Autore Topic: Vulnus  (Letto 575 volte)

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2666
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Vulnus
« il: Agosto 27, 2018, 09:05:46 »
Il sostantivo neutro latino vulnus (= ferita), nel linguaggio corrente lo usiamo col significato di offesa (di un principio, di una norma); nell’ambito giuridico il lemma vulnus indica la "lesione" od offesa di un diritto, l’elemento costitutivo di una reato.

Da vulnus deriva l’aggettivo “vulnerabilis” (vulnerabile, = che può essere ferito) e “vulnerare” (= ferire).

La vulnerabilità evoca la fragilità ed esposizione alla caducità.

E’ vulnerabile chi può essere ferito (anche moralmente), chi è facile da criticare, perché può avere lacune, punti deboli nella propria ideologia, ecc..

Il mitico Achille sarebbe stato immerso da bambino, dalla madre Teti, nell’acqua del fiume per essere invulnerabile. Per immergere Achille la madre dovette tenerlo per il tallone, che rimase l’unica sua parte vulnerabile. Secondo la versione del mito riportata nell’Eneide di Virgilio, durante la guerra di Troia, Paride, venuto a conoscenza del punto debole dell’eroe lo uccise colpendolo con una freccia al tallone.

E’ facile constatare che ognuno di noi ha il suo “tallone di Achille”. Esserne consapevoli può restituire uno sguardo realistico sulla realtà e suggerire relazioni vissute al riparo dall’arroganza. Ne è consapevole lo scrittore israeliano David Grossman quando scrive: “E’ una legge non scritta: chi vuole starmi vicino deve assumersi la responsabilità della mia anima. Perché qualunque idiota può capire come sia facile uccidermi. Uno sguardo ben mirato basterebbe. Sono convinto che da qualche parte, dentro di me, c’è un punto vulnerabile che chiunque, anche uno sconosciuto, può vedere e colpire. Eliminarmi con una parola”.

L’equilibrata consapevolezza della propria vulnerabilità permette di essere se stessi, di avere emozioni positive, impedisce di mettersi su piedistalli dai quali emettere giudizi generici e senza appello.

Rifiutare la propria vulnerabilità significa perdere la propria umanità. Afferma lo psicoterapeuta Leo Buscaglia: “Io sono vulnerabile. Commetto errori. Sono imperfetto. Ho paura. In altre parole, sono un essere umano. Ed è la cosa più preziosa. E tutto ciò che voglio essere”.

Chi accetta la propria vulnerabilità dà segno di intelligenza

Doxa

  • Muhuhuhu
  • *
  • Post: 2666
  • Karma: +37/-15
    • Mostra profilo
Re:Vulnus
« Risposta #1 il: Agosto 27, 2018, 09:20:41 »


“Nulla può attaccarti tranne i tuoi pensieri.
Nulla, tranne i tuoi pensieri,
può farti credere di essere vulnerabile.
Nulla, tranne i tuoi pensieri,
può provarti che non è così”.