuare.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 06, 2012, 14:22:21
Brava Fantasy, sì, il gioco è carino, ma poco frequentato!   ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 06, 2012, 16:58:03
Guardavo distrattamente fuori dalla finestra mentre i pensieri volavano lontano,
quando un piccolo passero si fermò sul mio davanzale,
un piccolo insignificante evento che però riuscì a rapire per un momento la mia attenzione.
Il passero, dopo essersi accuratamente ripulito, iniziò, indeciso, a  zampettare avanti-indietro, avanti-indietro,
poi, senza il minimo preavviso, spiccò il volo,
con lo sguardo lo segui allontanarsi, in cielo non c'era neanche una nuvola e lui scomparve.
Immediatamente ero di nuovo lì, con lo sguardo perso nel vuoto e con il solito sorriso ebete che mi accompagna, a chiedermi se quello che mi stava accadendo fosse solo un sogno.
Se è così, per favore, non svegliatemi.

nuove parole: caffettiera e divano-letto
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 06, 2012, 18:26:49
Oggi devo conoscere la suocera, sono maledettamente in ansia. Non sarà mica come quelle delle barzellette? cosa mi metto? di che colore? devo portarle fiori o cioccolattini? Chissà, magari è contro le donne che fumano.
Alla fine ho deciso, gonna nera con bolerino verde acqua, tacchi medi, orecchini di perle che fanno tanto fine. Scatola di cioccolattini ed un'orchidea. Mi sento impagliata. Salgo le scale, arrivo alla porta, aspetto che mi passi l'ansia. Spero di non sudare. Alberigo mi aspetta in casa. Gesù, ma che razza di nome è Alberigo? da piccino lo avranno chiamato Alberighino o Alberiguccio? Quasi quasi me ne vado e telefono che ho la febbre. No, mi sa che non si può fare. La scatola dei cioccolatini però è proprio bella, e mentre la rimiro mi ricordo che Albe mi ha detto che sua madre è diabetica! e allergica ai fiori! Ma ormai è fatta. Suono il campanello. Aspetto con un blocco allo stomaco. Apre lei. Bella donna, accidenti, alta slanciata, vestita di seta. Pettinatura all'ultimo grido, collana di a ametista e argento. Mi parla, io rispondo come se fossi tranquillissima. Mi accomodo sul divano di seta bianca. Ma si può avere un divano di seta bianca, che mette in soggezione al solo guardarlo?! Lei parla, parla capisco che lo fa per mettermi a mio agio, ma il suo accento francese mette in risalto il mio che è romanesco. Cerco di parlare poco per non sfigurare. Alberigo sembra un altro, si muove come un principe nel castello, non ci avevo mai fatto caso, sembra che reciti. Arriva la cameriera in divisa che pare un frac, tutta inamidata, con un vassoio d'argento da 3 chili e tazzine di Limonges per il caffè. Penso ai bicchierini di carta di casa mia, al gatto che si fa le unghie sulle gambe delle sedie e mi sento decisamente fuori posto. La cameriera prende la caffettiera  versa il caffè, me lo porge e improvvisamente le casca la tazzina sul divano. Bianco di seta. Un silenzio agghiaciante rimbomba e rotola tra il nostro imbarazzo. Ci pensa la suocera a stemperare la situazione  eccheggiando con il suo delizioso accento francese un "Porca troia, ma che te sei rincojonita?" Penso al mio bellissimo divano dell'Ikea, mi alzo e me ne vado e me riprendo pure li cioccolatini, che io il diabete nun ce l'ho.  Alberigo, te saluto, ce vedemo ar bar. Se me va!



nuove parole acquario-deserto
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 06, 2012, 22:22:55
 Ieri era il mio compleanno e Andrea si è presentato con un bel pacco gigante, per un momento ho pensato di trovarci dentro cose meravigliose, dopo tutto lui conosce bene i miei gusti, e invece quando lo scarto appare in tutta la sua trasparenza un ACQUARIO, non ci potevo credere, e come gli è venuto in mente? mi ha forse mai sentita dire che mi piacciono i pesci? o che desidero averne in casa?Poche frazioni di secondi e lui, con il suo bel faccione sorridente, era lì che attendeva una qualche mia esclamazione (di gioia?).
Non sono particolarmente brava a fingere, soprattutto quando si parla di regali, ho cercato però di dare il meglio di me stessa ed ho esordito (con un mezzo sorriso)"uh carino, ma come mai un acquario?"Questa mia domanda (di circostanza) ha aperto scenari inimmaginabili, un trattato di filosofia sulla funzione di arredo (?), di compagnia (?), di creature ospitate, di amore(?),ecc.ecc. incredula riuscivo solo a pensare al surplus di lavoro che avrei avuto, già ho una vita "in corsa" e ora pure l'acquario!!.
Avevo però ancora qualche chance, forse potevo liberarmi di quell'ingombrante impiccio, per mia fortuna era ancora vuoto,
tremavo però al pensiero di chiedergli "e i pesci?", magari erano fuori dalla porta come seconda parte della "sorpresona" e così attesi fosse lui a fare il primo passo, ma niente, i pesci o le piante non venivano menzionati. Presi il coraggio a quattro mani e alla larga gli chiesi " ma cosa ci starebbe meglio secondo te qui dentro? la stupidità della mia domanda mi fece trasalire, no, no, dovevo solo dirgli, "senti caro, di questo "coso" non so proprio che farmene!", ma non ci riuscivo, non volevo ferirlo e attesi una sua risposta.
"Non so"disse "solitamente ci si mettono pesci , piante, sassi, acqua, però per te pensavo a qualcosa di più originale" e si diresse verso la porta di casa, qui ebbi un piccolo mancamento, qualcosa che aspettava fuori dalla porta c'era, ma cosa?
Portò in casa altri due pacchi, di dimensioni più modeste, uno squadrato come una scatola, l'altro con una forma meno definita tipo "cuscino piegato", non sapevo cosa pensare, aspettavo e tremavo.
Questa volta non mi porse gli altri "due regali" ma iniziò a scartarli con molta cura, da quello più gonfio usci della sabbia che sparse all'interno dell'acquario, dall'altro una piccola palma (finta), una tenda da campo in miniatura, un piccolo cammello di plastica e una pozza di acqua (finta), non capivo...
"Ecco" disse montando il tutto, "questa è la nostra oasi nel DESERTO dove ti porterò tra un mese", e mi diede due biglietti d'aereo, "il mio regalo".
Tanto rumore per nulla, o meglio tanto rumore per tanto, e io lo adoro sempre di più.

prossime parole: parrucca - portaombrelli
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gisella - Febbraio 07, 2012, 04:55:55
Brava Fantasy, sì, il gioco è carino, ma poco frequentato!   ;D

Forse perchè è un po' più impegnativo degli altri... perdonami nihil. Passo sempre di corsa e non riesco a pensare niente di intelligente.  :mah:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 07, 2012, 10:46:47
Non ti preoccupare Gisella, il nostro è un mondo di corsa.  :)


Brava zia, molto originale.  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 07, 2012, 16:24:08
Grassie Ni  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 08, 2012, 10:12:14
- Grazie signora, piacere di averla servita, speriamo di rivederla presto nel nostro negozio...-
Chiuse la porta e tirò giù la sarracinesca, maledicendo la vecchia cornacchia,che gli aveva fatto perdere tempo, così aveva perso anche il tram.
Pioveva a dirotto, ando al portaombrelli, ma lo trovò vuoto. Maledì  anche Giannina, che glielo fregava sempre, nonostante i rimproveri.
Si attardò nel negozio aspettando che spiovesse.
- Ma che hai da guardare brutta strega!- borbottò rivolto al manichino che lo fissava in modo interrogativo.
-Mica posso andare sotto la pioggia, ho la pelata io, mica come te che hai la parrucca!-
Aldo girellò tra i capi di vestiario esposti, poi con un lampo di genialità, o almeno così credeva lui, tolse la parrucca al manichino e se la provò. I capelli lunghi e ramati nascosero l'inizio delle basette.
Si piacque ed allora, perchè no? si mise anche i vestiti. L'abito rosso reso incandescente dai lustrini lo rendeva una fiamma sexy. Era bello sentirsi sexy. Sentì allora il desiderio incredibile di mostrarsi: di mostrarsi diverso dall'uomo pelato, magro, smunto che era. Prese anche la pelliccia e si avventurò sotto la pioggia. Era felice.
-Dunque è questa la possibilità di essere donna, perchè loro sì ed io no?-
Sentì poi nella testa la voce della madre: " ALDO, nooooo, ancora!"
Sì sentì morire di mortificazione. Morì solo, su quel marciapiedi bagnato dalla pioggia, al buio di un lampione. Ma morì felice di essere donna.



parole nuove  zingara-viaggio
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 08, 2012, 10:14:55
...ma sarebbe carino che le stesse due parole venissero impiegate per più racconti... :happy:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 09, 2012, 02:56:20
A volte i ricordi riaffiorano così, quando meno te lo aspetti, sepolti dal tempo, gli basta un piccolo aiuto ed eccoli lì nella loro pienezza
Il tempo è passato, ne è passato tanto, negli anni ho viaggiato molto e ho visitato molti luoghi,
ma ora di fronte alla felicità/infelicità del momento mi torna alla mente quel  VIAGGIO in Spagna nel lontano 89,
ero giovane piena di aspettative per il futuro e pensavo che nulla avrebbe potuto intaccare tutto quello
in cui credevo e vedevo nel mio orizzonte.
Una sera per le strade di Siviglia io e i miei compagni di viaggio ebbri di vino e di vita, incontrammo Martina.
Martina con i suoi impietosi occhi neri,
Martina con le sue lunghe mani capaci di confondere gli occhi e la mente,
Martina capace di farci innamorare tutti di lei,
Martina,  lei era una splendida ZINGARA.
Quando, dopo gli altri, prese la mia mano per leggerla mi guardò profondamente negli occhi e con uno splendido sorriso e mi disse “sei muy bonita, perché ti condanni all’infelicità?”
Non ebbi parole, ma tutto finì in un istante, le risa degli amici mi distolsero e andai.
Ora a distanza di anni il ricordo di lei è tornato e ripenso a Martina,
 oggi, finalmente potrei dirle
”cara Martina avevi ragione…fino adesso…”

...ma sarebbe carino che le stesse due parole venissero impiegate per più racconti... :happy:
intanto metto altre due parole, però l'idea di riutilizzare quelle già scritte mi piace.
Marmellata e Semaforo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 09, 2012, 08:53:55
Brava zia,due parole, una storia.
Appunto, sarebbe carino che da due semi nascessero più storie, le parole sono solo parole, ma la loro vita può essere infinita.  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 09, 2012, 11:43:40
Si avvicinò al PORTAOMBRELLI  e disse "che dici ne prendiamo uno, dicono che oggi pioverà"
Elena guardò velocemente fuori dalla finestra, "mah, pare ci sia il sole, eventualmente ci ripareremo sotto i portici!"
Marco la fissò amorevolmente, lei era la donna di cui era perdutamente innamorato,
Elena nel suo universo parallelo dove tutto è possibile, anche incontrare fate, gnomi e folletti.
Cercò di fare appello al suo pragmatismo e le dissi "tesoro mio, qui a Roma non ci sono portici".
Elena non lo ascoltava, lo aveva già preso per mano e trascinato fuori dalla porta.
Ma tanto che importava, l'ombrello, la pioggia, la neve, il vento,
loro si bastavano, si riparavano, si scaldavano, si nutrivano, quello che succedeva al di fuori di "loro" era ininfluente o quasi.
Lasciarono che fosse la città a portare i loro passi, mentre una leggera pioggia aveva iniziato ad inumidirli,
passeggiarono a lungo, dimentichi di orari, treni e condizioni meteorologiche, intanto pioveva sempre più forte,
un messaggio li risvegliò dal loro incanto, "causa forti perturbazioni molti treni saranno soppressi",
si lanciarono in una corsa contro il tempo, sotto un'acqua torrenziale.
Termini era lì che li aspettava, pullulante di persone di odori e suoni.
Neanche il tempo di un saluto decente ed Elena salì sul treno, "ti prego cambiati, sei tutta fradicia, non ti ammalare" le gridò Marco e il treno partì.
Non c'era posto e anche in piedi trovare un buco era un'impresa, si fermò nel primo angolo vuoto, aspettando di andare in bagno a cambiarsi.
La videro entrare con la valigia e non sapremo mai cosa passò nella mente degli astanti, ma tutti la guardarono a lungo.
Impiegò quasi mezz'ora, era entrata con pantaloni, maglia rossa e scarpe basse ed era uscita in un attillato abito nero con i tacchi e il trucco rifatto.
Sorrise pensando a Marco,
sorrise guardando gli sguardi increduli dei viaggiatori,
sorrise pensando "se avessi avuto una PARRUCCA bionda almeno avrebbero potuto fantasticare una spy-story."

le parole sono solo parole, ma la loro vita può essere infinita.  ;D
et voilà....



Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 10, 2012, 09:54:13
brava, è proprio questa l'idea, due parole sono come un incrocio stradale, storie diverse, strade diverse.   abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 10, 2012, 10:14:06
Tutti i giorni passava di lì e lo vedeva accucciato su un cartone a chiedere l'elemosina, accanto al semaforo. Capelli più bianchi che grigi, cappello spiaccicato sul capo, vestiti disastrati. L'infastidiva quella vista, come una specie di rimorso. A volte gli dava un euro a volte nulla, mica poteva campare tutti i diseredati della strada! Poi un giorno lui alzò la testa e la guardò negli occhi. Lei sentì un brivido, perchè in quegli occhi vide tutta una vita trascorsa a desiderare di essere amato, come qualunque essere umano. La guardò e per la prima volta le parlò: " grazie, sei una delle poche che si fermano e mi danno qualcosa. Ti vedo passare, so dove vai, sei un poco mia amica. Non conosco il tuo nome, però".
"Mi chiamo Silvia".
E seppe che da quel giorno non avrebbe più potuto dargli nemmeno un euro, non si dà la mancia ad un amico. Gli portava a volte dolci, frutta o qualcosa da bere. Lui era sempre là, imperterrito come il semaforo a cui si appoggiava, e sorrideva vagamente al suo arrivo. Poi venne l'inverno e lui sparì, sul cartone rimasto sul marciapiedi come un segnaposto, stava un oggetto avvolto in un foglio di giornale, ed un brandello di carta diceva: -Per Silvia. Grazie. Marco-
Silvia prese la cosa, la scartò e trovò un barattolo dimarmellata di albicocche, l'unica dolcezza che la vita gli aveva permesso di donare, ma sempre di dolcezza si trattava.
Silvia si mise a piangere, non gli aveva mai nemmeno chiesto il suo nome, chissà perchè.



nuove parole   gatto-vento
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 10, 2012, 22:06:25
che bello leggerti Ni.. :kiss:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gisella - Febbraio 11, 2012, 02:42:51
Bello leggervi entrembre... brave!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 11, 2012, 08:12:08
Bello leggervi entrembre... brave!

commossa...grazie Gisella :)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 11, 2012, 09:10:46
forza bimbe e bimbi di zam, ci sono storie che aspettano solo di essere scritte.  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 11, 2012, 11:43:34
Ricordo quando nonna Fernanda da piccoli ci diceva "copritevi bene bambini che arriva la Buriana" e sorridendo aggiungeva
"e non camminate vicino alle case perchè la Buriana fa volare le tegole!"
Con gli anni ho imparato che il termine dialettale Buriana deriva da Burian un VENTO gelido e impetuoso che arriva dalla Siberia.
Ecco, ieri è arrivata la Buriana, non ho ricordato in tempo i consigli di nonna (mannaggia a me) e una "bella" tegola mi è arrivata in testa.
Una di quelle tegole che ti risvegliano bruscamente e ti fanno stramazzare al suolo
e sono ripiombata sulla terra in un secondo e io che stavo così bene in orbita!
Ora sono qui, sul mio divano a leccarmi le ferite come un GATTO, ma già penso a come costruire un paio di nuove ali
e spiccare il volo nuovamente, dopotutto una cosa che sicuramente non mi manca è la forza di reazione agli eventi,
però che palle! bisogna sempre far fatica, rimboccarsi le maniche e reagire.
Ma chissà, forse, è proprio questo il "bello" di vivere.
Intanto mi copro bene e aspetto che passi la Buriana.

prossime parole Febbraio-Formica
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 11, 2012, 12:13:53
e nonna Fernanada ci aveva pure ragione! qui sta volando di tutto, in principal modo parolacce! ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 20, 2012, 10:02:17
Febbraio , un mese lunghissimo se si deve passare in prigione. E anche gli altri mesi non è che siano brevi. Almeno avesse avuto un compagno di cella, avrebbe potuto chiacchierare, raccontare, ascoltare, insomma sarebbe stata una comunità bonsai, ma viva. Così, solo sul suo pagliericcio, contava i giorni, le ore, le notti e i minuti. Si raccontava storie fantastiche solo per scoprire ciò che poteva arrivare ad inventare la sua mente. Storie lunghe o corte, piene o vuote, ma aveva bisogno di un amico per sopravvivere e se l'amico doveva essere un miserabile sè stesso, allora andava bene anche così.
E mentre si affogava nelle sue parole un giorno scoprì di avere caldo, scoprì che il tempo era passato e mentre inseguiva il raggio di sole sulla parete, la vide. Finalmente aveva compagnia. Una piccola formica, ancora frastornata dal lungo inverno, vagava indecisa alla periferia della cella. Non seppe mai se le sue storie le piacevano, ma credeva di sì. Un giorno gli venne in mente di chiedere a lei di raccontare: il tempo non gocciolò più, ma si riempì di meraviglie. Era nata un'amicizia vera.




nuove parole       parole-topo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Febbraio 24, 2012, 00:26:31
"in guerra ho mangiato anche un TOPO!" tuonava nonno Amilcare, quando immusonita guardavo il piatto
davanti a me senza muovere ciglia, ogni pranzo era una vera "guerra",
nonna cucinava con amore piatti semplici e squisiti (dico ora) ma io, all'epoca, aderivo alla crociata dei "bastian contrari" e così nulla mi andava bene, bronci, lunghi musi, silenzi e digiuni accompagnavano i miei pasti.
Nonno per lo più assisteva in silenzio, non era uno di tante PAROLE, però quando vedeva nonna avvilita dai troppi tentativi ed io sempre più cocciuta e caparbia, allora si faceva sentire e con la sua grande voce faceva tremare tutto,
mi puntava il dito e ripeteva sempre la stessa frase: "in guerra ho mangiato anche un topo".


Prossime parole:  bilancia-candela
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 24, 2012, 07:52:47
brava, non era facile.   abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Febbraio 28, 2012, 17:26:04
    La bilancia e' una cosa che mi ricorda che?  La perfezione? Quell'equilibrio un po' algido per cui una cosa non deve pesare troppo piu' di un'altra ma si devono in qualche modo equilibrare come i piatti dell'odiosa bilancia?
Non so, so che mi e' antipatica : mi ricorda l'equilibrio esteriore che non e' mai l'equilibrio vero, mi ricorda la Giustizia, quella raffigurata, quella bendata nel senso che non ci vede mai bene, mi ricorda un segno astrologico di cui ignoro troppo.
Invece la candela.......oddio quanto mi piace la candela!
Altri tempi, altri tempi mi evoca, quelli dimenticati in pieno, abbandonati, quando il ritmo della vita era inevitabilmente scandito dalle stagioni, dalla luce e dal buio e dal loro susseguirsi, e tutto era correlato a questi umili fondamenti della vita.   Potevi, si, intervenire, almeno un po' , se avevi quel pezzo di cera sgocciolante che accompagnava il protrarsi della tua giornata, e questo ti faceva ricco, potevi scrutare la notte, i tuoi pensieri, le cose davvero importanti, mentre una luce guizzante e tremolante disegnava ombre sui muri, creava fantasmi o presenze che il mattino avrebbe sconfitto ma che sarebbero vissuti fino a che un soffio, il tuo consapevole soffio, non ti avesse fatto precipitare nella notte di tutti, nella notte degli altri, opaca, immemore, non piu' vibrante di nulla.
Una semplice candela....
Per chi, in qualche modo, non solo doveva vedere, ma  voleva  vedere.
Ancora un po'.  Prima del nuovo giorno.


 Nuove parole :  canotto, cucchiaio

Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 29, 2012, 07:57:25
anche questo risolto benissimo! forza, a chi tocca ora? ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 01, 2012, 18:41:04
  La napoletana stava al tavolino con la sua aria sexy  :  tutta nera, i capelli, gli occhi che girava tutt'attorno ad intercettare con ostentata indifferenza gli sguardi altrui, le ciglia pesanti di rimmel, l'ombretto messo con sapienza.   Era sola al tavolino di quel bar sulla piazza, fra l'andirivieni dei passanti che non mancavano di notarla.
Lei, impettita ad ostentare le sue grazie, esibiva un vago provocatorio sorriso sul viso piacente dagli zigomi marcati ed  era allora che ti imbattevi nel suo pezzo forte, quello di cui andava orgogliosa, la nota distintiva, che la faceva sentire pienamente donna e desiderabile : le labbra, una bocca rosso fuoco.  La sua ultima acquisizione.
Cosi' non potevi non seguirla mentre con movimento studiato avvicinava  IL CUCCHIAIO  del gelato alle labbra, che sporgeva al contempo voluttuosa, come un'attrice del cinema in una parte charmante : gli uomini ne rimanevano presi, le donne vagamente a disagio distoglievano lo sguardo, e cominciavano i commenti.
" Ehi, hai visto quella? " ammiccavano gli uomini fra l'ammirato e il divertito.
" Ma dico, l'hai vista?? " faceva qualche donna che si trovava li' con le amiche  " con quelle due labbra da... Chissa' cosa si crede di essere! "
" Gia' ! " dava manforte un'altra " e guarda quei cretini come la guardano ! "
" Si, bella roba ! " scuoteva la testa una terza  " Quando si vede lontano un miglio che sono rifatte ! Rifatte, finte ! Chi ce le ha cosi'? "
" Hai ragione " interloquiva piena di foga la prima " sembrano...ma si', sembrano piu' che due labbra un  CANOTTO  gonfiabile !! "
" Ha ha ha !!!  Hai proprio ragione! Un canotto gonfiabile ! " e si scuotevano e si divertivano le madame, con una nota di compatimento se non proprio disprezzo stampata in viso, riprendendo poi il loro composto conversare di vere signore.
Senonche', mentre sorbivano un te', videro avvicinarsi un bel tipo che pareva diretto proprio verso di loro : corsero vivaci delle occhiate, si riassettarono civettuole i vestiti e alzarono gli occhi quasi in contemporanea, ognuna per catturare l'attenzione di quel gran bel ragazzo.
Incredibile, era ormai da loro : le guardo', sorrise col migliore dei suoi sorrisi, era piacente, elegante, si chino' un poco e con garbo proferi' :  " Scusate, signore, vorreste farmi un piacere? "
" Ma certamente ! " squittirono quelle all'unisono, ansiose e smorfiose.
" Ecco, potreste regalarmi un fiore di quelli che stanno nel vaso sul vostro tavolo? "
Lo guardarono frastornate, senza saper che pensare.  " Oh...si'. Si! Prego ! "
" Vi ringrazio tanto. Vedete - fece poi amichevole, come a cercarne la comprensione - c'e' una persona laggiu', sola a quel tavolo.... "
E si allontano' sorridendo, certo della loro indulgenza, col fiore dallo stelo alto e poi, giunto vicino a lei, lei che neppure lo guardava, allungo' il braccio esitante ed emozionato :
" Signorina, permette? La vedo sola, e sembra cosi' dolce.... posso farle compagnia? "
Le tre comari non avevano piu' parole. 
Incredule, allocchite, si sentivano le spettarici di un film.
E fu allora che la napoletana, girando regalmente e orgogliosamente la testa, le guardo', con le labbra rosse e fiere inarcate in un sorriso.

       
 ( P.s : scusate, ho scritto io, nessuno scriveva )  Nuove parole  :  GIOBBE, GERANEI
 
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 02, 2012, 08:51:55
hai fatto benissino a scrivere, e che bel pezzo! abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 02, 2012, 09:17:39
Giobbe amava i geranei. Tutte le primavere li reinvasava, li puliva dalle foglie vecchie, li metteva sulla finestra dove il sole li coccolava. Li sceglieva in nuance, e li esponeva orgogliosamente dal rosso più scuro al rosa più tenero. Parlava loro, convinto che lo sentissero e ne fossero contenti. Raccontava loro storie di fate e gnomi, o a volte episodi della sua vita. Aveva dato loro persino un nome: a quelli sulla finestra di destra i nomi della settimana, a quelli sul terrazzo i nome dei mesi. Erano la sua famiglia, l'unica che gli era rimasta.
Quella mattina aveva aperto le finestre come al solito, aveva salutato i suoi fiori e poi aveva iniziato a raccontare di quella volta che aveva dichiarato il suo amore a Martina: lei lo aveva guardato e gli aveva risposto...ma che scherzo cretino...ma chi ti vuole...pussa via....
Non lo aveva mai detto a nessuno, e chissà perchè gli era venuto in mente proprio quel ricordo. Dopo Martina non aveva più avuto il coraggio di dichiararsi a nessuna ragazza. Gli anni erano gocciolati ad uno ad uno senza che lui se ne accorgesse.
Una vita vuota e ormai inutile. Giobbe sorrise, si guardò intorno e senza pensarci oltre scavalcò la finestra.
Un urlo solo, un urlo come un coro da stadio.
" E non pensi a noi?"
Giobbe si immobilizzò interdetto, fermò le sue intenzioni e guardò allibito i geranei.
"Già - mormorò- oggi vi devo dare le vitamine!"
Tornò in cucina e si preparò un altro caffè, il momento era passato, come tutta la vita ormai, ma da quel giorno non raccontò più nulla di sè, non voleva nè giudizi nè compassione.



nuove parole:  marea-albero


( scusa, ho messo geranei al plurale anche nel tuo post, per fare tornare i conti, lo so ho barato.  :-\)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 03, 2012, 17:14:55
"...l'ALBERO a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da' bei...",
"mamma?!?mamma! ma mi ascolti?"urlò Claudia,
Giulia ebbe un sussulto, aveva la testa piena di pensieri, gli eventi degli ultimi giorni non le lasciavano spazio per altro,
e ascoltare la figlia che le ripeteva la poesia di Carducci era davvero una grande prova, ma anche questo si doveva fare,
"Si, si, scusa Cla" rispose Giulia, cercò di concentrarsi e l' ascoltò.
Finiti i compiti si alzò e,  in modo automatico, andò verso la cucina, era quasi ora di cena.
Giulia aprì il frigorifero e tutti gli sportelli sperando le venisse qualche idea geniale, ma niente,
alla fine, priva di risorse, decise di optare per la solita pasta pur sapendo perfettamente che il resto della sua famiglia avrebbe brontolato,
ma questo era il male minore.
La sua testa ora era altrove, lontano, era con Marco il compagno di una vita, il padre dei suoi figli, il suo amico, il suo amante,
Giulia non sapeva cosa sarebbe successo al suo ritorno, era come sospesa nel vuoto e quell'esito non lasciava molte speranze.
Ora lui era in Francia, a Saint-Malo, a prendere accordi, come ogni anno, per il festival della letteratura Étonnants Voyageurs,
"Maggio 2012" pensò, "Chissà...", poi la mente andò veloce ai bei ricordi, a lei e Marco quando, giovani e senza figli, partivano per Saint-Malo, felici, felici di essere insieme,
felici come sempre.
Un senso di profonda ingiustizia la pervase e pensò " Ecco, come a Saint-Malo arriva la MAREA".


prossime parole: Lista- terra
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 03, 2012, 17:21:35
  La napoletana stava al tavolino con la sua aria sexy  :  tutta nera, i capelli, gli occhi che girava tutt'attorno ad intercettare con ostentata indifferenza gli sguardi altrui, le ciglia pesanti di rimmel, l'ombretto messo con sapienza.   Era sola al tavolino di quel bar sulla piazza, fra l'andirivieni dei passanti che non mancavano di notarla.
Lei, impettita ad ostentare le sue grazie, esibiva un vago provocatorio sorriso sul viso piacente dagli zigomi marcati ed  era allora che ti imbattevi nel suo pezzo forte, quello di cui andava orgogliosa, la nota distintiva, che la faceva sentire pienamente donna e desiderabile : le labbra, una bocca rosso fuoco.  La sua ultima acquisizione.
Cosi' non potevi non seguirla mentre con movimento studiato avvicinava  IL CUCCHIAIO  del gelato alle labbra, che sporgeva al contempo voluttuosa, come un'attrice del cinema in una parte charmante : gli uomini ne rimanevano presi, le donne vagamente a disagio distoglievano lo sguardo, e cominciavano i commenti.
" Ehi, hai visto quella? " ammiccavano gli uomini fra l'ammirato e il divertito.
" Ma dico, l'hai vista?? " faceva qualche donna che si trovava li' con le amiche  " con quelle due labbra da... Chissa' cosa si crede di essere! "
" Gia' ! " dava manforte un'altra " e guarda quei cretini come la guardano ! "
" Si, bella roba ! " scuoteva la testa una terza  " Quando si vede lontano un miglio che sono rifatte ! Rifatte, finte ! Chi ce le ha cosi'? "
" Hai ragione " interloquiva piena di foga la prima " sembrano...ma si', sembrano piu' che due labbra un  CANOTTO  gonfiabile !! "
" Ha ha ha !!!  Hai proprio ragione! Un canotto gonfiabile ! " e si scuotevano e si divertivano le madame, con una nota di compatimento se non proprio disprezzo stampata in viso, riprendendo poi il loro composto conversare di vere signore.
Senonche', mentre sorbivano un te', videro avvicinarsi un bel tipo che pareva diretto proprio verso di loro : corsero vivaci delle occhiate, si riassettarono civettuole i vestiti e alzarono gli occhi quasi in contemporanea, ognuna per catturare l'attenzione di quel gran bel ragazzo.
Incredibile, era ormai da loro : le guardo', sorrise col migliore dei suoi sorrisi, era piacente, elegante, si chino' un poco e con garbo proferi' :  " Scusate, signore, vorreste farmi un piacere? "
" Ma certamente ! " squittirono quelle all'unisono, ansiose e smorfiose.
" Ecco, potreste regalarmi un fiore di quelli che stanno nel vaso sul vostro tavolo? "
Lo guardarono frastornate, senza saper che pensare.  " Oh...si'. Si! Prego ! "
" Vi ringrazio tanto. Vedete - fece poi amichevole, come a cercarne la comprensione - c'e' una persona laggiu', sola a quel tavolo.... "
E si allontano' sorridendo, certo della loro indulgenza, col fiore dallo stelo alto e poi, giunto vicino a lei, lei che neppure lo guardava, allungo' il braccio esitante ed emozionato :
" Signorina, permette? La vedo sola, e sembra cosi' dolce.... posso farle compagnia? "
Le tre comari non avevano piu' parole. 
Incredule, allocchite, si sentivano le spettarici di un film.
E fu allora che la napoletana, girando regalmente e orgogliosamente la testa, le guardo', con le labbra rosse e fiere inarcate in un sorriso.

       
 ( P.s : scusate, ho scritto io, nessuno scriveva )  Nuove parole  :  GIOBBE, GERANEI
 
 
Giobbe amava i geranei. Tutte le primavere li reinvasava, li puliva dalle foglie vecchie, li metteva sulla finestra dove il sole li coccolava. Li sceglieva in nuance, e li esponeva orgogliosamente dal rosso più scuro al rosa più tenero. Parlava loro, convinto che lo sentissero e ne fossero contenti. Raccontava loro storie di fate e gnomi, o a volte episodi della sua vita. Aveva dato loro persino un nome: a quelli sulla finestra di destra i nomi della settimana, a quelli sul terrazzo i nome dei mesi. Erano la sua famiglia, l'unica che gli era rimasta.
Quella mattina aveva aperto le finestre come al solito, aveva salutato i suoi fiori e poi aveva iniziato a raccontare di quella volta che aveva dichiarato il suo amore a Martina: lei lo aveva guardato e gli aveva risposto...ma che scherzo cretino...ma chi ti vuole...pussa via....
Non lo aveva mai detto a nessuno, e chissà perchè gli era venuto in mente proprio quel ricordo. Dopo Martina non aveva più avuto il coraggio di dichiararsi a nessuna ragazza. Gli anni erano gocciolati ad uno ad uno senza che lui se ne accorgesse.
Una vita vuota e ormai inutile. Giobbe sorrise, si guardò intorno e senza pensarci oltre scavalcò la finestra.
Un urlo solo, un urlo come un coro da stadio.
" E non pensi a noi?"
Giobbe si immobilizzò interdetto, fermò le sue intenzioni e guardò allibito i geranei.
"Già - mormorò- oggi vi devo dare le vitamine!"
Tornò in cucina e si preparò un altro caffè, il momento era passato, come tutta la vita ormai, ma da quel giorno non raccontò più nulla di sè, non voleva nè giudizi nè compassione.



nuove parole:  marea-albero


( scusa, ho messo geranei al plurale anche nel tuo post, per fare tornare i conti, lo so ho barato.  :-\)

grazie a tutte e due  :rose: :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 03, 2012, 17:56:50
ellallà, qui ci sono bellissime fantasie!  maschi niente però, forse non osano! :D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 06, 2012, 14:20:54

  Scusami, Nihil, non e' che ho scritto quell'obbrobrio di... " GERANEI " apposta, e' uscito per conto
  suo...... Volevo chiaramente scrivere GERANI, dato che geranei non esiste. E tu sei stata fin
  troppo buona a usarlo cosi', senza farci dell'ironia.
  Bene, ma lo sapete che invece........  ( seguira' quando qualcuno scrivera' la parola magica che
  mi serve come aggancio, anche se chissa' quando avverra' ) 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 06, 2012, 18:22:04

  Bene, ma lo sapete che invece........  ( seguira' quando qualcuno scrivera' la parola magica che
  mi serve come aggancio, anche se chissa' quando avverra' )
mmm...qualche indizio? ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 08, 2012, 19:10:56

   Per tener su..... :-*
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 08, 2012, 20:46:00
grappino? tiramisù? stampella? amore? :D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 08, 2012, 20:50:42
amore, amore...è sicuramente amore! ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 12, 2012, 15:06:41
 ahuh
          Niente affatto, basta con 'ste amore, si tratta di ......
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 12, 2012, 18:01:40
mmm...ma é difficile!! ???

passione?

indizio numero 2?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 20, 2012, 16:15:16

   Due, due, proprio due !  Eh eh !!!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 20, 2012, 16:59:20
coppia?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 21, 2012, 08:41:33
le due parole che ti ispirino? :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 21, 2012, 12:46:29

    La parola e' una sola, plurale....  Mi sarebbe servita da aggancio x narrare una coglionatina,
    ma ho paura che l'"ispirazione " ( ug ug ! ) si sia persa per strada.
    Non sono come te, cara, che persino da un ....geraneo ricava sapidissime storielle.
   
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 21, 2012, 23:01:38
Bon, e allora che famo, si riparte? ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 22, 2012, 09:03:41
Rolando macinava la sua rabbia guardando quello che avrebbe dovuto essere il suo podere. La lista  della terra  da spartire con l'eredità era costituita da quattro aree, e i suoi fratelli avevano tanto brigato e tramato, che alla fine a lui era toccato il pezzo peggiore. La terra era prossima alla scogliera, alta sul mare come un pianoro pietroso, non avrebbe mai fruttato nulla di decente. Tra salmastro e venti impetuosi e costanti avrebbe dato solo pietre desolate ed erbacce. Non era buona nemmeno per le capre. Rolando osservava il confine di quella terra e vedeva le case dei fratelli proprio al limite dei campi migliori. Va bene, pensò, ora la mia rabbia avrà una forma. Piantò una palizzata dalla parte del mare, dove poteva prendere tutto il vento più forte. Dopo un mese, quando i pali si erano assestati e consolidati, praticò dei buchi a varie altezze e di vario calibro negli stessi. Il risultato fu subito evidente, anzi, più che evidente, auscultabile.
La palizzata bucata, investita dal vento, produceva un suono assordante, un ululato costante e terrificante.
Rolando sorrise soddisfatto: " Ed ora provate a vivere nelle vostre belle casette, a dormire sogni felici, con questo suono!"
Praticamente aveva inventato un organo, o forse un flauto, o forse un piffero, insomma un mega strumento a fiato, una fisarmonica a bocca...che funzionava a vento. Si sentiva sino al paese quell'ululato, ma a lui non importava, avevano detto che lui non aveva bisogno di terre da coltivare perchè stava in città e infatti, prese l'auto e ritornò a casa soddisfatto e canticchiando una canzone oscena.

nuove parole:  paura-tappeto
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Marzo 22, 2012, 09:52:28
Chiara arrivó puntuale davanti al cancello,
entró e percorse il lungo corridoio,
intorno a lei nessuno,
pareti ingiallite con qualche comunicazione appesa qua e lá guardavano silenziose i suoi passi,
salí le scale.
Pur essendo l'orario di visita la porta era chiusa,
suonó il campanello,
un rumore di chiavi dall'interno,un brulicare di voci e un infermiere le aprí.
Dietro di lui stavano dei pazienti, curiosi e speranzosi di una visita per loro, la vista della sua faccia provocó una smorfia di delusione sui loro volti
e la piccola folla si dileguó in poco tempo.
L'infermiere intanto aspettava che Chiara dicesse qualcosa e la guardava con lo sguardo di chi é pronto a spazientirsi
"Salve, sono un'amica di Maria Cisotto" disse,
"Ah si, sa dove trovarla?" rispose lui.
Era giá stata in quel posto qualche giorno prima, passaggio veloce per portarle delle cose, ma allora era vuoto,
ora c'era quel rumoroso viavai, lo guardó stordita,
lui, con un mezzo finto sorriso, le indicó la direzione facendo strada, "forse dorme" aggiunse e la lasció davanti la porta di una camera.
La piccola stanza si sviluppava in lunghezza, sulla sinistra due letti uno in fila l'altro, ai piedi di ogni letto stava un piccolo TAPPETO consumato dal tempo,
sulla parete di destra due mobiletti, in mezzo, lo spazio per il passaggio di una persona,
in fondo una grande finestra ben chiusa, tutto era grigio, Chiara si sentí aggredire da un senso di solitudine;
Maria era li sul letto vicino la finestra, rannicchiata su di un fianco,
quando vide Chiara cercó di tirarsi su ma le poche forze l'abbandonarono e ricadde,
istintivamente Chiara cercò di aiutarla ma con un gesto di mano fu allontanata,
Maria prima di parlare la guardó a lungo, il vuoto e la sofferenza del suo sguardo la trafissero e le parole si fermarono.
"Sono scivolata via ancora una volta",
"Non riesco a lavarmi dalla pelle la PAURA di vivere" disse e chiuse gli occhi.
Chiara la guardó con triste affetto,
pensó a lei e Maria vent'anni prima,
quando tutto questo nemmeno le sfiorava,
eppure tutto questo era lí, inesorabile ad attenderle.

nuove parole: Bottone-Gioia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 22, 2012, 13:37:46
bravissima!  già, la tristezza di un fine corsa, che prima o poi subiremo tutti. 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Aprile 04, 2012, 16:47:27

   Davvero brava, bravissime tutte e due.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Aprile 04, 2012, 23:51:55
bravissima!  già, la tristezza di un fine corsa, che prima o poi subiremo tutti. 

   Davvero brava, bravissime tutte e due.
commossa...grassie  :rose: :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 20, 2012, 07:44:04
Giustina saltellava tra i sassi del torrente, si era stancata di fare minestrine immaginarie per bamboline immaginarie. Aveva passato almeno un'ora a inzuppare erbette in una pozzanghera e cercare di farla mangiare al sasso-bambolina. Di solito questo gioco la divertiva, ma avvertiva il desiderio di un qualcosa di nuovo e diverso. Era stata anche nel pollaio a guardare i pidocchini rosso delle galline che correvano sul muretto. Sembrava che facessero gare di corsa tra di loro, ma oggi, il concorrenti erano troppo lenti e noiosi. Carmela, la vicina di casa che le raccontava sempre le storie di principesse era andata al mercato e chissà quando sarebbe tornata. Giustina tornò a casa, parlò un poco con Gaspare il cane e Giuliva la gatta. Erano tutti nei campi al lavoro, mancava un sacco di tempo al loro ritorno, lei era sola e da sola non si divertiva. Una volta su un giornale aveva visto la foto di un giocattolo bellissimo, era un trenino, lei non aveva mai visto il treno vero, ma ne aveva sentito parlare. Doveva essere una cosa bellissima, un giorno ci sarebbe salita e sarebbe andata lontanissima in cerca di avventure e tesori. Sarebbe andata come minimo al paese vicino, quello che era in fondo alla valle. Si sedette sul gradino della porta a guardare gli alberi e la melanconia, screziata dalla noia, stava per entrare in lei. Decise di andare a correre sullo stradone e pazienza se si fosse riempita di polvere, ma aveva bisogno di fare qualcosa di bello. Corse, corse, corse fino a che non ce la fece più e alla fine si fermò. E fu allora che lo vide. Bellissimo, splendente come un chicco d'uva matura, stava lì per lei, era il tesoro che tanto desiderava: era il suo premio per essere stata buona. Raccolse il piccolo bottone rosso a forma di cuoricino e tornò a casa stringendolo nel piccolo pugno. Non aveva mai posseduto nulla di più bello. La gioia la folgorò e decise che non avrebbe desiderato mai più nulla, le sarebbe bastato quel piccolo dono dello stradone.


nuove parole: alloro-serenità
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Aprile 21, 2012, 17:26:27
La casa era stata acquistata quando ancora i bambini non c'erano, poi i bambini erano diventati giovani uomini e giovani donne e la casa era ancora lí. Quel posto aveva ereditato il nome "Le tre Querce" da tre alberi secolari che ne segnavano i confini, viveva quattro mesi l'anno, da metá Maggio a metá Settembre; la nonna e la zia l'aprivano dopo la stagione invernale e si preoccupavano di preparare e organizzare tutto per l'arrivo dei nipoti, che solitamente avveniva in Giugno con la chiusura delle scuole.
A Giugno la natura era al suo apice, la corte era stracolma di fiori e piante che ogni anno diventavano piú belli e rigogliosi, un ampio pergolato di glicine delineava lo spazio che la famiglia usava per desinare e passare le serate tra giochi, chiacchiere e tanto divertimento e nel frutteto, la sera, le lucciole danzavano e ti facevano sentire in un paese abitato da fate, gnomi e folletti.
L'arrivo dei nipoti rappresentava un momento di grande gioia per le due anziane signore, durante l'anno li potevano vedere poco perché abitavano un po' sparsi per l'Italia, cosí attendevano trepidanti l'arrivo di quei cinque scalmanati tesori; d'altra parte anche i bambini, chiuse le scuole, entravano nella febbrile attesa del momento in cui mamme e papá li avrebbero accompagnati in campagna, giá pregustavano le prelibatezze che le due donne avrebbero preparato loro e sapevano che la loro compagnia sarebbe stata fonte, ancora una volta, di grandi e meravigliose scoperte; nonna e zia, infatti, dedicavano molto tempo ai nipoti, raccontando loro storie, vere o inventate, e proponendo giochi sempre diversi, allegri e coinvolgenti.
Tra Luglio e Agosto la casa si riempiva, le mamme e i papá entravano in ferie e arrivavano portando amici che ormai erano divenuti parte integrante della famiglia, ed in alcuni momenti arrivavano ad esserci fino a venti persone.
Di giorno il mare, a pochi chilometri, era la meta dei piú, mentre le serate trascorrevano sotto il pergolato, allegre e chiassose.
Quando tutti avevano fatto ritorno nelle loro cittá, a Settembre, tornava il silenzio e le due donne dedicavano quel tempo alla preparazione delle conserve per l'anno successivo, alla sistemazione delle piante per l'inverno e alla predisposizione e chiusura della casa.

Tutto questo ora é solo un bel ricordo, il tempo é passato, i bambini sono diventati giovani adulti e passano sempre meno tempo in campagna, la nonna e la zia, hanno ridotto la loro permanenza e l'etá non le aiuta a gestire tutto quello che c'é da fare.
Quest'anno la famiglia ha preso la decisione di mettere in vendita quel piccolo angolo di paradiso, di quelli in etá per potersene occupare nessuno ha tempo e pagare qualcuno che lo faccia per loro é troppo oneroso.
Qualcuno pensa sia l'unica scelta possibile, qualcuno, i piú nostalgici, immaginano soluzioni utopiche, ma oramai la decisione é stata presa.
Oggi sono venuta a sistemare alcune cose e a raccogliere oggetti di famiglia, tutto questo vuoto e silenzio mi rattrista, ma devo farmene una ragione, mi concedo un giro per la terra, tra gli alberi da frutto e la siepe di ALLORO, mi riempio le narici di profumi e odori sperando che lascino un segno indelebile nella mia memoria, la casa é li muta e silenziosa, appoggio la mano sui muri e un grande senso di SERENITA' mi pervade.

Prossime parole: livore-segnalibro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: presenza - Aprile 21, 2012, 22:48:26
sana nostalgia che guarda serena il cambiamento!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 22, 2012, 08:43:08
eh, Ziaci, accade proprio così, e il dolore equivale al taglio delle radici.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Aprile 25, 2012, 00:08:58
   Mi piace sempre sapere a che punto sono, cosa ci faccio qui, dove devo andare. Non ho bisogno di un segnalibro, io. Basta che mi guardo intorno, soppeso e so esattamente da dove devo riprendere. Mi fanno ridere quelli che hanno bisogno di garanzie, che si affidano a promemoria come i primitivi a idoli di legno. Che sicurezze possono darti? puoi contare solo su te stesso, l'ho imparato, e mi fido di me, non mi ha mai tradito. Non posso dire altrettanto degli amici, o sedicenti tali: nel bel mezzo dell'agone reagiscono in maniera inconsulta e all'improvviso mostrano un livore che non avresti mai creduto possedessero. Io mi spavento delle loro reazioni. Se ci sono bene, li saluto con gioia, altrimenti basto a me stesso. Ora mi godo la quiete ma so che non durerà per sempre.

Prossime parole: certezza, alchimia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Aprile 25, 2012, 04:42:59
Il dubbio ti sovrasta
e ti aggrappi a delle miserevoli CERTEZZE,
poco peso, poca sostanza,
aspetti effimeri che spacci per materiali,
ma hai scelto di spostare l'ago della bilancia,
di cambiare prospettiva.
Hai deciso di rinunciare
ad una perfetta
ALCHIMIA.

prossime parole: sasso-inquietudine


Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 25, 2012, 07:11:15
bravissimi, penne rapide e sostanziali! ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Aprile 25, 2012, 09:28:45
Mi piace di guardare il mare da qua su, seduto sopra questo grosso sasso a due passi dall'abisso. Guardare e non toccare, lasciare all'immaginazione il giusto peso. Tanto, se mi va, che ci metto a scendere e a farmi accarezzare i piedi dalle onde? Ma ora no, sto qui tra me e me, a godermi questa inquietitudine, crogiolandomici, non volendo risolverla. L'accetto come una blanda eccitazione, come uno stato vitale, come si accetta il giorno che viene. Si, a volte, cerco subito di reagire, ma poi? vittima della latenza è facile decida di scomparire in un sonno, giusto, ma che mi allontana sempre più dall'oggi, da qui, da me.

prossime parole: tendenza, guasto

p.s. un grazie a Nihil e a ZiaCi di cui ho accettato l'invito (divertente!). R.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 25, 2012, 13:23:44
bravo Rubio, come vedi ci sono parole nascoste che aspettano solo di nascere.  ;)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Aprile 25, 2012, 16:10:31
Grazie Nihil, sempre gentile. R. ;) (primo emoticon della mia vita!)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 25, 2012, 16:31:27
primo emoticon? bisogna festeggiare. Se clikki su altri ne vedrai di bellini ed esaustivi. :scrib: :htsh: :dfg: :ubr: :cnd: :beer: :helpme:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 07, 2012, 10:14:21
Rossella girava per le vie, ammirava le vetrine ma non sapeva decidere che vestito acquistare. Soldi ne aveva pochi, buon gusto tanto. Era ovvio che la cosa diventava complicata, desiderava qualcosa che facesse tendenza ma non era disposta a mettersi addosso cose pazzesche solo per soddisfare la moda.
L'appuntamento della serata era importante, avrebbe conosciuto i futuri suoceri, che sapeva pignoli, pedanti, antiquati e conformisti. Avrebbe volentieri rimandato, ma era un anno che lo faceva, la cosa diventava ridicola.
Tornò a casa, alla fine aveva trovato il solito tubino nero, che fa sempre tanto Colazione da Tiffany, ma era anche il suo stile.L'ansia la stava consumando, il terrore dell'incontro le chiudeva lo stomaco, quasi quasi si dava malata. Ma no, in guerra come alla guerra, si ripeteva. Bisogna andare. L'appuntamento era al Savoy, niente meno. No, non ci vado, cosa ci combino io con quella gente, quella festa tra nobili, industriali e politici. Iniziò a sudare. Mi mostreranno come un'opera di carità del figlio, me lo sento. Ma io amo Andrea, è il mio principe azzurro. Ci vado, ci vado, ora chiamo il taxi.
Arrivò al Savoy puntuale come una tassa, i futuri suoceri erano maniaci della puntualità. Entrò nell'atrio del Savoy e fu quasi abbagliata dalla luce dei lampadari a gocce di cristallo. Praticamente pensò alla fatica di puliri. Chiamò l'ascensore, entrò con le gambe che un poco tremavano, pigiò il pulsante del 5° piano. Si sentiva trasportare verso l'alto, verso un destino che non era della  sua taglia, un pensiero le diceva che era sempre in tempo a cambiare idea. Sì. Se schiaccio il pulsante stop, l'ascensore si ferma, io sto qui, penseranno ad un guasto, io lì non ci vado a farmi sbranare da quegli altolocati.
Fermò l'ascensore, si sedette sul divanetto di velluto rosso e si mise a piangere, ma era un pianto di liberazione, aveva vissuto un sogno che non le apparteneva, fortunatamente si era svegliata in tempo. Cenerentola esiste solo nelle fiabe.


Nuove parole: mistero-colomba
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Maggio 08, 2012, 23:13:26
Nel mio lavoro è d'uopo il vecchio gioco delle parti, il poliziotto buono e quello cattivo, chi fa il falco e chi la colomba. Gli si piomba in dosso in due, ciascuno col suo ruolo, e il risultato è garantito. Che lavoro faccio io? no, non sono tra le forze dell'ordine, non devo neanche assicurarmi appalti milionari nella Pubblica Amministrazione. Non gioco così in alto. Sto tra la gente normale, tra i tanti. Mi guardo intorno e colgo l'occasione. Sono anni che lavoro in coppia con Raul e la strategia è sempre la stessa. Nel nostro ambiente non è un mistero. Ancora non è chiaro? Sono Ersilio, il mago della truffa!


p.s. grande performance Nihil. Saluti. Rubio

prossime parole: navigatore, antipodi
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 09, 2012, 08:49:35
eheheh forte Ersilio! e le parole che hai scelto sono davvero difficili ;)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 10, 2012, 01:39:36
Si girò a guardarlo, ancora per un istante, erano giorni di attesa quelli che l'avrebbero aspettata, già, ancora giorni d'attesa,
un peso che il suo cuore da tempo portava, al quale spesso si era ribellata senza nessun risultato se non un'inutile sofferenza,
poi aveva lasciato che le cose fossero, che i giorni le scorressero tra le mani come sabbia sottile.
L'aveva sempre saputo che innamorarsi di quel NAVIGATORE solitario l'avrebbe portata ad avere lunghe ed interminabili attese, ma la ragione poco fa di fronte ad un sentimento così grande, pieno e profondo.
Lo guardò e sorrise, sorrise a se stessa, a lui e al suo nuovo viaggio, che l'avrebbe portato agli ANTIPODI, in terre lontane e sconosciute.
Al suo ritorno lei sarebbe stata li, lei la sua Penelope, che lo amava al di sopra di ogni tempo e spazio misurabile.

prossime parole: ingannevole-esilio
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 10, 2012, 08:16:45
ottimo, zia! abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 10, 2012, 09:13:37
grazie Ni :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Maggio 11, 2012, 08:21:30
    Il mio posto è qui, nel mondo. Di fronte alle delusioni, alla tristezza, all'insicurezza mia, verrebbe voglia di fuggire, andare lontano. Una sorta di esilio dal qui e dall'oggi. Un'altra possibilità, ricominciare dopo aver fatto tabula rasa evitando di portare con sè i propri errori. Proposito ingannevole? Non è coraggio ma pavidità, è fuga di fronte alle difficoltà. Io rimango e lo affronto: deve dirmelo in faccia che non mi ama. Io, quando lo sento su di me, non ho dubbi. Quando si risveglia dal torpore dell'amore è invaso dai sensi di colpa e si dimentica di noi, obbedendo più alle convenzini che all'istinto. Io ci credo, solo così, forse, anche lui potrà.

p.s. se è vero che fossero parole difficili un "brava" a ZiaCi che le ha orlate magistralmente in una bella storia. Mi stupisce, comunque, che oggi ci possa essere una donna con la vocazione di Penelope, sia pure ob torto collo. E se sì chi lo ammetterebbe mai?
 
Prossime parole: chiocciola-esterna
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Maggio 11, 2012, 11:02:57
Scese la neve nel deserto, ma non rimade che sabbia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 11, 2012, 16:14:08
    p.s. se è vero che fossero parole difficili un "brava" a ZiaCi che le ha orlate magistralmente in una bella storia. Mi stupisce, comunque, che oggi ci possa essere una donna con la vocazione di Penelope, sia pure ob torto collo. E se sì chi lo ammetterebbe mai?
Nell'era del "tutto e subito" l'arte del "saper aspettare" é di pochi, uomini o donne che siano, ma proprio perché é un'arte perché non ammetterlo?
Grazie Rubio per il tuo commento :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 11, 2012, 16:40:37
Scese la neve nel deserto, ma non rimade che sabbia
ehm..scusa Ciro sono un po' tonta, ma non ho capito :redd:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Maggio 11, 2012, 18:13:04
RIMASE AL POSTO DI RIMADE, MA HO SBAGLIATO AD AGGANCIARMI ALLE ULTIME DUE PAROLE DEL GIOCO. DEVO ANCORA  FARE MOLTA PRATICA TRA TOPIC POST ED ALTRE COSETTE DEL GENERE. MA VI AVEVO AVVERTITO CHE SONO AL MIO PRIMO FORUM O CHAT ? SONO SCESO NEL SECOLO SBAGLIATO, PECCATO!

scuse da Ciro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 11, 2012, 21:32:45
hihihhii poco male Ciro, potrebbe accadere di peggio. Io la prima volta che mi sono iscritta a un forun non sapevo cosa vuol dire nick e misi una parola a caso, meno male che non era una parolaccia.   ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Maggio 14, 2012, 18:43:27
     Lei era li', sulla sua barca , in una calda e assolata giornata estiva.
     La barca stazionava sul prato, nella parte del club nautico riservata al rimessaggio delle
     barche piccole, o comunque a quelle che ancora non erano pronte per riprendere il mare
     e se ne stavano sui loro invasi, varie e pittoresche, ognuna col suo proprietario e il suo
     carattere.
     Si, perche' anche le barche hanno un " carattere ", proprio come chi le possiede, e questo
     lo dico a beneficio di chi non lo sa.
     Dunque Jole se ne stava a bordo della sua, immersa nei suoi lavori in mezzo ad una
     confusione tale da scoraggiare chiunque salvo il proprietario-innamorato.  Era pero' in un
     bagno di sudore, fiaccata dal calore che pervadeva tutt'attorno, che pareva quasi una
     presenza e accomunava i cirenei intenti pazientemente alle opere.
     Pur senza vederli, sapeva che poco piu' in la' c'era una coppia che carteggiava, un altro che
     dava una mano di antivegetativa, una ragazza blu ( nel senso che era riuscita suo malgrado
     a farsi i capelli blu causa il rovesciamento di un prodotto ), un altro che armeggiava con tubi
     e chiavi nel vano motore...
     Jole, confortata da queste presenze amiche, si era seduta per unattimo su  una cuccetta
     per riposare e intanto si guardava intorno : quanto amava il suo guscietto !
     Era di vetroresina robusta, ma aveva anche qualche elemento in legno marino scuro, come la  porticina del tambuccio, quella  del micro bagno, il tavolinetto per mangiare, e fuori il bottaccio, il sedile a poppa e la barra del timone.
    Piccolo, e' vero, molto piccolo, eppure aveva tutto l'occorrente : fornello, lavello, spazi per le
    stoviglie, due cuccette laterali, un cuccettone doppio di prua nonche' il gavoncino per le vele,
    due gavoni verso poppa.... E il bagnetto! Sissignore, il..bagnetto!  Rise divertita, ricordandosi
    di quando suo cognato, decisamente piu' grosso di lei, era entrato ma poi pareva non riuscisse
    a venir fuori, e la cosa si era fatta imbarazzante, per lui cosi' dignitoso e impeccabile.
    In effetti era un buco, un quasi-ripostiglio, nonostante il wc nautico e gli accessori lillipuziani
    che lei era riuscita a piazzarci e che gli davano l'aspetto di un bagno vero.
    Mentre gli occhi giravano con affetto tutt'attorno, penso' che, piu' che una una barca, la sentiva
    proprio come una casa, anzi una sorta di CHIOCCIOLA che la accoglieva ad ogni suo ritorno.
    In effetti, li' sul prato, sul suo invaso in legno da raggiungersi con una scaletta, chiamarla
    barca faceva un po' sorridere.
    I suoi rimuginamenti furono pero' interrotti da un lieve rumore esterno, un rumore metallico.
    Usci', meccanicamente, per capire cosa fosse : pareva non esserci nessuno elemento nuovo,
    al di fuori dei pochi accaldati che ancora resistevano a lavorare sotto gli scafi che li protegge
    vano dal sole a picco.  Guardo' speranzosa gli alberi per cogliere un qualche eventuale alito
    di vento, ma nulla si muoveva e persino la terra battuta riarsa pareva chiedere la grazia di
    un poco di ristoro.
    Penso' allora di andare a rifornirsi di un po' d'acqua a una manichetta vicina, o di spruzzarsela
    addirittura addosso.  Appoggio' le mani alla fiancata, si giro', fece per scendere, ma.... resto'
    incredula : non era il suo piede che aveva mancato lo scalino, ma era proprio sparita la scala,
    quella bella scala di ferro che gentilmente le era stata procurata e che ormai era sua.
    Guardo' attorno : ognuno aveva la sua scala, nessuno si era preso li' attorno la sua.
    Senti' montarle una sorda stizza : chi diavolo l'aveva presa?  E lei?  Mica poteva volar giu',
    c'era troppa altezza!  Eppure si capiva che la barca era " abitata ", insomma che qualcuno
    era a bordo !
    " Ehi ! " grido' " Chi ha preso la scala? "
    Nessuno rispose e nessuno alzo' la testa.
    " Ehi ! Qui c'era una scala, la mia scala : chi l'ha presa faccia il favore di riportarla! "
    Aveva alzato il tono di voce, ora chiaramente arrabbiata.  Le figure attorno la guardarono ma
    tutti scossero la testa.  Solo una ragazza, la ragazza " blu", con senso pratico le porto' infine
    un'altra scala oltre alla propria solidarieta' e cosi' pote' scendere.
    Non si capacitava, con tutto quel che aveva da fare....ci mancava solo la scala sottratta!
    Si mise a percorrere a grandi passi tutto il terreno pieno di barche sui loro invasi, appunto' gli
    occhi prevenuti su ogni innocua scala che vi poggiava, ma niente!, pareva svanita.
    Mentre rimuginava pensieri per niente benevoli,  nel guardare una bella barca che le piaceva
    vide infine anche la maledetta scala, si, avrebbe giurato fosse proprio la sua.
    Si avvicino', piena di sacro fuoco e sapendo gia' il da farsi.  Era la sua.
    Afferro' senza esitazione la scala, lunga e pesante, la mise orizzontale e si riavvio', senza una
    parola.
    " Razza di imbecilli ! " pensava " adesso vi divertite voi a venir giu' da li' , e' anche piu' alta
    della mia e qua attorno non c'e' nessuno "
    Le sembrava un atto di pura giustizia e non provava un pizzico di scrupolo, anzi era maligna-
    mente soddisfatta, quando dall' anonima barca si levo' una voce a bloccare il suo blitz.
    Una voce maschile, che con tono di scherzoso rimprovero lancio'  :  " Cosa fai? Mi porti via la
    scala? "
    "  Certamente - fece Jole di rimando con tono di irritata severita' - dal momento che questa e'
    la mia scala e lei l'ha portata via a me. ", e fece per andarsene.
    " E io come scendo? " la riblocco' la voce dell'anonimo, che pareva divertita.
    " Ah, non lo so!  Se ne cerchi un'altra "
    Era davvero arrabbiata, quell'idiota le dava del tu e neppure si era scusato.
    E fu allora che l'" idiota ", finalmente allarmato dalla sua determinazione, si affaccio' al bordo
    della sua bella barca per parlarle e convincerla.
    Jole guardo' su, con l'aria di sfida, ora ti concio io, pensava.
    Ma si ritrovo' impreparata e per la seconda volta incredula.  No, non poteva esser vero.
    Accidenti, fra tanti, ed erano davvero tanti quelli che bazzicavano li', proprio lui?
    Lui che da subito, da quando era comparso al Club Nautico, aveva notato, lui che non mancava
    di produrle un guizzo allo stomaco quando lo vedeva anche per un attimo, lui che avrebbe dato
    chissa' cosa per conoscere, per la miseria.....ma che bella conoscenza!
    Si rese conto, mentre lui la guardava, che doveva avere l'APPARENZA  di una rigida istitutrice 
    inglese, che era stata dura, sgarbata, esattamente tutto l'opposto di quel che aveva
    fantasticato se mai il desiderato incontro fosse avvenuto.
    Era stata certa dell'instaurarsi di un feeling quasi immediato,  della simpatia, della sensa-
    zione di conoscersi gia', e del poter condividere gusti e sensazioni.....
    Lo guardo' per un attimo, il piu' lungo possibile che si potesse concedere, apprezzo' il viso
    maschile, dai lineamenti marcati, i begli occhi scuri luminosi e in quel momento ridenti, la
    bellezza bruna su un corpo snello e forte, l'abbronzatura che la camicia bianca evidenziava
    spudoratamente.
    Fu certa che lui era consapevole del proprio appeal, che era abituato a rigirarsi le donne come
    voleva e che in quel momento stava cucinandosi lei, col suo sorriso impunito e le sue assurde
    spiegazioni sulla scala fregata  : " Credevo non ci fosse nessuno..sai, mi dispiace. Adesso
    pero' fammi scendere.. "
    Troppo facile.
    Lo guardo' fieramente, sentendosi la piu' stupida delle stupide.
    Si riappoggio' la scala alla spalla, senti' la propria voce neutra che pareva non uscir neppure
    da lei  :  " La scala mi serve.  Mi dispiace, chiami qualcuno ".
    Giro' i tacchi e la testa, e se ne ando'.
   

   
   
   
   
         
     
     
     
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 14, 2012, 19:01:27
Ah, Piccolofi che bel racconto! leggero e divertente, una di quelle cose che mettono di buon umore, complimenti proprio brava...
e...psss...te lo dico sottovoce...se ci sganci pure due parole possiamo andare avanti ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Maggio 15, 2012, 23:52:59
Orgoglio femminile, chisà se non sia la tattica giusta con simili individui? Brava ancora una volta. R.

p.s. velista? si direbbe ...
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Maggio 16, 2012, 17:05:25

   Scusatemi, ragazzi, ogni tanto sono suonata.
   
   le due parole che propongo  :   FERRO, RADICCHIO.

  (  Per Rubio  :  la vela e' un lontano amore )
   



   
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 17, 2012, 10:42:58
E' normale in gravidanza essere un po' carenti di FERRO, ma questa volta la ginecologa davanti alle mie ultime analisi aveva avuto una reazione assolutamente "esagerata", dopo aver infilato una serie di "eh no, eh no, eh no, cosí non va bene, mia cara!" si era messa a scrivere come una forsennata sul suo blocco per le ricette, giá immaginavo le nuove "torture" alle quali mi avrebbe sottoposta. Certo avevo preso qualche chilo in piú del previsto, ma che ci potevo fare io se avevo una fame insaziabile? ma é mai possibile che non ti lasciano vivere questo felice momento in santa pace? Ti rivoltano come un calzino, sei sempre li a gambe aperte, considerata solo come un utero, delle ovaie e ovviamente un'incubatrice, e poi tutti quei "non fare questo, non fare quello, mangia questo, non mangiare quello, prendi questo, questo e questo", basta ero proprio stanca!
Per fortuna anche la visita, come tutte le cose, finí, presi i miei bei nuovi foglietti e mogia mogia me ne tornai verso casa ma ero talmente stufa che il solo pensiero di mettermi a spignattare mi fece rabbrividire e cosí virai velocemente verso casa di mamma da lei c'era sempre qualcosa di pronto.
Questo pensiero fu sufficiente a farmi cambiare l'umore e il sorriso mi tornó, al mio triste piatto di RADICCHIO ci avrei pensato domani.

prossime parole: zelo-mestolo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Maggio 17, 2012, 12:50:56
 :D
       Brava Ziaci, non era da tutti armeggiare cosi' bene col ferro e il radicchio...!
       E senza frapporre tempo in mezzo!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 21, 2012, 10:01:29
bravissime ragazze, penne rapide e incisive!   ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 21, 2012, 10:09:00
Lei era pronta per una nuova giornata, di cui però non sapeva cosa farsene. Paralizzata in un letto di ospedale, l'unica cosa che poteva fare era immaginre. Chiuse gli occhi e con zelo, disegnò le sue ore: prese unmestolo di poesia e vi aggiunse un poco di blu, poi rimestò nei sogni e con una dose di oro si inventò una luna. Per le stelle recuperò le mille lucciole della sua infanzia, si aggrappò ad un raggio di luce e volò via. Per tornare ci sarebbe stato tempo, tutta l'eternità. L'infermiera vide che sorrideva, era finelmante evasa da quel letto.



Nuove parole:   miele-agrifoglio
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Maggio 21, 2012, 15:03:32

   Solo tu puoi fare certe alchimie immaginifiche e persino con un significato....
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 21, 2012, 16:12:11
grazie piccolofi, in realtà la fantasia è l'unica arma che ci rimane.  abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Rubio - Maggio 21, 2012, 19:11:43
Splendida Nihil, non ci tradisci mai. R.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 23, 2012, 08:02:08
 blisss blisss :hug:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Maggio 23, 2012, 18:02:19
che brava che sei Ni, mi piacciono proprio le cose che scrivi :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 06, 2012, 19:00:40
 
  Stava riordinando la sua cucina, un'impresa quasi disperata : troppa roba si era accumulata
  nel tempo e lei di tempo, per contro, ne aveva sempre cosi' poco!
  Il tavolo ormai era ingombro di tante cose, stava svuotando i pensili, che parevano un pozzo
  senza fondo, per fare poi una cernita ed eliminare la roba inutile, ma non sapeva piu' dove
  appoggiare.
  Allora, per prendersi una pausa e riposarsi gli occhi e la testa, guardo' un poco fuori dalla fine-
  stra : da li' si vedeva tutta la via, tutto il viavai, ma anche questo le parve eccessivo in quel mo-
  mento.  Sposto' dunque gli occhi sul verde, sull'esplosione della primavera che faceva capolino
  persino in quell'abitato di periferia : i tigli, le siepi, le rose, quei cespugli nuovi di cui ignorava il
  nome, il solitario cespuglio di AGRIFOGLIO nella piccola aiuola d'angolo..., un sempreverde.
  " Sempreverde " : quella parola le piaceva e le rimase nel cervello, mentre, meccanicamente,
  aveva ripreso a lavorare, a spostare, ricollocare.
  Mentre depositava l'ennesimo barattolo, senti' le dita appiccicose, guardo' cosa fosse e fece
  una smorfia :  miele!, peuh!, non le era mai piaciuto il MIELE, che schifo, come era finito li'? 
  Si ripuli' con stizza, no, del miele non le piaceva proprio nulla, proprio come non sopportava le
  persone mielose, mai sopportate.  La dolcezza eccessiva, per lei autentica stucchevolezza...
  In quel momento, a tradimento, come una beffa, le parve di risentire nitide le parole  di lui:
  "  A volte sei dolce come un barattolo di miele, e a volte sembra quasi che tu voglia togliere a   
  uno anche l'aria che gli serve per respirare! "
  Ma di chi erano?
  Si rese conto che erano ancora vive, quelle parole, sempreverdi, penso' sorridendo. Anche loro..
  Eppure non riusciva a districare i ricordi, ad attribuire a ciascuno il suo, e le parve cosi' ingiusto.
  " No, io non la sopporto la dolcezza - aveva ribattuto, pur sapendo di possederla in un angolo
  di se' - , perche' mi annoia.  Preferisco un rapporto piu' vivo, piu' stimolante, fatto di fioretto... "
  Gli aveva spiegato che la troppa dolcezza, proprio come le troppe certezze, l'annoiavano e che
  lei...
  Lui aveva sorriso, con uno strano sorriso imperturbato da Giocondo, e le aveva predetto tran-
  quillo, serafico in un modo che l'indispettiva  :  "  Oggi.  Oggi sei cosi'. Per vincere con te bisogna
  negarti l'accesso al porto e preferisci la schermaglia alla dolcezza.  Ma arrivera' il momento che
  apprezzerai la dolcezza, anche in un uomo. "
  " Impossibile ! "  aveva affermato lei di rimando, senza pensarci un attimo.
   Possibile che non la capisse in quel senso proprio lui che la capiva tanto, persino quando resta-
   va muta?  Lui intelligente e fine?
   Oggi....oggi erano passati secoli.  Secoli da allora.
   Guardo' amara l'impudente barattolo di miele, che pareva distinguersi fra gli altri e aver fatto da
   tramite col suo passato, riallacciando quel dialogo.
   "  Avevi ragione"  si scopri' a mormorare  " Fortuna che non lo sai, perche' ti faresti beffe di me,
   ma, sai...oggi vorrei tanto la dolcezza.  Oggi non la disprezzo piu'.  Oggi che non l'ho piu' e non
   la posso neanche sperare " 
  " E' la faccenda del pane e dei denti, ricordi?, lo dicevi anche tu "
  E mentre le sue mani operavano ancora perche' oggi, a differenza di ieri, non poteva piu'
  permettersi il lusso dei pensieri, ebbe come un flash e ricordo' con certezza :
  quelle parole erano state del suo primo amore. 
   
   

 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 07, 2012, 07:14:14
che bel pezzo picc, ricordi di un primo amore e come tutti i primi amori, sempreverde!



e le nuove parole?   abow


ma perchè non hanno ancora inventato i pensili auto pulenti?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 07, 2012, 14:05:10

    Ah, la fretta e la memoria!

    Le due parole sono......

              AFFETTATO  e  TROMBETTA.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 15, 2012, 08:09:58
Lui se ne stava maestoso in cima alla collina. Sussurrava al vento, ticchettava alla pioggia, allargava i rami come per abbracciare un mondo d'aria, spesso scuoteva le sue foglie per applaudire alla vita. A volte sospirava di gioia ed era felice.
Un giorno arrivò una squadra di uomini con un elmetto giallo; si disposero intorno a lui e iniziarono a discutere. Poi arrivò un cammion da cui gli uomini presero arnesi rumorosi,  si arrampicarono sul fusto e iniziarono a segare i rami. Il dolore era insopportabile, lui si domandava perchè lo odiassero. Non sussurrava più, urlava di disperazione.
Dopo i rami tocchò a lui. Un taglio netto alla base e lui "il maestoso" precipitò a terra, ormai senza canti, senza sole e senza vita.
Fu portato in una segheria in fondovalle, e affettatocon precisione esattamente come un salamino. Di lui rimase il profumo del legno tagliato fresco, lacrime di resina e i ricordi dei temporali.
Lassù in collina il piccolo Marco raccolse alcuni rami, ci fece una capannina e si mise ad aspettare i pirati, a volte gli indiani, più spesso la madre che lo veniva a cercare. I guerrieri-compagni che lui aspettava comparivano raramente ma cercavano funghi o mirtilli e a lui queste rare apparizioni non bastavano per riempire il tempo. La caccia ai feroci scoiattoli alla fine non era molto divertente, allora con un piccolo ramo rimasto a terra a sonnecchiare, si costruì una trombetta.  Il Maestoso riebbe così la sua voce nel vento, era una nota sola, a volte pareva  un lamento, a volte un inno, ma era comunque la sua voce.


nuove parole:  roccia/burattino
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 16, 2012, 17:16:56

     
      Sei sempre bravissima.
      Dimmi, cosa mangi per avere una simile fantasia??  Vorrei dare un'addentatina........... :D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 16, 2012, 18:46:01
  "  Sei sempre fuori dal mondo!! "   Sei sempre fuori dal mondo....: Lea si accorse che co tinuava a ripetersi quelle parole dette da Stefano nella loro ultima  conversazione, e capi' perche' si sentiva cosi' a disagio, all'improvviso svuotata del piacere semplice di una nuova giornata, mise a fuoco da dove venisse la   battuta di arresto che l'aveva come pietrificata.
 " Possibile?"- si era detta.   In fondo era di un frigorifero che stavano parlando!  Possibile che lui, anziche' ribattere civilmente alla sua idea, che a lei era parsa  anzi cosi' buona, l'avesse interrotta con quel tono di disgusto e accusata in quel modo?
 Era sempre il solito, si disse con un'amarezza profonda che le veniva da lontano, lo rivide mentalmente com'era e capi' che non era cambiato  :  una ROCCIA di
 certezze e d'arroganza, aggressivo oggi come ieri.
 E lei, che ai tempi del loro amore l'aveva sentito come la sua roccia personale, protettivo e fonte di sicurezza, aveva poi dovuto accorgersi brutalmente quanto
 quel gigante fosse coi piedi d'argilla.
 Cosi', aggredita al telefono dai suoi modi bruschi e trancianti, aveva trattenuto un attimo il respiro proprio come fosse stata colpita materialmente, poi ave-
 va continuato con voce neutra a esporre il suo piano per liberarsi del vecchio frigorifero che non poteva eliminare in quanto non suo : l'avrebbe fatto portare
 sulla porzione di tetto a solarium, e li' riparato con un grosso cellophan dalle intemperie, ovviamente ben legato.
 "  Ma sei proprio fuori dal mondo!  " - l'aveva offesa di nuovo - " Mettilo da un'altra parte! "
 " E dove, che non c'e'posto? "
 " In terrazzo ad esempio!  Mettilo in terrazzo! "
 In terrazzo, certo, a rubarle la vista del paesaggio e inciamparle i lavori.
 Si rese conto che doveva calmarsi, far tacere quel senso di dolore cosi' assurdo e sproporzionato.   Sapeva che era ben piu' di un frigorifero e della sua sorte
 che la turbava, ma dovette registrare ancora una volta che non c'era nulla da fare e che lui per lei era perso da tanto tempo e per sempre.
 Non sarebbe piu' tornata la gentilezza, nulla di quel che era stato tanto tempo prima, non avrebbe piu' smussato per lei un solo angolo del suo carattere.
 Non poteva aspettarsi ne' un ascolto vero ne' comprensione.
 "  Allora, hai capito? " - aveva insistito lui, per esser certo che il suo punto di vista fosse stato incamerato per bene  " Perche' quando ti ci metti sei dura..."
 "  Si, ho sentito "  gli aveva risposto senza inflessioni ma asciutta  " Ti saluto "
 Aveva  capito, certo che aveva capito.
 Aveva capito che era stata acquiescente a sufficienza e che un'intera vita era passata.
 Vide mentalmente l'odioso frigo ben incellophanato nel solarium, lontano dai piedi.  Chi l'aveva abusivamente portato li' se lo sarebbe ripreso.
 Perche' lei non era e non sarebbe piu' stata il BURATTINO di nessuno.
 E finalmente il senso di oppressione le lascio' le spalle e la gola, anche se per il cuore pareva meno facile.
 Guardo' un punto in lontananza e scosse la testa.
 Dopotutto era vero che era " dura ", si disse detestandosi.


Le due parole   :   ginger / penna
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 18, 2012, 06:29:26
geniale! la storia del frigo come soggetto dirompente è davvero originale.


sotto a chi tocca, questo gioco riguarda tutti e sarebbe bello che le stesse due parole fossero affrontate da due penne diverse . Le storie sono già scritte nella nostra mente, basta trascriverle. ;)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Luglio 19, 2012, 00:51:56
GINGER e PENNA, cosa voglio di più?
posso bere, posso scrivere.
Mmm però mi manca un foglio, ah ecco, foglio, foglio sarà la prossima parola,
a dirla tutta, però, non è che il ginger mi faccia proprio impazzire,
anzi direi che non mi piace per nulla,
preferisco il Campari, un bello Spritz al Campari è l'ideale!!
Ci sono!!
le prossime due parole sono:
Spritz e foglio
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Agosto 02, 2012, 08:54:45
foglio, foglio, foglio, foglio, possibile che quando cerco un foglio non lo trovo mai? se fosse foglie mi basterebbe aprire la finestra e staccarle dalla pianta. Già, ma se la pianta fosse un cipresso, le foglie sarebbero troppo piccole per scriverci sopra. Se fosse un agrifoglio magari mi ci pungerei pure. E delle palline rosse cosa ne farei? e poi l'agrifoglio fa natale ed io non ho tempo di aspettare, devo scrivere ora! che poi mi scordo cosa devo scrivere. Foglio, sì, l'ho sempre saputo che in questa casa i fantasmi mi nascondono le cose. Ora mi siedo e aspetto, farò finta di non cercare, come giocando a nascondino, di sicuro un foglio si farà vedere. L'ho vistooooo, sotto il frigo e n'è uno, ma ha lasciato la coda fuori.
Preso.
Ma che schifo! è tutto macchiato, ma che roba è? ah, forse è spritz, quello che ieri Marco ha rovesciato mentre cercava di brancicare la Rosalia.
Bè, un pezzetto sano e pulito mi basterà per scrivere il promemoria, ecco ne strappo una striscia e scrivo: comperare fogli nuovi per appunti.


nuove parole:  tappeto-solitudine
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Agosto 27, 2012, 17:47:19
   Ero nella casa deserta, e meravigliosamente non si udiva nulla : benedetta settimana in cui
   tutti sono votati alle ferie e ai ritorni ai luoghi natii !
   Mi si fermo' l'occhio sull'ampio e scolorito divano che campeggiava in salotto, mossi qualche 
   passo  e abbassai lo sguardo sul TAPPETO persiano che se ne stava arrotolato e dimenticato
   dietro lo stesso, avvolto con cura nella carta.
   Era ora di usarlo, dato che, considerato un inciampo per il camminare, lo si era relegato li'
   da tanti anni.
   Lo srotolai, presa nel farlo da una strana sensazione.  Lo misi al centro della stanza e.. mi ci
   sedetti sopra, con le gambe incrociate : una regina, ero, anche se sarebbe durato cosi' poco!
   Assaporai il piacere della SOLITUDINE e mi sentii espandere, e mi parve quasi di prendere
   possesso dell'aria e dello spazio attorno.  E fu cosi' che ricordai.
   Si, ricordai quando anni, tanti anni prima, avevo fatto uno splendido sogno. Desideravo tanto
   volare, librarmi nell'aria, e a un certo punto, forse per la forza del pensiero, c'ero riuscita :
   stavo volando, che meraviglia, stavo davvero volando, oddio poteva esser vero?
   Stavo volando, a mezz'aria, sospesa fra il pavimento e il soffitto percorrevo la casa, le stanze,
   e che cosa stupenda quando l'avrei raccontato!
   Anche se forse nessuno mi avrebbe creduto, ma che importava?  Io avevo volato!
   Ero certa di aver volato davvero, non era stato un sogno.
   Avevo volato senza tappeto e come avessi le ali.
   Oggi lo chiamo sogno, ma chissa'?...........


   NUOVE PAROLE  :  Lilliput, Bambi
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 25, 2012, 07:01:04
hey, ma questo racconto è prorpio delizioso, sembra di vederti volare!

Forza ragazzi, ma nessuno rilancia? :prtr:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Ottobre 16, 2012, 18:57:14
Bambiera un cane enorme, nero e peloso come king kong, ormai era vecchio, abbaiava quasi per dovere ma senza più piacere. Nella sua vita aveva avuto qualche moglie occasionale, ma grandi passioni mai. Vecchi e nuovi cani del vicinato a volte venivano a trovarlo, per qualche trotterellata tra amici al confine dei campi.
La solitudine del cuore gli pesava, sapeva, o meglio intuiva, che nella vita ci doveva essere qualcosa che valesse la pena di essere vissuta. E un giorno lei arrivò, elegante nella sua evidente giovinezza, con mosse delicate e sguardi sottili. Gli si avvicinò, gli si strusciò addosso e per Bambi, fu l'amore, il colpo di fulmine. Era piccola anche per la sua razza piccola, ma aveva un nome che pareva il suono di un torrente primaverile: i padroni la chiamavano Liliput.
I suoi amici lo deridevano, ma la diversità di età e di razza non lo sgomentavano per nulla.
"Ridete, stolti, voi non sapete cos'è l'amore vero."
Sembrava persino ringiovanito, abbaiava ora con impegno, per sembrare ancora gagliardo.
Anche i padroni ridevano di lui, accarezzandogli la testona e gli dicevano: "Ma guarda un poco Bambi si è innamorato, è cotto di questa bella gattina!"
E la gattina dormiva nella cuccia accanto a lui, scaldandosi in quell'ammasso di pelo e tenerezza; ogni tanto gli leccava una zampa, con le ughie gli tirava il pelo delle orecchie o gli montava in capo per saltare giù e farsi rincorrere.
Quando lui morì, lei smise di mangiare, ma poi si sa la vita deve continuare, lei si fece coraggio, ma nella cuccia senza di lui, non ci volle più stare.


vespri-fuga
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Ottobre 22, 2012, 16:55:23

  La meravigliosa fantasia creativa di Nihil ha colpito ancora !  Che dolcezza 'sto Bambi, cagnolone grande e grosso col cuore tenero....
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Ottobre 22, 2012, 17:05:16
grazie Picc, dai, tocca a te scrivere.  ;)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Ottobre 23, 2012, 00:20:31

   Mica possiamo fare un duetto.  Vediamo se Patapuffola o Ziaci arrivano in soccorso, o qualche altra anima sempre bene accetta. Hey, voi !!!! :-*
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 15, 2013, 15:09:05
visto che non scrive nessuno, mi ci proverò io medesima.

La campana in fondo al paese iniziò a suonare e Dolores fu colta di sorpresa, non si era curata del tempo che passava ed era già l'ora dei Vespri.
Si buttò lo scialle nero sulle spalle, cavò gli zoccoli di casa e si mise gli scarponcelli da neve.
Uscì senza chiudere la porta a chiave, in paese non c'erano mai stati ladri. Arrivò in chiesa giusto prima che il prete avesse occasione di fare il predicozzo ai ritardatari. Il rosario fu come al solito delicato e romantico, o almeno lei la pensava così. Durante la recita la nenia la rillassava, le restituiva una dimensione di serenità, non pensava più nemmeno alla fugadi suo marito, con Rosita e in special modo alla bicicletta che si era rubato, unico loro bene di valore. I quattro figli erano cresciuti bene anche senza di lui, ognuno ormai aveva il suo pezzo di terra e due buone braccia per lavorarlo.
Uscì dalla chiesa che ormai iniziava a nevicare, piccoli fiocchi silenziosi che coprivano i passi e i pensieri. Dai camini usciva già quel piccolo filo di fumo che annunziava la polenta calda e il profumo della legna di pino che stava bruciando, era più gradevole del tepore che prometteva. Aprì l'uscio, dette una pedata ad una gallina che si voleva infilare in cucina. Si sedette accanto al camino e rimestò le braci. Domani sarebbe stato Natale, un altro Natale da sola. Si domandò dove fosse suo marito e se un giorno sarebbe tornato: in realtà si domandava come avrebbe dovuto  reagire. Poi alzò gli occhi e lo vide, era nella penombra, invecchiato, imbruttito, con gli occhi spenti, muto. E lei continuava a non sapere cosa fare.

nuove parole: pigmento-foglie
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 17, 2013, 15:58:28
Si sa, FOGLIE e PIGMENTO vanno d'amore e d'accordo sin dalla nottei tempi, sin dalla loro primitiva e remota creazione.
 Certo, periodicamente, c'è qualche baruffa, ma poi tutto torna come prima.
Si sa che, in primavera, il Pigmento, in preda ad un'euforia tutta stagionale, ce la mette tutta e colora le foglie di verde tenero che diviene sempre più intenso con l'approssimarsi dell'estate.
Ma , con la bella stagione, cominciano i primi litigi.
Le foglie, sempre più vanitose,  attirano miriadi di farfalle e insetti vari, con l'aiuto ovviamente dei fiori variopinti, e se ne attribuiscono tutto il merito, deridendo il povero pigmento che, in ottobre, perde proprio la pazienza e decide di togliere loro il bel colore verde , anzi, con l'aiuto dell'autunno,  le  tinge di giallo scacciandole addirittura dall'albero e tiene il broncio per tutto l'inverno, sordo alle loro implorazioni.
Ma, si sa, i grandi amori non finiscono mai, nonostante i litigi, ed ecco che il nostro PIGMENTO perdona le FOGLIE e, già a marzo, torna a colorarle di verde intenso.....come sempre....sino alla fine dei secoli!

                                       Claudia
  LADRO - ELEFANTE
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 17, 2013, 17:09:23
brava Claudia, era difficile! certo che il pigmento è uno, le foglie tante, mi sa che mr. Pig ama l'harem!  ;)



Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 17, 2013, 17:23:09
Da molto tempo lo Smilzo teneva d'occhio quell'oreficeria, e studiava le mosse e i momenti giusti per assaltarla. Il problema era che come ladroaveva un handicap: non sopportava il freddo, proprio lo detestava e fare i lunghi appostamenti per studiare il piano con quel clima era impossibile. Ma resistette, con onore e determinazione. Gli appostamenti furono diluiti nel tempo, lui si buscò la bronchite, smise di fumare, ma affinò la sua arte. Alla fine arrivò il gran giorno!
Come da film, fece irruzione nella gioielleria, sbraitando per mettere paura, sventolando una pistola per lo stesso motivo. Arraffò gli oggetti della vetrina, quelli della cassaforte, i denari della cassa e di corsa uscì dal negozio, pensando che stranamente non era stato un affare poi tanto difficile, se lo avesse immaginato si sarebbe risparmiato la bronchite. Per la precisone: cercò di uscire dal negozio! In realtà fece un passo solo, perchè il marciapiede era ostruito da un enorme culo di elefante, ormeggiato proprio lì. Era un elefante di plastica inopinatamente rosa, con la faccia da clown, che reclamizzava il Circo della Polizia. Un enorme cartello specificava che i proventi dei biglietti sarebbero stati devoluti per il reinserimento dei malfattori nella società civile. Lo Smilzo, poichè possedeva un notevole senso dell'umorismo, cominciò a ridere e non fu più un grado di fare un passo. Lo arrestarono che ancora stava riddendo.

nuove parole: cocomero-neve
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 18, 2013, 16:46:51
Spassosissimo, sei davvero creativa!

  Claudia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 18, 2013, 17:54:38
Il piccolo COCOMERO nacque, un bel giorno di fine giugno, in un vasto campo circondato da vecchi alberi di ulivo, contorti e doloranti per l'avanzata artrosi.
Cresceva a vista d'occhio e, ben presto, sviluppò un bel faccione striato di verde chiaro e scuro.
Era anche molto curioso e notò che molti suoi compagni, quelli più sviluppati, venivano raccolti dal Dio del campo, il contadino, che li caricava su un carro che rotolava sbuffando su vecchie ruote consumate...e poi non facevano più ritorno.

Nelle calde notti estive si chiacchierava nel campo e ogni COCOMERO tentava di dare una spiegazione personale su quelle misteriose sparizioni.

- Ho sentito dire che i nostri amici vanno in un posto meraviglioso chiamato mercato, dove ci sono vegetali di tutte le specie!- esclamò Cocomerina, una sua cara amica - dev'essere un'esperienza bellissima!

- Ah ah ah, vedrete che ne sarà di voi!- intervenne con cattiveria l'ulivo più contorto- sarete tutti mangiati da mostri chiamati uomini!

- Non voglio ascoltarti- gridò zio Cochi- sei solo un vecchio bisbetico. Perchè il nostro Dio contadino dovrebbe farci del male, dopo averci curato con tanto amore?

Il fatto è che il nostro COCOMERO, ogni volta che si avvicinava il contadino, ne aveva una paura folle e si nascondeva avvolgendosi tra le sue foglie e l'erba alta del campo.
Così venne l'autunno e fu l'unico a non essere stato raccolto e rimase solo e infreddolito perchè si avvicinava l'inverno.
Aveva nostalgia dei suoi amici, delle belle chiacchierate al chiaro di luna e la solitudine lo stringeva sempre più in una morsa dolorosa e si pentì di non aver seguito la sorte di tutti gli altri cocomeri
Poi, un bel giorno, caddero dal cielo tanti fiocchi candidi che ricoprirono tutto il campo.
COCOMERO aveva tanto freddo e cominciò a tremare e a piangere perchè non sapeva cosa stesse accadendo.
Sentì, all'improvviso una voce dolce che diceva:- Tranquillo, amico, io sono la NEVE e stendo la mia bianca coperta su tutto ciò che trovo. Ora ti seppellirò sotto il mio manto e tu non sentirai più freddo, non sarai più solo! Non opporre resistenza, lasciati andare e ti  addormenterai....per sempre!
Così il nostro amico si abbandonò fiducioso all'abbraccio della NEVE, e sognò di essere ancora con i suoi amici a chiacchierare e ridere nelle notti serene d'agosto, illuminate da una luna con un faccione simile al suo, ma di madreperla purissima; poi, per il freddo, la sua scorza si spaccò, lasciando un'impronta rosso vivo, a forma di cuore, sul candido e immacolato manto di NEVE.

   Claudia

Nuove parole: Biancaneve- Cappuccetto Rosso

 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 18, 2013, 18:37:19
wow, un racconto drammaticamente visibile, come un film. Già, perchè quel Dio prima ci accudisce poi ci abbandona, ce lo domandiamo tutti. :)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Gennaio 18, 2013, 20:01:35

Bravissima anche tu, Claudia!   Ragazze, vi invidio.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 19, 2013, 15:59:11
Grazie!  abow
     Claudia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 25, 2013, 15:15:58
Le nuove parole sono sempre :

Biancaneve- Cappuccetto Rosso

Claudia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 25, 2013, 15:18:47
ci sto a pensare!  mi vengono in mente storie osè  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 25, 2013, 15:35:28
Cenerentolanon ne poteva più di fare la cenerentola, sentiva in lei spinte carrieristiche e di emancipazione. Un venerdì decise di evadere da quella situazione, cercare la sua strada e darsi alla vita vera. Aveva sbagliato giorno, però, che altro non si potrebbe pensare, infatti era venerdì 17 e si sà che porta male, anche se lei lo avrebbe scoperto solo tempo dopo.
Passeggiava per le strade della grande città, rimbalzando da un centro per il lavoro ad un altro, tutti le chiedevano cosa sapeva fare e lei non poteva fare altro che rispondere "le pulizie".
"Oh, finalmente, un annuncio sul giornale di oggi che fa al caso mio!".
Diceva "Sono Cappuccetto rosso, vuoi giocare con me?"
Cenerentola pensava che si trattasse di fare la baby sitter o qualcosa di simile.
Salì le scale un poco titubante, avvertiva un non so che di ....
"Mah, si disse, tentar non nuoce!".
Le aprì la porta una bella donna, alta per essere donna, muscolosa per essere donna, con un vocione strano per essere donna, poca barba per essere uomo, molto truccata per essere uomo. Fu chiarito che non si trattava di un annuncio di lavoro, ma di altro.
Si piacquero subito però, e si trovarono d'accordo; finalmente un uomo che non avrebbe preteso cose strane, ma solo che lei rispondesse al telefono e prendesse appuntamenti. E inevitabilmente doveva fare anche le pulizie. Ma a questo punto era per libera scelta e non la condanna  della vecchia fiaba.


nuove parole: graticola-grandine
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 30, 2013, 11:06:23
Divertentissimo, hai una fertile fantasia e senso dell'umorismo.
Però sei un pò monella, graticola e grandine sono parole difficili affinchè si possa creare un racconto, comunque ci tento.


 Claudia ::)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: patriziagiangregorio - Gennaio 30, 2013, 11:18:58
Ma che gran bella fantasia che avete ragazze!Beate voi
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 30, 2013, 12:00:04
 :prtr: in realtà io inizio a scrivere, poi la storiella viene fuori da sè. Provateci, vi mettete alla tastiera e la cosa si scriverà da sola.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Gennaio 30, 2013, 12:16:42
Grazia era una vecchia graticola di ferro.
Aveva un'età, certo, ma era ancora efficiente e in grado di arrostire, senza troppi problemi, peperoni, melanzane, fette di carne.
Spesso ripensava a quando, ancora molto giovane, era stata acquistata in un supermercato dov'era in bella mostra ( aveva vinto il concorso miss graticola dell'anno" ed era fiera di quella fascia di carta che la attraversava e su cui erano stampate tutte le sue caratteristiche e le modalità d'uso).
Era costata parecchio, ma era davvero graziosa: aveva la superficie lucida e tersa e un bel manico in bachelite....ora, con l'avanzare dell'età, si era un pò assottigliata al centro ed  era  diventata scura, opaca e piena di rughe...ops.. di graffi più o meno profondi, inoltre il suo manico era bruciacchiato.
Viveva in una vecchia credenza, al buio,  insieme a tante pentole.
La sua amica del cuore era Paddy, una vecchia padella rivestita di teflon antigraffio che, con il passare degli anni, purtroppo di graffi ne aveva davvero molti.
Spesso quella smorfiosa di Silver, la pentola in acciaio inox dalle pareti così lucide che ti ci potevi specchiare, le prendeva in giro dicendo loro che ormai erano superate e sarebbe stato meglio andare in pensione.
E poi si vantava di essere inossidabile e quindi inattaccabile alla ruggine.
Eh sì, la rugginite cronica era un altro problema della nostra graticola di ferro che, ormai, temeva l'umidità e dovevano asciugarla molto bene prima di riporla , altrimenti si riempiva di antiestetiche macchie rossastre e maleodoranti.

Un brutto giorno, mentre si dava da fare per arrostire una braciola, sentì uno schianto seguito da un forte dolore: si era lesionata ed ora una sottile fessura faceva colare il grasso della carne sulla fiamma frantumandola e facendola impazzire.
Fu frettolosamente lavata e riposta in credenza.

Il giorno dopo dovettero far spazio ad una graticola nuova di zecca, rivestita di ceramica liscia e bianca.
La nuova arrivata guardava i compagni dall'alto in basso e si pavoneggiava specchiandosi nella pentola di acciaio: dovettero convenire tutti, sia pure a malincuore , che era davvero bella e soprattutto giovane.
Non passò molto tempo che la vecchia graticola, un freddo mattino di gennaio, fu afferrata sgarbatamente da due mani dalle unghie laccate di rosso e buttata, senza alcun rimpianto e senza alcuna gratitudine per il lungo lavoro svolto, nel cassonetto della raccolta differenziata.
Una grossa lacrima di ruggine solcò la sua superficie ormai ruvida.
A sera, nuvole scure si addensarono e si abbassarono quasi sino a sfiorare il cassonetto e, all'improvviso, si sciolsero in grossi chicchi di GRANDINE  che, in un baleno, ricoprirono la graticola Grazia, lasciando intravedere solo il suo vecchio manico.
-Ahi! Ahi!- gridava la poverina che, sotto la coltre gelida e umida della GRANDINE, sentì risvegliarsi la sua dolorosa rugginite acuta.

All'improvviso, una mano ricoperta da un lurido guanto di lana da cui sbucavano dita ancora più sporche, la prese saldamente per il manico scuotendola  energicamente per liberarla dalla grandine poi fu infilata in una bisaccia piena di cianfrusaglie e finì su un tozzo di pane, una mela mangiucchiata e una salsiccia un pò stantia.
Più tardi, sotto un ponte, al riparo dalla grandine che ancora imperversava, fu utilizzata per cuocere la salsiccia e poi riposta con molta cura nel sacco del suo nuovo proprietario, un anziano barbone, senza dimora.
Fu l'inizio di un magico sodalizio: la nostra graticola Grazia eseguiva bene il suo lavoro ( in verità non lavorava che sporadicamente) e per lungo tempo oziava al caldo nella sacca dell'uomo che la trattava con molto rispetto.

Ci vuole così poco per essere felici!!


    Claudia

 Nuove parole: computer - macchina da scrivere

 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 16, 2013, 15:16:37
ma è bellissima, Claudia! me l'ero persa, non so perchè il pc non mi avvisa più delle novità postate. Credevo che non ci fosse stata risposta. Bellissima l'idea di animare gli oggetti e ridare loro nuova vita nelle mani di chi ha ancora meno.

Ero passato di qui per dire che nemmeno a me veniva in mente qualcosa con graticola e grandine, ma che ho detto che avevo una ricettina per fare la grandine alla brace. Mia figlia era entusiasta, non credeva che scherzassi, pensava che grandine fosse un taglio di carne!  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 16, 2013, 15:17:07
penserò alle due parole che hai inserito.
 ;)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Aprile 17, 2013, 06:27:16
Frequento poco questa sezione e forse sbaglio. Il racconto di Claudia è meraviglioso, anche se fuori sezione, riuscirebbe a staccare qualunque bambino dal suo amato vidogioco. Ma definirla favola per bambini sarebbe ingiusto. Oltre alla fantasia contiene la grazia e la  delicatezza che abbiamo conosciuto nella nostra infanzia quando non c'era la dannata fretta, anche nello scrivere e leggere un racconto. Un braciere acceso al centro e intorno qualche adulto e tanti bambini ad ascoltarti a bocca aperta con una meraviglia che va scomparendo, questo sentivo e vedevo  durante la lettura.
 Vorrei ricordarti, cara Claudia, che ci sono ancora editori che pubblicano esclusivamente fiabe per bambini e se tu riesci a scriverne altre così belle avresti ottime possibilità di successo.

Ciro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 17, 2013, 08:21:28
dai Ciro, a questo giro scrivi tu il racconto.  :D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Aprile 21, 2013, 09:40:53
P.C.  si ritrovò in una stanza sufficientemente illuminata da una lampadina ad incandescenza che credeva ornai estinta o comunque fuori commercio. Si guardò intorno e non vi erano che scatoloni di cartone impolverati sui quali accanto alla descrizione del contenuto vi era sempre la stessa scritta: FUORI USO. Ma dove era finito, si chiese più volte. Lui si sentiva in perfetta forma, aveva ancora tanti programmi nuovi per la testa. Certo era ancora insostituibile. Non voleva certo diventare in pensionato baby.
MdS gli degnò appena di uno sguardo, da anni era lì e ne aveva visti tanti con quell’aria smarrita, prima che un cartone con la fatidica dicitura li coprisse per sempre. Con lei non era successo. Una dimenticanza o una possibile speranza? Ormai non ci pensava neanche più.  Troppo tempo era passato!
P.C. ripensava agli ultimi mesi, certo aveva subito qualche messa a punto, piccoli trapianti, qualche volta era andato in tilt, più volte gli avevano praticato la tabula rasa senza alcun riguardo per i suoi sentimenti. Troppo pesanti i lavori che doveva svolgere in tempi sempre più veloci, nemmeno il tempo di pensarci su un solo attimo, questo gli si chiedeva ininterrottamente notte e giorno.
Tra i tanti scatoloni anonimi notò MdS che subito abbassò  lo sguardo. Almeno una generazione li divideva o forse un secolo addirittura e fu subito attratto da un simile esemplare, mai incontrato prima, nemmeno nei tanti laboratori informatici che aveva visitato recentemente. Lei aveva delle forme dolci, armoniose, non squadrate come le sue giovani colleghe, seppure sempre più slanciate e sottili. Sentì subito un forte calore riscaldargli la Ram e invadergli completamente l’Hard Disk. Non gli era mai successo una cosa del genere, lui aveva pensato solo al lavoro, ad aumentare le prestazioni, senza concedersi niente di più, forse una nuova vita lo stava spettando in quella squallida stanza.
MdS sentì lo sguardo del giovane ospite che la guardava con insistenza. Divenne rossa per tanto ardore e nera per la rabbia. Che sfacciato! MdS non aveva altri colori. Lei era di una generazione in cui il pudore era ancora una valore, il valore primario per il gentil sesso. Giovani studenti ma anche grandi  scrittori avevano scritto con lei romanzi e poesie  d’amore lettera dopo lettera, parola dopo parola  correndo avanti e indietro in una frenetica danza  mentre uno scampanellio le faceva girare la testa. Ma ora non si sentiva più solo un semplice strumento da riporre un giorno in un grosso sgabuzzino.
Non  stava scrivendo una bellissima storia, la stava vivendo.  Quel giovanotto sfrontato  con due grosse spalle e mascellone squadrato alla Beautiful non abbassava lo sguardo neppure un secondo e lei non riusciva più a controllare il suo respiro affannoso. Cosa avrebbe mai potuto pensare costui? Stava perdendo la testa per così poco pensò cercando di recuperare un contegno degno di una gran signora, quale certamente lei era. Ma più soffocava i suoi sentimenti più le sue fantasie divenivano incontrollabili. Mille dita avevano battuto con forza i suoi tasti ma ora il desiderio di essere solo sfiorata con delicatezza dello sconosciuto  non aveva più confini. Intorno a lei svanivano  i cartoni impolverati, i grigi scaffali, la lampadina a luce gialla e i muri screpolati. Le tornavano in mente paesaggi meravigliosi dove la natura come sempre aveva trovato il suo sfogo e lei si rotolava come una giovane fanciulla tra verdi prati rinfrescandosi con la rugiada del mattino sotto un sole che le accarezzava la pelle. L’amore, sì, doveva essere questo l’amore su cui aveva consumato risme e nastri bicolori. E lei era innamorata, una follia certo, forse a quell’età era perfino ridicolo sentirsi innamorata o era più ridicolo non essere mai stata innamorata. Sentiva che il cuore poteva scoppiare da un momento all’altro ma non aveva paura, si muore una volta sola e quella volta sarebbe stata la volta migliore.
Superstiti frammenti di ragione le attraversavano ancora la mente: cosa mai poteva dirle questo fanciullo, un po' troppo casual per lei, cosa mai avrebbero potuto condividere insieme? Lei da un paio di decenni era fuori dal giro,non frequentava più nessuno, forse lui la guardava con compassione e lei si era illusa come una  liceale alla prima cotta. No, no, anche lui voleva conoscerla, parlare con lei, dividere qualcosa insieme, qualunque cosa, mille volte aveva descritto l’amore a prima vista per non riconoscerlo. L’amore non conosce età, cultura, regole sociali, questo aveva sempre scritto, seppure sotto dettatura. Quante mani tremanti avevano retto i suoi fogli e quante lacrime li avevano bagnati. A modo suo era un’esperta in materia. Forse che  per lei questo non era valido? Forse che l’amore aveva stupide regole?
P.C. non riusciva a togliere lo sguardo da MdS, un desiderio irrefrenabile di accarezzare e abbracciare la dolce sconosciuta cresceva in modo esponenziale soprattutto dopo che era ormai chiaro che era ricambiato, di che cosa non avrebbe saputo dire, ma forse non era il momento di farsi tante domande. Per una vita intera avevano fatto domande, anche le più strampalate,  digitando  i suoi tasti, ora non voleva più risposte, voleva vivere quei momenti meravigliosi che non aveva vissuto nemmeno quando nuovo fiammante era stato scartato tra i commenti lusinghieri dei presenti che lo guardavano a bocca aperta. Acqua passata, pensava. Voleva sascoltare la sua voce, i suoi racconti, i suoi versi, senza fretta, senza alcuna maledetta fretta. Ora c’era solo lei. Forse c’era sempre stata o l’aveva vista su qualche sito per un solo momento ma le si era stampato dentro, per sempre. Lui di certi sentimenti, di certe pulsioni non ne capiva niente. Era vero che nella sua intasata memoria vi erano migliaia di libri e poesie sull’argomento ma  erano come libri in una libreria che non aveva mai frequentato, ci sarebbe voluto troppo tempo per farlo e lui era sempre in lotta contro il tempo. Non poteva certo permettersi tale lusso. Sentiva che non avrebbe più potuto vivere senza di lei, che pure non esisteva solo fino a cinque minuti prima.
Ora non restava che fare il primo passo, non restava che ….

Ciro


Due parole : fiore e banco
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 21, 2013, 12:08:41
racconto perfetto Ciro! due tempi tecnologici che si incontrano sotto lo stesso amore. Sei emulo di Asimov, il grande animatore di robot umanizzati e al fine diventati umani.  :prtr:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Aprile 21, 2013, 19:10:57
Ho letto con emozione la tenera storia del PC innamorato della vecchia MdS.
Che dire, Ciro, sei stato davvero bravo ad animare di sentimenti questi personaggi che, a chi è privo di fantasia, potrebbero sembrare aridi e improbabili protagonisti di una storia, invece, così tenera e delicata come tu l'hai intessuta.
Con te gli oggetti si animano di vita propria e assumono aspetti delicatamente umani.
Bellissima l'idea  della tabula rasa praticata senza alcun riguardo per il povero PC e la sua RAM che si emoziona come se fosse un cuore.
Nostalgico lo scampanellio della MdS che conosce solo l'ardore e la rabbia, sentimenti legati al nastro rosso e nero.
E i pensieri convulsi della povera macchina da scrivere, restia ad arrendersi all'evidenza di un sentimento che la pervade tutta, rendendola pudica, timida e colma di amorose aspettative....
Povero, vecchio strumento di scrittura...non è mai troppo tardi per amare!!
Bravissimo!

 
Fammici pensare, tenterò di scrivere qualcosa con fiore e banco

Claudia
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Aprile 21, 2013, 19:42:48
Grazie Nihil per l'invito che ho raccolto con gioia , grazie Claudia, ci aspettiamo una bella storia.
Mi sono gustato molto il Cocomero, in senso letterario intendo, e ripeto,come per la graticola, che le favole per bambini le racconti come pochi sanno fare. Una fantasia genuina, delicata, di altri tempi.

Ciro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Aprile 25, 2013, 18:30:20
                                                               STORIA DI BERNARDO E DEL SUO AMICO CELESTE

Il vecchio banco Bernardo, impolverato  e ormai inservibile,si sentì scaraventato in malo modo in un angolo del cortile della scuola, dove giacevano ammucchiati altri banchi rotti, lavagne spaccate, cattedre traballanti.
I due bidelli, che l'avevano  depositato lì, si pulirono le mani strofinandosele sui camici azzurri e, imprecando , si allontanarono perchè, a fine giugno con il caldo, trasportare un bel peso, dall'aula al cortile, non era stato uno scherzo.
L'anno scolastico si era concluso e si revisionavano le aule per eliminare le suppellettili ormai inservibili.

E Bernardo, infatti, non serviva più: dopo anni e anni di onorato servizio,era diventato vecchio e inutile.
Non era un tavolino monoposto moderno con le gambe in metallo e il ripiano di formica verde.
 Era un sopravvissuto, uno di quei vecchi banchi di pesante legno a due posti, verniciato di nero e con i ripani ribaltabili, sui quali c'erano ancora i fori per i calamai ed anzi, in uno di essi, c'era ancora saldamente  incastrata una boccetta di vetro in cui, nel corso degli anni, si erano depositati polvere e terriccio.
Dunque, il nostro amico cercò di aggiustarsi alla meglio e si sforzò di trovare una posizione più comoda perchè sapeva che il suo soggiorno in quel luogo sarebbe durato a lungo, ma, nonostante tutto, era contento perchè, nel calamaio superstite, il vento aveva depositato un semino e, di lì a poco, sarebbe spuntato un fiorellino...perchè la natura è più forte di tutto ed esplode prepotentemente,  ed esige di vivere anche nei luoghi più improbabili.

Bernardo, trepidante come un papà in attesa davanti alla sala parto, aveva salutato con gioia la nascita del tenero fiorellino azzurro, che subito aveva chiamato Celeste, e ne spiava, con ansia, la rapida crescita.
Nacque, tra loro, un tenero rapporto di amicizia.
Il vecchio banco si sforzava di proteggere il giovane amico dal vento e dal calore eccessivi, sollevando ad arte il ripiano, su cui tanti bambini avevano poggiato i libri e i quaderni.
E Celeste, che non conosceva nè erba nè campi fioriti nè alberi, ma solo quell'arido angolo di cortile, era comunque felice, perchè si sentiva amato e adorava ascoltare le interminabili e affascinanti  storie che gli raccontava Bernardo, storie vere o forse favole, ma , in ogni caso, meravigliose.
L'amico banco gli narrava delle aule in cui era stato, quasi sempre addossato alla parete posteriore, sino a sfiorare i cartelloni su cui erano ben visibili le misure di lunghezza, capacità e peso.
Aveva condiviso successi e dolori dei piccoli alunni, che sapeva accogliere amorosamente fra le sue dure, ma solide braccia.
-Ecco, vedi-diceva mostrando dei numeri incisi sul ripiano di sinistra- qui un bambino scrisse la tabellina dell'otto, che proprio non riusciva a memorizzare e sperava così di ingannare il maestro, se lo avesse interrogato.
- Qui, invece, sulla spalliera di destra, c'è ancora un cuore che racchiude un nome: Giulia.
Già, perchè il piccolo Roberto si era teneramente innamorato di Giulia, una dolce ed esile bambina dai lunghi capelli scuri che, quando si emozionava, balbettava penosamente e arrossiva, ma con lui non accadeva, anzi sarebbe stata capace anche di snocciolare persino uno scioglilingua.
Un giorno, Giulia non si presentò più a scuola: i suoi genitori si erano separati e lei aveva dovuto seguire la madre, che si trasferiva in un'altra città.
Non le avevano nemmeno concesso di salutare Roberto ,che versò cocenti lacrime di dolore per l'amica perduta.
E mostrava al fiore i profondi segni sul ripiano inferiore, su cui innumerevoli piedini avevano strisciato nervosamente lasciando solchi profondi.

E poi c'era quella bellissima incisione : un cane in procinto di balzare in avanti, era così  perfetto che  l'animale sembrava animarsi di vita propria con quei muscoli tesi ,così ben disegnati.
Il piccolo Nicola era stato, molti anni prima, l'autore di quel piccolo capolavoro,.
Era uno strano bambino silenzioso e solitario che non riusiva ad imparare nè a leggere nè a scrivere, ma, piccolo genio della matita,  esprimeva il suo mondo interiore disegnando mirabili capolavori, davanti ai quali tutti rimanevano a bocca aperta, insegnante compresa.

I banchi moderni avevano il ripiano fisso e tutti avrebbero voluto sedersi su Bernardo che possedeva quelli ribaltabili, che, sapientemente sollevati, offrivano un discreto riparo a chi, preso da compassione per il compagno interrogato e totalmente impreparato, cercava di suggerire qualcosa al malcapitato.
Oppure celavano il passaggio di bigliettini con la risoluzione del problema, quando l'insegnante si distraeva per un attimo.
O quando  un inesorabile appetito stringeva lo stomaco di qualche affamato studente, Bernardo lo aiutava a nascondersi mentre, mostrando di cercare un quaderno, addentava, famelico, la merenda portata da casa, sotto gli occhi della maestra che fingeva di distrasi.
E il fiorellino rideva di gusto nel sentire i racconti di Bernardo, ma la sera, prima di addormentarsi, voleva ascoltare le storie del Cielo.

E il banco gli spiegava che il caldo, allegro e passionale Sole e la fredda, ombrosa e austera Luna, erano davvero una coppia male assortita e litigiosa, così avevano deciso di separarsi e , per questo, occupavano a turno il cielo, per non incontrarsi.
Il Sole dimorava durante il giorno illuminandolo e la Luna,sempre di cattivo umore, governava di notte oscurando ogni cosa.

Passò l'estate e venne l'autunno e Celeste cominciò ad accusare i primi sintomi della sua fine: con il sopraggiugere del vento e del freddo cominciò a perdere i petali e ad appassire.
A nulla valsero i tentativi dell'amico che cercò, in tutti modi, di proteggerlo dalle intemperie.
Una mattina, alle prime luci dell'alba, Celeste reclinò il capo, perse gli ultimi petali e  piegò lo stelo... per sempre.
 
Quell'autunno fu foriero di piogge abbondanti a cui il vecchio banco non tentò nemmeno di sottrarsi, perchè non gli importava più di niente, senza Celeste non valeva più la pena di vivere!
L'umidità lo ferì profondamente facendogli dolere ogni cellula, la vernice venne via quasi tutta e le viti e i chiodi si arrugginirono impedendogli ogni movimento.
Viveva in uno stato quasi comatoso...in lontananza sentiva le voci dei bambini che gli giungevano ovattate, attutite... e ondate di nostalgia lo colpivano dolorosamente perchè ciò che è stato non torna più.
Ma  la primavera tornò e anche l'estate, ma lui era sempre sprofondato in una tristezza senza, nonostante il sole avesse asciugato tutta l'umidità che era penetrata nelle sue fibre.

Un giorno, lo portarono al centro del cortile e cominciarono a spaccarlo in tanti pezzi con un'accetta tagliente.
Ad ogni colpo, Bernardo riviveva un pezzo della sua lunga vita, rivedeva un volto, udiva le risate squillanti dei bambini e la voce severa degli insegnanti.
Lo ammucchiarono in un cesto, lo caricarono su un furgoncino e lo portarono in una pizzeria, dove, di lì a poco, fu messo nel forno profumato di  mozzarella e pomodoro.
Subito sentì un grande calore, insopportabile  e sinuose lingue di fuoco lo circondarono, mordendolo ferocemente, all'improvviso.
Poi non sentì più nulla e si afflosciò in un mucchietto di cenere incandescente...ma le pizze erano state cotte a puntino, croccanti e saporite al punto giusto.

   Claudia
 
 Le mie due parole sono: poesia e musica
 
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ciro - Aprile 25, 2013, 20:20:47
Quanto nostalgia ci hanno donato il tuo banco e il tuo fiore! Quanta Claudia in questo bellissimo racconto! Il susseguirsi delle stagioni che solo la scuola può dare con tanta partecipazione, le storie scritte in ogno angolo del banco o nel tuo cuore, il fiore che nasce dove non deve contro tutti e tutto. La fine di tutto, inevitabile, ed in lontananza un nuovo anno scolastico coni suoi piccoli protagonisti. Un tuffo nel passato per tutti, vero Claudia ?

Ciro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 26, 2013, 09:19:40
mamma mia che bellezza, quante tenere storie dentre tenere storie. L'ho avuto anch'io un banco così, molto più bello di quelli di ora! Ti consiglio di postarlo anche in narrativa, poichè questo forum è poco frequentato , ma il pezzo merita di avere più visibilità.  :-*
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Aprile 27, 2013, 09:48:32
Grazie, Nihil e Ciro, per i lusinghieri giudizi.  :rose: :rose:
Cercherò di pubblicarlo in narrativa, ma essendo molto imbranata con il computer, devo farmi aiutare da mio figlio, perchè altrimenti dovrei ricopiarlo e, poichè il racconto è  un pò lungo, non mi va tanto.

Claudia     
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 27, 2013, 11:26:45
basta fare copia incolla. :)
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: patriziagiangregorio - Aprile 27, 2013, 12:33:44
Claudia un racconto davvero bellissimo e commovente fino alle lacrime.Davvero davvero brava!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Maggio 02, 2013, 20:00:54
Cara Claudia,
era un po' che non venivo qui, ma devo dare ragione a tutti quelli che ti hanno fatto i complimenti : per le storie di pura immaginazione, quelle che sarebbero adatte al mondo incantato dei bambini ma non solo, hai una fantasia stupenda, condita da quella delicatezza d'animo e dalla profondita' che sempre affiorano in tutti i tuoi interventi.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Claudia - Maggio 03, 2013, 15:39:39
Grazie, Piccolofi!

 Claudia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gi - Maggio 27, 2013, 19:57:49
sabbia- neve

camminando su quella spiaggia deserta, inciampai in una conchiglia. era rosa e bianca. la poggiai all'orecchio per sentire il suono delle onde, ma nell'istante in cui lo presi tra le mani, un vento gelido mi circondò e ad un tratto, cadde la neve. la neve in settembre! quella neve era candida e fredda, ma soprattutto fece sparire il tumulto di emozioni che avevo dentro, comprese rabbia, ancoscia e paura! quella neve mi aveva calmata dentro. e da quel giorno, tutte le volte che ho emozioni negative, prendo la conchiglia e loro scompaiono, come per magia!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gi - Maggio 27, 2013, 19:59:29
scusate, avevo visualizzato la prima paginaxD
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 27, 2013, 20:28:27
va benissimo Gi, l'importante è partecipare. Molto romantica l'idea della conchiglia, essa è il simbolo di mistero e magia.


Ora indica le due parole su cui deve nascere un'altra storia.

Rimangono da realizzare  le parole poesia e musica...chi ci prova?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gi - Maggio 29, 2013, 14:42:59
musica- poesia

seguì quella dolce melodia fino alla casa del vecchio Sachini, un signore anziano che amava scrivere poesie. mi diressi verso la sua porta e per un attimo pensai di bussare, ma mi resi conto che, per il cattivo carattere del proprietario, sarebbe stato un errore. mi girai verso la strada, pronta a tornare sui miei passi, quando sentì il cigolare della porta alle mie spalle: si era aperta da sola! cercai di scacciare il pensiero di entrare, ma non ci riuscì, per cui misi la mano sul pomello della maniglia ed entrai. la musica che mi aveva portata lì cessò nell'istante in cui varcai la soglia e vidi una persona trasparente! dopo aver focalizzato l'immagine, mi resi conto di ciò che avevo di fronte: un fantasma!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gi - Maggio 29, 2013, 14:46:55
ZAINO - NANO DA GIARDINO
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 30, 2013, 07:37:41
ottimo, Gi, con finale a sorpresa. Certo che hai scelto parole difficili.  ;D
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Gi - Maggio 31, 2013, 20:17:23
Con le parole facili non c'è gusto abow
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 19, 2013, 17:32:48
   Non tutti i nani sono uguali.  Lui si sentiva, pero', una sorta di " nano da giardino " ed era
   su questa strana idea o immagine che andava rimuginando quel pomeriggio.
   Era sempre stato piccolo, rifletteva, e la cosa l'aveva sempre amareggiato, anzi, si corresse,
   quasi offeso.  Perche', nonostante la natura l'avesse trattato cosi' male, sapeva di avere un
   valore, di essere un uomo in gamba : intelligente, preparato, aveva fatto carriera...
   Ma dispettoso il suo pensiero rimase inceppato sul termine " uomo in gamba ", e il volo di
   autocompiacimento si interruppe bruscamente, e il suo umore torno' di traverso : uomo!
   Uomo!   Ma se le amiche di sua sorella le doveva guardare tutte dal basso in alto e loro spesso
   neanche guardavano in giu', dove era lui, lui che spesso le ammirava, le desiderava...
   Oh, certo, aveva avuto le sue storie, ma si potevano definire tali, si potevano in qualche modo
   ricordare?
   Una gli era piaciuta in particolare, e, dovette riconoscere per l'ennesima turbata volta, si era
   anche illuso : era stata cosi' carina con lui, dolce, diversa, disinvolta, quasi maliziosa e invi-
   tante..   Ci era cascato.  Oh, beccato nulla, s'intende, ma pensava che ce l'avrebbe fatta, coi
   dovuti modi, si, perche' lui era in fondo un signore, anzi, senza "in fondo ", era un signore e..
   " un signorino..! " lo interruppe di nuovo e lo scherni' come un demonietto odioso il suo stesso
   pensiero. 
   Bene, conclusione, riprese irritato il filo, la graziosa donzella si era poi di li' a poco scoperta e
   rivelata una squallida opportunista : tutte le sue grazie e le sue moine, quelle che gli avevano
   fatto dimenticare il suo status di " diverso ", erano volte ad ottenere un posto in Tribunale.
   Gia', perche' lui aveva appunto ( non avendo di meglio ) fatto carriera e dal suo scranno un po'
   piu' alto poteva elargire favori e, volendo, anche un posticino di lavoro.
   Dopo quella volta, che certo non era stata la prima illusione andata dolorosamente in frantumi
   ma che lui decise dover essere l'ultima, aveva cambiato genere.
   Insomma, un uomo come lui, che pure di numeri ne aveva, ne avrebbe avuto da vendere non
   fosse stato per la statura infelice e quasi ridicola, dovette capire che non gli restavano che le
   mercenarie.    Per un uomo del suo valore, si disse, le donne a pagamento.   
   Da allora la sua vita era ruotata attorno a tre passioni  : il suo lavoro, la montagna e l'" amore"
   comprato, quello che pure gli permetteva di sentirsi come tutti, o di provarci.
   Il nostro dottore, il Dr. Celio, un tempo era stato grasso.  Piccolo e grasso. Il massimo!
   Un giorno si era anche sposato, e tutti si erano chiesti come fosse potuto accadere, dandosi
   le risposte piu' ovvie e meno generose.
   Aveva avuto un figlio, al quale aveva dato un nome altisonante : Michelangelo.
   La sua vita, bene o male, aveva seguito il binario di tutti, di tutti i normali ( come li definiva lui ).
   Sul lavoro si era innalzato sempre piu', ricevendo sorrisi e riverenze, magari anche un pizzico
   di rispetto autentico per la brava persona che in fondo era.
   Insomma, dopo la giovinezza e la media eta' dense di frustrazioni e amarezze da ingoiare, di
   lui ci si era dimenticati.
   Ogni tanto arrivava ai vecchi conoscenti una qualche notizia :  " Ah, sai, il dottor Celio l'ho rivi-
   sto, e neanche lo riconoscevo!  Ma si, mi ha fermato, abbiamo parlato, ed era magro come un
   figurino!  Gli ho chiesto di Michelangelo, della moglie, e lui si e' interessato di me, mi ha chiesto
   di noi.., e' stato proprio carino e gentile.  Allora gli ho fatto i complimenti per la nuova linea, e
   dovevi vedere come era compiaciuto!  Mi ha confidato che l'ha dovuto fare per via del cuore,
   del piccolo infarto che aveva avuto, roba superata, ma da allora lui si manteneva cosi' e si sen-
   tiva un altro.  Si, l'ho trovato proprio bene, come ringiovanito! Certo bello no, mai stato pove-
   retto, ma adesso, cosi' magro e coi baffettini, lo si incontra sempre a correre e fa un altro
   effetto "
   " Ma davvero! - riprendeva un altro - vuoi dire che il Dottor Celio, che sembrava una palla, 
   ora.. "
   " Gia', adesso sembra un buffo e ben agghindato nanetto da giardino, di quelli simpatici e
   coloriti che puoi esporre sul prato di casa! "
   " Ma non solo, fa anche montagna adesso, sai?  Al fine settimana prende il suo  zaino
 e si arrampica tutto orgoglioso insieme a due amici "
   Tutti credevano dunque di aver visto la bella fine di una parabola iniziata male, e di nuovo
   per anni di lui non si seppe piu' nulla e piu' nessuno si interesso' ulteriormente.
   Eppure.., il Dottor Celio non aveva finito di stupire, e infatti un giorno torno' alla ribalta.
   Anzi, ebbe gli onori della cronaca.
   Non come magistrato, no. Ma come uomo.
   Non lo credete?  Eppure proprio cosi' fu.
   Fu come uomo che chiuse la sua storia.  O vogliamo dire come cavaliere?
   Fu trovato una mattina in auto, riverso sul volante, poco lontano da casa.
   E si sparse la voce  : " Sai il Dottor Celio?  Hai saputo del Dottor Celio? Noo? Beh, ma l'hanno
   trovato l'altra mattina in macchina, morto.  Un infarto probabilmente. "
   " Vicino a casa, pensa. Non avra' fatto in tempo a rientrare, colto da un malore, poveraccio "
  Fra sospiri  e commenti di sincero rammarico, si penso' di aver girato la sua ultima pagina.
  Ma una settimana dopo...
  " Hai capito il Dottor Celio? "
  " ?? "
  " Sapete dov'e' che l'hanno trovato? "
  " In macchina, vicino a casa.. "
  " Si, in macchina, non troppo lontano da casa, ma dalle indagini si e' saputo che non e' li' che
    e' morto, era stato da una cinese, nella zona vicino alla Stazione.. "
   E cosi', se scemo' di colpo l'immagine di irreprensibilita' un po' banale e condita da un pizzico
   di compassione, spunto' sulle facce degli astanti e dei conoscenti il sorriso malizioso, il sorriso
   di complicita' negli uomini e di ironia nelle donne.
  " Hai capito il Dottor Celio? "
  Per la bizzarra ironia della sorte, ora l'avrebbero ricordato. E non piu' come un nano, ma come
  un uomo.
  Finalmente anche lui, dall'alto della sua nuova dimensione, si senti' veramente in pace.
   
   
   
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 20, 2013, 06:51:01
Bravissima Piccolofi, una storia completa, amara al punto giusto. Il povero nanetto era un uomo anche prima di morire, solo che nessuno se ne rendeva conto. Accade, purtroppo! la gente è abituata a considerare appetibili e meritevoli di attenzione, solo i "visibili", mentre la ricchezza interiore, là dove ovviamente è naturalmente viva, è nel cuore anche dei nanetti o similmente non dotati di apparenza. Di solito sono anche persone migliori, proprio perchè non potendo puntare sull'avvenenza, sono costretti a pun tare sull'intelligenza e bravura.  :rose:

E le due nuove parole?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 20, 2013, 08:53:50
Grazie del commento Nihil, azzeccatissimo : proprio cosi', il povero Dottore ( mi sono ispirata ad uno esistito davvero ) era bravo buono e apprezzabile anche prima di andarsene, ma la gente per prima cosa vedeva l'ometto esiguo, e certo non pensava a lui come a un uomo. In qualche modo faceva parte dei diversi, che al massimo potevano sperare in una simpatia fatta di una buona dose di degnazione.

LE DUE PAROLE SONO :  SECCHIO e ZANZARA
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Ottobre 03, 2013, 11:25:48
Julius aveva sentito dire che c'è chi va a pesca con la mosca,  ma lui non aveva nessuna intenzione di rincorrerle per i prati, anche se vicino alla concimaia ce n'erano parecchie. A lui la concimaia faceva schifo.
Decise di riempire un secchio d 'acqua e lasciarlo esposto, affinchè le zanzare vi deponessero le uova, alla fine ne avrebbe avute a iosa. Gli pareva una bellissima idea, già vedeva un piccolo commercio di zanzare a costo zero, da iniziare con i pescatori della zona, dove i torrenti non mancavano. Quelle non vendute le avrebbe usate lui.
Non aveva idea di dove quegli sportivi comperassero le mosche, ma di sicuro dovevano andare in paese, scendere dal monte, perdere un sacco di tempo e camminare a lungo.
E una bella mattina, ecco la prima larvetta che scodinzolava nel secchio, meraviglia della natura; Julius era commosso come quando Caterina, la vacca nera, aveva partorito il suo primo vitellino.
Nel giro di pochi giorni il secchio pullulava di larve. Il ragazzino pensava a quanti soldi avrebbe fatto e forse si sarebbe potuto comperare una bicicletta, cosa vista solo sui giornali, ma di cui lui era innamorato. Chiese  ad Amodio di insegnargli a pedalare, ma lui lo ghiacciò con una acida risposta: Oh stolto, ma dove vuoi andare, che qui è tutto sassaie e campi e rocce?
Julius senti agonizzare il suo sogno e la sua azienda. Guardò il  secchio, che ora aveva perso la magìa. Vi si specchiò dentro e il suo volto si confuse con le larve. Julius scoppiò a ridere, gli pareva di essere nel secchio insieme a loro e vagheggiò di andare a pungere Amodio per dispetto.
E poi gli venne una idea  terrificante: come si fa a infilare una zanzara sull'amo? Amodio era andato via, glielo avrebbe chiesto tra una settimana, quando sarebbe venuto a ritirare le caciotte: ora aveva altro da fare, doveva mungere la Caterina.


Nuove parole:  legge di gravità/campanello.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 05, 2014, 23:32:06
quel campanello era troppo in alto per lui...era solo un bambino ed era rimasto li fuori, tutti gli altri erano entrati ..e lui era rimasto fuori perchè si era distratto a guardare la luna..... provò a saltare...  maledetta legge di gravità  ! Non riusciva proprio ad arrivarci ! Quel campanello era decisamente in alto ma senza perdersi d'animo creò una catasta di bidoni e ci si arrampicò... non riuscì a suonare il campanello ma il frastuono fu tale che tutti si accorsero di lui.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 06, 2014, 13:15:17
brava, non era facile. In poche parole, la sensazione dell'esclusione, ma con la voglia di partecipare, che alla fine vince.


Ora tocca a te proporre le due nuove parole.  :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 06, 2014, 14:22:54
le due nuove parole :

sale     quadro
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 14, 2014, 10:35:52
Un quadro così bello non s'era mai visto, verdure di tutti i tipi rilucevano con le loro bucce, frutta esotica attirava l'acqulina in bocca. Fame, solo fame, ma non di bellezza. Ma chi mai avrà comprato questo quadro? chi l'ha scelto? maledetti loro! come si fa a appendere un quadro così allettante in un centro dietetico? Qui ci danno un piatto di acqua calda, che tale a me pare, per farci dimagrire. E si beccano pure una barca di soldi per farci patire la fame! se andavo al ristorante e mi abbuffavo, risparmiavo. Ma cosa faremmo noi donne per essere belle? Taglia 42, è la moda! Io taglia 50, non è la moda.
La sera vado a letto e non dormo, nessuna di noi lo fa, la fame è una compagnia costante, i sogni sono spaghetti al ragù, meglio stare sveglie! Qualche giorno fa mi hanno perquisita, come in galera, e mi hanno trovato caramelline alla menta che mia nipote aveva contrabbandato per amor mio. Una scenata davanti a tutti, che se avessi rubato la Gioconda mi avrebbero trattato meglio.
Guardavo quel quadro ogni volta che passavo dall'atrio per andare alla squallida mensa. Da qualche giorno non lo guardo più, sarebbe masochismo. Certo che il mio pensiero lo rintraccia nei ricordi, melanzane blu che mi ricordano tutte le mie riccette, insalatine gentili che fanno assaporare l'olio del contadino che usavo. E poi finocchi freschi bianchi come la neve con una spruzzatina di verde delle rade foglioline, che forse non sono foglioline, bho, chissà come le chiamano. E pomodorini ciliegini! Se non fosse per le melanzane blu, sarebbe un quadro patriottico...rosso verde e bianco, che dire? mah, forse sto svagellando per le scarse calorie. In 15 giorni ho perso solo un chilo!

Ora sono a letto, leggo un libro di pirati per distrarmi, poi lentamente scivolo nel dormiveglia, che più che altro è inedia da denutrizione. Sento topi rosicchiare, sulle navi ce n'è sempre, su quella di pirati...moltissimi. Sento mugolare, non mi pare che su questa nave ci siano gatti; sento un tonfo, come qualcosa di duro che caschi sul tappeto. Tappeto? Capitan Morgan non aveva tappeti. Ora sono decisamente desta, i sensi riacutizzati dalla fame mi mettoni in contatto con i rumori che vengono dalla stanza accanto alla mia, quella occupata da Maddalena. Sarà cascata dal letto? sarà svenuta? Mi alzo e a piedi nudi vado alla sua porta, la socchiudo con  discrezione e mi immobilizzo.
La cornice delle melanzane giace a terra, Maddalena con gli occhi allucinati sta divorando i finocchi, in una mano tiene la boccetta del sale. Deglutisco e aspetto che lei condivida le  verdurine del quadro con me, ma lei tace. I suoi 130 chili sono decisamente un impasto di egoismo. Richiudo la porta e con rabbia dò l'allarme. Urlo sino a che arriva l'inserviente! Ben le sta, ora la portano via in infermeria e niente più pomodorini!


nuove parole carta-spinaci
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 15, 2014, 15:07:11
complimenti! :)

Che emozione ! non era mai riuscito ad arrivare al giro finale del Mercante in Fiera organizzato dal cral dell'ufficio ; ma ora finalmente aveva una carta vincente : funghi e carote . Si, si trattava sicuramente di una delle tre carte vincenti bisognava solo aspettare che il mercante girasse ad una ad una le tre carte abbinate ai premi.  Aveva scommesso molto ma i premi erano veramente belli ,soprattutto il primo : un fine settimana per due in montagna .Avrebbe potuto invitare la collega dell'ufficio fotocopie che lo guardava languida già da tempo.... Le carte del secondo e terzo premio vengono girate... non sono Funghi e Carote ! Il sorriso raggiante , lo sguardo brillante Il Nostro si alza pronto per esultare...Il croupier gira la carta, la Sua Carta...
Spinaci !  Spinaci!? Ma da quando in qua esiste la carta spinaci nel mazzo del mercante in fiera ?!? ma..ma... Uno sguardo disperato al croupier che si stringe nelle spalle " Cosa vuole che le dica la direzione per risparmiare ha comprato un mazzo di carte Made in China..."

Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 15, 2014, 15:12:30
nuove parole  ombrello   penna
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Gennaio 15, 2014, 18:44:41
hahahahah ottima Luxia! :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: patriziagiangregorio - Gennaio 20, 2014, 12:43:47
Prese la Penna in mano e comincio' a scrivere.E scriveva ,scriveva,di tutto e di niente.Sembrava mettesse parole una accanto all'altra quasi senza senso.Poi pero' rileggendo cio' che aveva scritto sembrava un racconto.C'era molto di autobiografico nel suo racconto,ma lei aveva abbellito la sua storia con aneddoti di fantasia e ispirandosi soprattutto a quella vita che avrebbe desiderato avere e non ci era riuscita.Le veniva molto facile inventare e scrivere,le era sempre piaciuto farlo.Poi ad un certo punto si fermo?.Guardo' fuori e vide che pioveva.Lei aveva voglia di fare una passeggiata,anche con la pioggia.Allora prese L'ombrello e usci'.Senti' l'odore della terra bagnata,il leggero scroscio dell'acqua e le sembro' di essere tutt uno con la natura.Cosi' mise via l'ombrello,apri' le braccia e comincio' a camminare sotto il cielo nuvolo.
LE PROSSIME PAROLE:PIEDE ANATRA
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 20, 2014, 21:55:10
Lo stato di Burbu non riusciva a vincere mai nessuna gara sportiva. Il dittatore era infuriato e minacciava ritorsioni su tutta la popolazione . Pensa che ti ripensa il ministro dello sport, consultandosi col ministro delle scienze e della ricerca, decise di istituire un pool di scienziati per trovare una soluzione . Alla fine di lunghi studi gli esperti di genetica transgenica proposero di incrociare i geni umani con quelli di un'anatra così da creare un essere umano che avesse al posto del piede la zampa palmata dell'anatra e fosse quindi imbattibile nel nuoto. Il progetto venne approvato e finanziato e ,dopo lunghi mesi di attesa , gli scienziati aprirono trepidanti l'incubatrice desmodromica ....... Quale sorpresa ! dall'incubatrice spuntò un'anatra con i piedi umani ! Beh ! Almeno quell'anno lo stato di Burbu si classificò primo nei 100mt piani alle olimpiadi per volatili !

nuove parole  piatto  elefante
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 25, 2014, 11:01:17
 :)  ok ok ! E le nuove parole ?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Gennaio 27, 2014, 18:00:51
Un ' ombra offuscava il bel viso di Marta e ne velava lo sguardo limpido.Quella mattina mettendo in ordine la borsa di Antonio aveva trovato una piccola busta contenente una polvere bianca . L'idea che si trattasse di cocaina e che il suo Antonio ne potesse far uso la distruggeva. Smarrita ,si torturò a lungo nell'incertezza, poi improvvisamente prese una decisione. Attese per lunghe ore il suo ritorno fermamente decisa ad affrontarlo ; finalmente la chiave girò nella toppa....... 


Prossime parole    Coriandolo   Frangia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 04, 2014, 09:19:13
che bei racconti! :htsh: :party: blisss
avantia tutta randa!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 18, 2014, 08:29:12
Voi che ti faccia la frangia ? ma non usa più!
Tu falla per favore, è una mia scelta.

La parrucchiera esaudì il desiderio di Clara, ultraottantenne, che se ne uscì dal negozio con una frangetta imperetinente tutta bianca e sbarazzina.
Clara era stufa di avere ottantanni, voleva camminare a ritroso nel tempo, ritrovare sensazione lontane, riappropiarsi di alcuni sorrisi persi per strada.
Era carnevale, i bambini in maschera cercavano di divertirsi con bombolette spry e coriandoli, tirati in faccia alla gente. Clara ricordava quanto si divertiva, lei e le sue sorelle, percorrendo Corso Argentina con la mamma e tirare coriandoli a tutti.
E perchè no? Se doveva essere guerra, che fosse ad armi pari!
Comperò un paio di mega sacchetti di coriandoli e si scatenò ad innondare vecchi e bambini, rideva contenta, era riuscita a fare passi indietro nel suo futuro ormai alle spalle.
Smise solo quando un suo ex allievo, che accompagnava i figli lungo il corso, la vide e rimase sbalordito.
"Professoressa...anche lei...!"
Di colpo i suoi anni le tornarono tutti sulle spalle. Di quella giornata le rimase solo una frangetta assurda e il senso di colpa per avere osato cambiare le cose.



nuove parole oleandri-ritardo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Febbraio 21, 2014, 04:59:51
Erano ormai venti minuti che aspettava ,li su quella panchina del parco vicino alla fontana dei delfini con un fiore di oleandro all'occhiello per farsi riconoscere , ma il ritardo di "Anima Languida " cominciava a diventare intollerabile. Si erano conosciuti in chat e ,dopo mesi di schermaglie, commenti e confessioni ,             " Orsetto Timido " aveva preso il coraggio a due mani ed aveva  proposto di incontrarsi; Anima Languida aveva accettato e così adesso lui era lì su quella panchina con quello stupido fiore all'occhiello ( che aveva anche dovuto faticare per trovare qualcuno che potesse prestargli una giacca ). Finalmente la vide giungere dal viale reggendo tra le mani un fascio di violette , gli sembrò bellissima nella luce soffusa del tramonto , si alzò di scatto e le corse incontro agitando l'oleandro ,lei fece altrettanto . Giunsero vicinissimi, i loro sguardi si fusero in un istante di eterno......... EEEEtcììì !!!!! .
Ma chi poteva immaginare di essere allergico a quello stupido oleandro ?
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: luxia - Febbraio 21, 2014, 05:01:37
nuove parole

fabbrica    luna
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 21, 2014, 07:33:47
carinissima, brava luxia blisss
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 20, 2014, 09:39:41
 Pentole di luna
 
 
 
Faceva il turno di notte in una fabbbrica di pentole, boom...boommm le macchine stampavano le forme, poi manici, viti, saldature, verniciature....
 Da anni lavorava lì, assistendo al cambio delle mode, ora pentole di alluminio, di ceramica, antiaderenti. Spesso parlavano di ricette, sapute dalle mogli, e con quali pentole andavano cucinati i cibi. Erano in quattro nel turno, dopo anni si conoscevano come se stessi. Ridendo dicevano che la loro amicizia era culinaria.
 Cesare morì all'improvviso e rimasero in tre, non fu sostituito, c'era la crisi e in tre bastavano.
 Dopo anni la fabbrica chiuse, troppe pentole cinesi in giro.
 Ormai Roberto era abituato al turno di notte, non poteva dormire ed allora, piano per non svegliare la moglie, stava sul terrazzo a fumare e a parlare con la luna.
Scoprì che era un’ottima ascoltatrice e le raccontò tutte le storie della sua vita.
Finite quelle, ne inventò di nuove.
Era felice e pensava…le mie storie i cinesi non possono copiarle e togliermi la parola.
Sbagliava: il cinese che abitava sotto il suo appartamento, era pure lui insonne. Ascoltò tutte le parole di Roberto, le trascrisse e ci fece un libro. Ebbe la gentilezza di intitolarlo “Storie del piano di sopra”.




nuove parole    tromba-prosciutto

 
 
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 10, 2014, 09:39:02
nessun volontario? volete che cambi le due  parole? :-* ???
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Aprile 29, 2014, 17:16:54

  Brava, bimba bella, sei sempre brava!  Come ti vengono, Nihil?? ( persino ironiche.. ).  Senza nulla togliere anche agli altri, s'intende, che mi gusto con piacere, ultima Luxia.
In effetti, ai cinesi mancano solo le storie, da copiare. O magari l'hanno già fatto !!!!!!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 30, 2014, 11:16:02
ragasssi, non siamo mica qui a smacchiare i giaguari....forza dai..spremete le meningi!   :beer:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: RAFFAELE49 - Maggio 01, 2014, 22:20:41
ragasssi, non siamo mica qui a smacchiare i giaguari....forza dai..spremete le meningi!   :beer:

Mentre si spremeva le meningi per pensare a come obbligare i ragassi a smacchiare i giaguari, invece di fare le zebre a pois ebbe la grande idea e disse: "Forza tutti a raddrizzare i serpenti storti.".

Nuove parole? boh! forse: insieme soli

Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Giugno 04, 2014, 01:07:17
L'odore del pane fresco aprì le danze della "Sagra del PROSCIUTTO".
Io, con il mio leggero vestito a fiori svolazzavo tra i tavoli bianchi aspettando di esser vista.
Tu, da dietro la collina arrivavi senza invito.
Sei stata la prima TROMBA d'aria dell'estate.


Prossime parole: ciotola-orecchio
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ziaci - Giugno 04, 2014, 01:30:24
Ops...

Da tempo cercava il suo INSIEME di appartenenza, quell' incastro perfetto nel quale si sarebbe riconosciuto, ma la ricerca stava diventando estenuante e nessun tentativo lo portava a risultati apprezzabili.
Quella prima domenica di Giugno ci rinunciò.
E migliaia di SOLI brillarono nei suoi occhi: era finalmente libero!

Sempre Ciotola-Orecchio

Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 04, 2014, 15:50:14
hahaha bravi ragassi!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: dadozen - Giugno 10, 2014, 13:38:48
Dalla CIOTOLA arrivò un muggito.
Era Chagall che dipingeva con la coda di una rondine.
L'ORECCHIO di Van  Gogh era stato regalato dal Douanier Rousseau a Beethoven che ritornò a sentirci.
Chagall accolse così in casa l'inquieto musicista che, per Elisa, non stava più nella pelle.
Beveva e guardava le stelle. "Che belle!"


le parole del prossimo racconto: CATAMARANO e AFFITTO
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: RAFFAELE49 - Giugno 10, 2014, 16:53:58
Finalmente era in mezzo al mare con quel magnifico CATAMARANO e poteva soddisfare il suo sogno di una traversata in solitario. In effetti il natante non gli era costato niente, aveva solo dovuto avere un poco di pazienza ed aspettare che una notte il guardiano del porto decidesse di consolare la proprietaria di un panfilo che si sentiva sola e abbandonata come su di un'isola deserta. Aveva in ogni modo cercato di convincere il proprietario a concederglielo in AFFITTO ad un prezzo ragionevole, ma le richieste erano sempre state esose, per cui aveva pensato che se non poteva noleggiarlo, poteva sempre prenderlo in prestito. Così ora veleggiava felice sull'oceano.

Nuove parole: INFERNO e AMORE.   
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 11, 2014, 17:01:04
oh bei giovani pieni di iniziative, bravi!
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Giugno 13, 2014, 07:53:10
Aveva perso il suo amore, era uscito da quella porta e non era più tornato. Lei lo cercava per ogni dove, scendeva scale, apriva portoni . Camminava e chiamava; piangeva e sperava. Sette leghe al giorno percorreva, come nella fiaba, ma fiaba non era, era
solo l'inferno.
Un giorno si sedette su una pietra in mezzo al sentiero e lì aspettò. Anni aspettò. Secoli passarono, ma lei era sempre lì. Mise le radici, diventò un salice piangente, così dice la leggenda, ma pochi sanno che su ogni foglia di quella pianta c'era scritta una poesia che il vento trasportava per ogni dove. Alla fine una di quelle foglie arrivò a lui e allora fu lui a mettersi in cammino per fare la strada a ritroso, ma quando arrivò al salice, esso era già morto. Non bastarono le sue lacrime che bagnavano l radici a resuscitarlo ed allora fu lui a sedersi su quella pietra e ad aspettare. Altri secoli passarono, ma ormai era troppo tardi, l'amore era morto perchè lui non  lo aveva voluto salvare.


nuove parole : cipolla-sentiero
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 26, 2014, 09:46:09
Ci sono strade per il mondo, a volte larghe a volte strette come un sentiero. In un anno ci sono giorni felici e a volte meno felici, che fanno piangere come quando si sbuccia una cipolla. Ci sono cipolle che si sbucciano come sentieri e sentieri che si sbucciano come banane, ma questa è un'altra storia. Ci sono dei, pensieri, corridoi che non portano da nessuna parte, e sassi che portano al traguardo. Ci sono pietre che sbocciano e sogni che appassiscono. Ci sono parole che messe insieme come queste non significano niente o forse qualcosa, ma andavano scritte, perchè il discorso andasse avanti.




nuove parole : festival-lacrime
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: RAFFAELE49 - Maggio 22, 2015, 22:56:25
Dopo anni ho deciso di guardare di nuovo il festival di sanremo. Lacrime di gioia quando è terminato.

nuove parola: canzone - dolore
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 23, 2015, 07:54:20
hahahah bravo Raff.
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Novembre 15, 2016, 09:43:46
le due parole di Raf sono canzone dolore, vediamo cosa riesco a tirarne fuori.


Aziz era in carcere da giorni, ogni tanto venivano a trovarlo i torturatori, ma lui no, non avrebbe parlato. Nessun dolore lo avrebbe inchinato al tradimento degli amici.
Loro credevano nei diritti e nella libertà quanto lui.
 Anche la morte era libertà, Azizi sapeva di avere le ore contate, il suo corpo si stava arrendendo.
I primi giorni avevano fatto in modo che mai dormisse, appena chinava la testa, nonostante gli urli e le luci accecanti, lo ridestavano.
Vecchia pratica di tortura, alla fine il detenuto non connetteva più e avrebbe detto qualunque cosa.
 Poi passarono ai finti annegamenti, ma lui ormai conosceva la tecnica, più volte letta sui giornali e quindi sapeva che la morte avrebbe aspettato ancora un poco. Purtroppo.
 Lui non cedeva e allora passarono a cose più pesanti, ferri roventi, scosse elettriche, abusi sessuali, fame, sete.
 Un'unica cosa lui sperava, che il suo corpo alla fine sparisse, che la moglie non vedesse mai le condizioni del suo scempio.
Poi alla fine, non la morte arrivò, ma l'incapacità di resistere oltre al dolore.
 La sua bocca anelava a parole da non dire, perchè altri non subissero la stessa condanna. Ma le parole urgevano, portavano alla resa di quel corpo ormai sfatto: ferito, disperato, squassato, sanguinante.
I suoi aguzzini volevano parole? e alla fine le avrebbero avute: parole antiche, musica del suo villaggio.
 Fu così che Aziz finalmente cantò una vecchia canzone che parlava di libertà e di una colomba prigioniera, che alla fine volava oltre le sbarre. Non con le sue ali, ma con la sua anima.  Fu così anche per Aziz.



nuove parole :  ansia  lumaca
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Febbraio 02, 2017, 09:56:46
e allora ansia e lumaca siano!



una lumaca correva, per quanto possibile, verso un mondo migliore. Incontrò poi un lupo che le disse: "Dove corri? nessun mondo è migliore, questa idea è solo un'illusione!"
La lumaca allora si arrestò, pensò a lungo, e poi riprese a correre. L'aveva presa l'ansia  che il lupo l'avesse ingannata. Da qualche parte ci doveva pur essere un mondo migliore, lei lo avrebbe trovato.



nuove parole  Numero  Voglia
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Birik - Febbraio 05, 2017, 03:08:52
Non aveva più voglia di ripetere quel numero di lap dance: il palo le faceva girare la testa e dimenare il sedere davanti al quel pubblico di uomini ubriachi le provocava un senso di nausea. Poi però il pensiero di Sofia che dormiva a casa con la nonna le ridiede la forza di ricominciare e l'idea della cartamoneta negli slip la fece sorridere.

Caccia, aquilone
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 07, 2017, 16:25:59
Un aquilonee poi due e poi mille, era la festa che li onorava. Il cielo si riempì di colori e ali volanti, bambini e adulti reggevano i fili e correvano tutti insieme nella stessa direzione, poiche è il vento li spingeva in quel senso. Poi improvvisamente il vento cambiava direzione e i manovratori pure. Pareva che fosse il vento stesso a reggere i fili di quegli uomini e di quei bambini, allo stesso modo dei burattinai. E poi iniziò la caccia all'aquilone più bello, a cui si era rotto il filo e finalmente libero nel sole volava secondo i suoi desideri.
E poi cascò.
Cascò ai piedi di Hoscima, con un inchino da suddito a imperatore.
Hoscima si sbilanciò sulla sua sedia a rotelle e cascò, ma era riuscito ad afferrarlo. Per un momento anche lui aveva posseduto un aquilone e fu come se anche lui avesse corso tutto il giorno e si sentì uguale agli altri.


nuove parole : gioia   febbre
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Marzo 07, 2017, 16:26:27
Non aveva più voglia di ripetere quel numero di lap dance: il palo le faceva girare la testa e dimenare il sedere davanti al quel pubblico di uomini ubriachi le provocava un senso di nausea. Poi però il pensiero di Sofia che dormiva a casa con la nonna le ridiede la forza di ricominciare e l'idea della cartamoneta negli slip la fece sorridere.

Caccia, aquilone
    corto ma molto umano
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 30, 2017, 19:15:53
febbre, febbre, febbre e gioia, oggi non si va a scuola. Ma a scuola c'è Riccardo, oggi non lo vedrò. E se lui poi esce con Marisa? Quanto dura la febbre? Abbastanza giorni perchè lui mi scordi? febbre, febbre, febbre e nessuna gioia. Mi alzo e vado a scuola.



nuove parole: surf  Everest
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Dicembre 13, 2017, 14:18:37
ohibò, qui si è fermato tutto. Prometto di abbassare le tasse, trovare posto di lavoro ai giovani, abbassare l'età pensionabile...basta che postiate ancora racconti. Vedo di riprendere il filo, a esempio di buona volontà.

SURF  EVEREST

Aveva comperato un surf nuovo, moriva dalla voglia di provarlo, ma lui abitava a Bergamo, il mare non c'è.
Si fece prestare l'auto da un amico, di quelle con il navigatore incorporato. Armeggiò un poco con i contatti e infine riuscì a inserire la destinazione desiderata.
Dopo giorni di girare a destra e prendere la seconda uscita dopo la rotonda e roba simile, arrivò. Non pensava che la Liguria fosse così lontana. Quando scese dall'auto ammirò una bellissima montagna, ma mare nessuno. Si mise gli occhiali , che non portava mai per vanità, e controllò il navigatore. Solo allora lesse EVEREST.


nuove parole    stagione  aghi
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Marzo 31, 2018, 18:35:16
Cara Nihil, il problema è che la tua vena creativa, la tua così fertile e a volte bizzarra fantasia, pochi ce l'hanno. Dovresti scrivere racconti.
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Aprile 15, 2018, 08:47:31
aghi di pino da tutte le parti, in mezzo ai maglioni, nei panini alla riccottra ( che schifo, la riccotta nei panini) , nei bicchieri. Ma chi aveva scelto quel posto per il pic nic? E poi ... che stagione è quella di novembre inoltrato per andare in montagna? nemmeno le formiche erano arrivate a gustare le bricciole. E poi arrivò lui, un cerbiatto, con lo sguardo pieno di dubbi, ma dolcissimo. E allora benedì gli aghi di pino, gli scoiattoli  e la riccotta. E di nascosto infilò nel panino una decina di fette di prosciutto, che si era portata appresso...perchè non si sa mai.
E al cerbiatto dette un bacio virtuale e una mela vera.



parole nuove:  matematica-arte


forza ragazzi, datevi da fare
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: Vault - Maggio 11, 2018, 20:31:51
Si era iscritto da poco in quel forum, attratto dal promettente titolo, senza prima sfogliarne le pagine per farsi un’idea dell’utenza. Che diamine, certe cose (se non tutte le cose) si fan per sensazione, qual che sia… e poi, diciamocelo, in un consesso d’amanti della letteratura, la MATEMATICA  sarà sempre un’opinione… vuoi metter l’ARTE e la sua seducente promessa (vissi d’arte…)?

Con il trascorrere dei giorni e le scarne se non nulle risposte ai suoi interventi, si risolse a dar un’occhiatina al contesto… ahilui,  riscontrò che le parole di un utente lette in un post: siam rimasti quattro gatti… corrispondevano a verità. Risalendo gli ultimi post, per il mese che permetteva il programma, due mani eran fin troppe per tener il conto.

Per carità, sempre meglio che suonarsela e cantarsela da solo e poi quei quattro gatti rimasti si davano da fare per tener il locale aperto, ma, signori, un locale pubblico ambisce ai clienti come l’attore all’applauso, sarà anche commerciale ma occorrerebbe far qualcosa per incrementare il flusso… promozioni e cotillon (inteso come “piccolo regalo” e non la danza antesignana della quadriglia) per  rinvigorire l’antico spirito di gruppo (eh, 1108 potenziali ex-utenti, anche solo un 10 %...).

Cominciò a scrivere “Le RIFLESSIONI di un nuovo utente”, augurandosi venisse gradita la PRESENZA di un battitore fuori dal coro…


RIFLESSIONI & PRESENZA  of course… 


Vault
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 13, 2018, 15:09:20
Presenza. Lei la sentiva, ma non avrebbe saputo dire se era femminile o maschile. Comunque le faceva compagnia nelle lunghe notti insonni. La riflessione spontanea era...come faccio a mettermi in contatto con questa presenza? E allora una notte accese il giradischi e una canzone di Pupo si diffuse delicatamente nella penombra della piccola stanza, si sa , la musica unisce gli animi.
E poi arrivò un ceffone. La Presenza aveva finalmente reagito dissentito.

nuove parole : pinguino e mortadella
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 13, 2018, 15:10:27
hai ragione Vault, siamo rimasti in pochi. Era un sito splendido, ma molti ora sono cresciuti, sono andati al lavoro, hanno impegni.  :rose:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Settembre 14, 2018, 16:31:48
Ciao Nihil, ben riemersa dai tuoi casini..
In realtà, io credo che il sito, davvero carino e pieno di apporti, abbia cominciato a perdere e a immalinconirsi da quando se ne è andato Brunello.
E' strano, io non avevo partecipato al coro plaudente quando se ne era andato per un po', convinta che dovesse sentirsi libero e che poi sarebbe tornato, senza fallo.  Invece no, messo in piedi il suo forum se ne è andato davvero...
Lui offriva un sacco di spunti e sapeva suscitare interesse e partecipazione, e io lo dico adesso, con.. senno sedimentato e tranquilla convinzione. 
Niente claque, che non mi piace e so che rovina la gente, ma così, con semplicità.
Non intendo dire che non ci siano stati e non ci siano tanti altri in gamba, che è piacevole e interessante leggere, che offrono spunti, ma.. il buon Brunello si dava da fare tutti i giorni, e se non era una poesia o un racconto era una ricetta.
Vogliamo salutarlo, il nostro Duffy?
Per il caso remoto che rimetta zampa qui.. ;) :party:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Settembre 16, 2018, 19:30:01
eehhhhh tanti sono passati lasciando bei ricordi.  :prtr:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Settembre 22, 2018, 00:55:26
Tanti, l'ho detto, e c'è da esser grati a tutti : diversi, interessanti, stimolanti, ognuno a suo modo.  E intanto Brunello il fantasmino si è rifatto vivo.... :top:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Dicembre 17, 2018, 16:36:22
allora...riprendiamo la commedia da pinguino e mortadella. A questo punto la citazione è già fatta. Me ne vado aspettando l'applauso.
Ma no, via, scriverò davvero di mortadella e pinguino.
Dovete sapere che alcuni inuit, popoli del profondo nord, si erano cordialmente stufati di tutto quel bianco, quella neve e quei pinguini, foche e narvali.
 Da vaggiatori perduti, avevano sentito parlare di cammelli, Re Magi, deserti e ...senti senti..automobili invece di slitte. Presi dal
 furore delle novità, mandarono in avanscoperta Knut, il giovane figlio del capo. Questi si mise su una slitta trainata da cani e viaggiò verso sud, sino a dove neve e ghiaccio ressero la slitta.Poi andò a piedi, in compagnia dei cani, degli orsi e sempre dei pinguini, animali  curiosi. Vagò per settimane, perso nel bianco, consumò tutti i viveri e arrivò in fine in una terra mai vista. Capanne di legno e fumo che usciva dai tetti con sua grande sorpresa perchè i tetti non bruciavano. In giro si vedevano persone che non indossavano pellicce di foca, ma cose strane che frusciavano nei movimenti. Poi vide una costruzione lunga e piatta, davanti alla quale sostavano cose strane che emettevano fumo puzzolente da sotto ed un grande rumore . Erano gialle, rosse, verdi, e Knut rimase incuriosito, in natura non aveva mai visto quei colori . Dalla costruzione entravano e uscivano continuamente persone e lui pensò che fosse la casa dello sciamano o del capo. Si fece coraggio ed entrò. Fu investito da odori terribili, un caldo soffocante e voci che dicevano parole che non capiva. Tutti si fermarono a guardarlo, qualcuno rideva, altri gli davano pacche sulle spalle. Lui non capiva. Poi uno si mise a urlare " è arrivato un selvaggio , dategli una birra, vediamo se si ubriaca. Intanto sbucciatelo, prima che vada arrosto,che poi ridiamo". Knut, si trovò una cosa gialla in mano che aveva un odore strano. E nudo come un verme, cosa che non lo imbarazzava per nulla , ma gli altri ridevano e ridevano di lui, questo lo capiva. Questo non poteva permetterlo, lui era Knut, il figlio del capo. Poi un tizio arrivò con un giornale in mano, ma lui non sapeva cosa era un giornale. L'immagine sulla pagina era di una mortadella, ma lui non sapeva cosa era una mortadella. Il tizio ridendo cercò di infilarglela in bocca , era ubriaco e si divertiva. Ma lui non sapeva cosa era un ubriaco. Lo colpì con un pugno in mezzo alla fronte, quello stramazzò senza un lamento . Il silenzio esplose,in silenzio ovviamente. Knut riprese le sue pellicce e le indossò, uscì nella neve e decise di tornare a casa. Il mondo non meritava di essere conosciuto, non quello. Meglio i suoi vecchi pinguini, la neve e le foche. Quelle non gli avrebbero mai mancato di rispetto. E chi se ne frega dei cammelli.






ò

Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Dicembre 17, 2018, 16:40:51
nuove parole :   internet / fumo
queste sono facili, dai. :happy:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Maggio 16, 2020, 21:36:24
Ci sono dei giochi bellissimi e non giocati dal 2018. Direi di riprenderne qualcuno  :)

Con tutte queste fake news, internet sta diventando un ricettacolo di immondizia. Non si sa più a cosa credere. Ci sono più informazioni di quanto siano umanamente assimilabili e molte sono solo fumo negli occhi.

Vino --- Stazione spaziale internazionale
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Maggio 28, 2020, 14:05:17
lo sapevo che se partivo ubriaco di vino, sbagliavo rotta. Mi ritrovo infatti nella stazione spaziale internazionale di EQUITALIA, invece che in quella del Moulin Rouge.

 dharmas diadema/cavallo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Maggio 28, 2020, 18:37:56
La figlia dell'oligarca di Krasnokaya era talmente ricca che anche il suo cavallo aveva un diadema sull testa. La criniera ondeggiava al vento mentre lei galoppava nella steppa.

Cassonetto - fragole
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Giugno 19, 2020, 23:00:41
 " Non è giusto che le fragole finiscano nel cassonetto " pensava Cappuccetto Rosso rimirando il suo cestino dove ne
 occhieggiavano tante, ancora fresche e profumate di bosco. Erano davvero troppe e ne avrebbe regalato un po', ma non
 sapeva a chi, perché la gente delle case è sprecona, assaggia, si soddisfa e poi butta.
 Solo gli elfi dei boschi potevano capirla, quegli esseri guizzanti e gentili, che facevano conto di ogni foglia, ogni ramo, ogni
 frutto, ogni  essere vivente e ...
 Ma i suoi pensieri furono interrotti bruscamente da un rumore e si accorse di una sagoma che la fissava iniziando a
 scoprire i denti.
 " Il lupo, il lupo! " gridò terrorizzata e corse via.
 Finalmente, trafelata, arrivò alle case del villaggio. Non le importava più delle fragole, si terse il sudore e nel farlo si accorse di non avere più il cestino : aveva perso tutto il suo piccolo bottino e chissà, forse il lupo si stava consolando proprio con quello!
----------------------------
 Nuove parole :

  Gommone, barattolo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Giugno 22, 2020, 16:30:40
Ecco, è arrivato il lupo netturbino, aspiratutto, divoratore di fragole.

Se metto un gommone in un barattolo non ci sta. Se metto un barattolo in un gommone, porto il barattolo a fare un giro sul lago.
La morale è, non tutti i gommoni escono dai barattoli.

Fagiolino, cielo
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Luglio 01, 2020, 01:46:47

 Era un fagiolino molto alto, aspirava al cielo.
 Di un colore diverso dai fratelli, di un verde slavato e spirituale, si capiva che la sua aspirazione non era la solita
 banale di finire su qualche tavola, acchiappato da una mano rozza che se lo ficcava in bocca con un grugnito, ma
 quella, tutta nuova, di far riflettere le persone.
 Perché riflettere?, dirà qualcuno.
 Bene, vi risponderò che anche un ortaggio, addirittura uno smilzo fagiolino, può avere un suo contenuto segreto,
 una sorta di tesoro nascosto e del tutto invisibile ai più : può coltivare il sogno di elevarsi da quel misero stato in cui il Creatore l'ha posto e diventare una sorta di monito, o di suggeritore per chi un giorno sappia accorgersi di lui e della sua diversità.
 Non tutti sanno capire i diversi, anzi davvero pochi. Ma è così che succede : ci si parla fra simili. E così il fagiolino
 diverso, alto in modo abnorme e slavato, attendeva.
 Si, attendeva.  Ogni sera si addormentava, sapeva che il tempo della giovinezza non sarebbe stato infinito, sapeva di
 avere poco tempo per parlare a qualcuno, perché poi, diventato adulto, stenco e quasi rinsecchito, qualche manaccia
 l'avrebbe strappato via e gettato con disprezzo in quanto non più utilizzabile.
 Il fagiolino dunque, ogni sera, si addormentava e sognava.
 Sognava che presto sarebbe venuto il giorno in cui una graziosa bambina l'avrebbe notato, colto, stretto al petto e
 portato a casa, mostrandolo a tutti e portandolo poi nella sua cameretta, collocato vicino a lei sul comodino.
 In un vasetto con l'acqua per lui, il fagiolino sarebbe vissuto in simbiosi con la bimba, parlando alla sua testa e al
 suo cuore, per tutti i giorni che gli fosse stato concesso vivere.
 No, non sarebbe stato mangiato, avrebbe continuato quella che pensava essere la sua missione : puntare, quasi
 come una sorta di lungo dito verde, verso il cielo.
 In modo che i più sensibili finissero per capire, alzare gli occhi e distaccarsi da tutte le sciocchezze quotidiane.
 La mia breve vita servirà a qualcosa- sorrise il fagiolino nel sonno- tenderò la mano a un'altra verde vita e le
 indicherò la giusta via. 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Luglio 01, 2020, 19:40:51
Ma che bel fagiolino speranzoso.

Però mancano le due parole per chi segue  :rb:
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Luglio 01, 2020, 23:58:59
 Eh già.. Eppure mi pareva di averle messe
---
 Le 2 nuove parole :
  fazzoletto e orticaria
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Luglio 02, 2020, 18:32:40
Heidi aveva raccolto le ortiche con il fazzoletto con cui raccoglieva i capelli. Una volta arrivata a casa iniziò a cucinare una frittata di ortiche. Mentre spadellava, i capelli le andavano negli occhi. Con un movimento automatico raccolse il fazzoletto che aveva appoggiato sul piano della cucina e si legò i capelli.
La testa le bruciò tanto che si catapultò nel bagno. Il cuoio capelluto non fu l'unica cosa a bruciare, anche la frittata in padella sfrigolò in un fumo acre e giacque in un informe tizzone annerito.

Per questo Heidi aveva un nonno, altrimenti non sarebbe sopravvissuta sola soletta sulle montagne.

Asparagi, licopeni
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ninag - Luglio 03, 2020, 17:54:30
Per fortuna, sul tavolo c'erano quelle strane carote, un po' scurette a dire il vero, mentre le mangiava si ricordò di quando era andata in città e aveva mangiato gli asparagi, avevano un sapore amarognolo, là sulla sua montagna non crescevano, in quel momento entrò il suo amico di sempre con un cesto di mele. lei gli sorrise e addentò una mela.

latte, mandorle
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: mr.blue - Luglio 04, 2020, 15:48:36
"Come sarà il latte di mandorle" si chiese Basil. Non l'aveva mai provato e gli venne la curiosità di farlo. Si premurò di appuntarlo sulla lista della spesa ma non era sicuro di poterlo incontrare al supermercato. Decise quindi di ordinarlo su internet. Pagò con la carta di credito e rimase vittima di una truffa.

Questa è la storia di Basil e di come perse tutti i suoi risparmi per colpa del latte di mandorle.

Bastone - carota
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: nihil - Luglio 10, 2020, 07:38:33
Rinaldo era maledettamente miope e non c'è da stupirsi se piantò nell' orto i bastoni e usò le carote per fare una palizzata. Il problem reale fu che il cavallo si mangiò la palizzata e i bastoni divennero un boschetto di alberi di betulla. Rinaldo non si formalizzò affatto, pensò che era destino. Non ci credete? fate bene.


le due parole : basilico lacrime
 
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: ninag - Luglio 13, 2020, 19:05:24
In compenso in un angolo dell'orto, non si sa né come e neppure il perché erano nate delle rigogliose piantine di basilico, che avevano un delizioso profumo. Rinaldo ne fu assai stupito, ma senza pensarci due volte lo tagliò e ne fece un bel mazzetto, lo lavò, lo asciugò per bene e iniziò a pestarlo col mortaio di sua nonna, ci aggiunse un po' d'olio, qualche pinolo, in poco tempo ebbe preparato un buonissimo pesto.
Pigliò il pacco di trenette che ave nella dispensa e si preparò un buon piatto di trenette al pesto, mentre lo mangiava gli scesero alcune lacrime pensando a sua nonna.

Nonna, Margherite
Titolo: Re:le due parole
Inserito da: piccolofi - Novembre 27, 2021, 19:10:32
 " Babbo, ma dove andiamo? "  disse la bimba, con la manina infilata in quella del suo papà in una bella domenica mattina di sole.
Eh si, la domenica aveva il suo papà tutto per lei, e giravano alla periferia della città, allora c'erano i campi, pieni di erba alta e di fiori.
" Andiamo a fare un giretto, a cercare i ciocabecchi e a cogliere le margherite per la nonna ".
E così fecero : non fu facile trovare i primi, ma il mazzolino di margherite lei lo teneva ben composto e stretto a sè, pronta ad allungarlo con gioia alla nonna, che avrebbe trovato seduta come sempre nella sua solida poltrona di vimini, in attesa della visita del figlio e della nipotina. 
Suonarono, si aprì la porta e comparve la zia Margherita che, vedendola, si profuse in : " Grazie! Ma come sei stata carina! Mi hai pensato e hai portato le margherite! Sono proprio fortunata ad avere una nipote così "
La bambina non sapeva più cosa dire, mentre lasciava che la zia si appropriasse del mazzolino.
" Chi è? " risuonò dalla cucina la voce speranzosa della nonna.
" Indovina un po', mamma? " " E ci ha portato anche i fiori! "
 " Meno male! " si disse la piccola.  Quel " ci" l'aveva salvata.
Ma perché mai sua zia, che si chiamava in realtà Luigia, dovevano chiamarla tutti Margherita?
E così fu in qualche modo introdotta alle stranezze della vita degli adulti.


NUOVE PAROLE  :  selvaggia, catapulta