Autore Topic: L'Anno che verrà.  (Letto 977 volte)

Faber

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L'Anno che verrà.
« il: Gennaio 01, 2017, 10:25:20 »
L' Anno che verrà.
In fondo si è girato la pagina del calendario, l'ultima, per affiancare ai nomi dei mesi, che non cambiano, un nuovo numero, maggiore o superiore che fa pensare a qualcosa che passa e se ne va. Ed è così, da sempre e lo sarà per sempre. A meno che il sole, il nostro sistema solare, la nostra galassia, l'universo intero non smetteranno di volteggiare a velocità pazzesca, allontanandosi sempre più dal punto in cui tutto ebbe inizio. Miliardi di anni fa. Ma, mi chiedo, misurare il tempo (terrestre) confrontandolo all'intero universo può avere senso? La Terra continua a girare, ad orbitare intorno al suo (nostro) sole da oltre quattro miliardi di anni e lo farà (ci spiegano gli astrofisici) per altrettanti 4 o 5 miliardi di anni (se tutto va secondo le previsioni). E noi (come genere umano) continueremo a stappar bottiglie e far grandi propositi per il Nuovo Anno, che ha valore solo per la Terra ed i suoi abitanti, perchè non sarà l'Anno nuovo anche per Proxima Centauri (la Stella a noi più vicina), semplicemente per le leggi dell'astrofisica che lo stesso Albert Enstein aveva postulato: quella della relatività e della velocità della luce, che tutto rende, appunto, relativo dal punto di vista del "viaggiatore" che attraversa in un dato momento lo spazio siderale che lo circonda. La vita ed i suoi accadimenti, oggi, sono i medesimi di ieri, nonostante i tanti buoni auspici del genere umano che da ieri si proponeva ed augurava un anno migliore. Tuttavia, non è così per coloro che appartengono a culture e religioni diverse: cinesi e musulmani, ad esempio poichè loro, a ben guardare, vivono in un "tempo" diverso dal nostro! Forse è proprio per questo che i nostri buoni propositi la scorsa notte di San Silvestro non si sono "sposati" con quelli degli attentatori di Instabul, i quali hanno pensato (bene dal loro punto di vista) di mietere vittime, sangue e dolore, per sostenere la loro causa (il loro buon proposito!) a scapito del nostro modo di intendere la vita e le sue regole. Loro vivono in un tempo che, secondo la loro cultura e religione, è ben 400 anni indietro al nostro! Forse è per questa ragione che i nostri propositi non trovano un punto condivisione e capacità di coesistenza con il loro. E allora eliminiamo i calendari che appartengono ad un tempo e ad una cultura che produce solamente attriti ed incomprensioni...azzeriamo tutto e ricominciamo daccapo, ma senza avere la pretesa di essere i soli detentori della sapienza e della verità in senso assoluto, poichè è proprio partendo da questi assunti storici che si sono realizzate le guerre di religione e di conquista che, sino ad oggi, hanno procurato soprattutto incomprensione e morte, tra le diverse civiltà. Buon Anno, un augurio che non sia "consunto" dal tempo e dall'abitudine...ma che sia foriero del cambiamento di rotta, da parte dell'umanità intera. Si guardi alla grandezza ed alla perfezione dell'armonia dell'universo che ci circonda e che è vita, nelle più svariate forme che ogni singolo sistema solare avrà reso possibile. Le nostre ragioni, al confronto, non sono nulla. Eleviamoci tutti insieme dai piccoli e grandi egoismi, dei singoli e culturali, e forse si potrà cominciare a realizzare un Anno migliore, una vita che finalmente trova un senso per ciascuno di noi ed in armonia con tutto ciò che ci circonda. Senza limiti territoriali e di tempo. Il tempo, quello si lo abbiamo creato noi, per convenzione, per necessità legata al lavoro agricolo o alla pesca, per dare un senso alle quattro stagioni che si ripetono da milioni di anni. Vogliamo dare un senso all'Universo, partendo da regole che valgono, per forza di cose, solo per la Terra. Un po' troppo, probabilmente. Buon Tempo agli uomini di buona volontà.
"Tutte le anime sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine" Socrate

L'uomo non può creare nessuna opera che sopravviva ad un libro

Annabel

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Re:L'Anno che verrà.
« Risposta #1 il: Gennaio 02, 2017, 13:49:03 »
Caro Faber, noi non dobbiamo azzerare proprio niente. Dimentichi o non sai che sono i maomettani tutti (integralisti e "modetati") ad essere super convinti di possedere la verità in assoluto, nonostante la realtà della loro miseria materiale, spirituale e morale. Non solo, sono pure convinti che il loro dovere sia quello di convertire e dominare il mondo (a me ricorda Hitler), sicuramente insinuandosi a poco a poco nelle istituzioni. E sono sempre loro che amano le guerre di religione, soprattutto tra loro stessi, e tutto basandosi sulla loro cosiddetta religione che in realtà è una forma di governo, una dittatura e tra le peggiori; è una ideologia politico religiosa deleteria ed in antitesi allo sviluppo della civiltà umana.
Ancora non lo avete capito? Quando finalmente lo capiremo tutti, non vorrei fosse allora troppo tardi.
Almeno la nostra pretesa è supportata dalla scienza e dai dati di fatto e nessuno di noi occidentali si ritiene infallibile; o vogliamo disconoscere e distruggere tutto il nostro progresso?

Il mio augurio è che almeno in Europa si rinsavisca e si esca da questo periodo storico di sbandamento e rifiuto della propria identità che, se si dovesse insistete su tale strada, equivarrebbe alla nostra autodistruzione.
« Ultima modifica: Gennaio 02, 2017, 15:12:34 da Annabel »

Birik

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Re:L'Anno che verrà.
« Risposta #2 il: Gennaio 17, 2017, 15:53:48 »
Apprezzo molto gli scritti di Faber, equilibrati e realisti. Dire però che i mussulmani sono indietro di quattrocento anni mi sembra un'inesattezza. Come dire che i Cristiani sono tutti uguali, senza fare distinzioni fra Cattolici, Luterani Ugonotti e Calvinisti. Se si parla di Salafiti / Wahabiti sono d'accordo, ma fare di tutt'erba un fascio mi sembra operazione ardita, capace di alimentare intolleranza. I Libanesi per esempio sono all'avanguardia in molte discipline, gli Iraniani hanno il più alto tasso di scolarizzazione femminile, i Siriani fra i più tolleranti al mondo ecc ecc.

Annabel

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Re:L'Anno che verrà.
« Risposta #3 il: Gennaio 17, 2017, 18:33:48 »
Anch'io apprezzo molto gli scritti equilibristici di Faber. In fondo, per diplomazia o per un forte, fortissimo senso del quieto vivere, non può che essere almeno equilibrista.
Riconosco che non deve essere molto facile essere equilibristi.

Non sopporto invece gli ottusi che sono talmente ottusi per ideologia da non rendersi conto della realtà e cercano di mistificarla tanto da creare danni piú grandi di quelli che credono di combattere e pretendendo di avere sempre ragione; purtroppo questi individui non si incontrano solo nei forum o nei centri sociali, li abbiamo anche tra i politici e, cosa ancor piú grave, pure al governo!

Sono sicura che spariranno prima o poi, ormai... Ma nel frattempo quanti altri danni avranno causato?
« Ultima modifica: Gennaio 17, 2017, 22:41:37 da Annabel »

Faber

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Re:L'Anno che verrà.
« Risposta #4 il: Gennaio 19, 2017, 20:01:52 »
Mi si vorrà perdonare se non sono stato abbastanza chiaro nell'esprimere il mio pensiero che voleva essere un riferimento storico: infatti intendevo ricordare che il calendario islamico inizia circa 400 anni dopo quello cristiano, per evidenti ragione storiche legate alla nascita di Maometto, il profeta come tutti ricordano (nato nel 570 d.c. o nel 632 in aprile secondo gli annali della Mecca).

Non volevo assolutamente affermare, pertanto, che l'Islam è "arretrato" di 400 anni (perchè poi proprio 4 secoli?), non potrei mai pensare una cosa del genere, anche tenuto conto della storia europea e della sua cultura, che tanto si è "abbeverata" a quella islamica durante tutto il periodo medioevale (la matematica, l'astronomia ecc.) in un periodo di assoluto oscurantismo nell'Europa successiva alla caduta dell'Impero Romano d'Occidente.

Comunque sia, grazie per l'apprezzamento e per aver avuto la pazienza di leggermi.
« Ultima modifica: Gennaio 19, 2017, 21:26:12 da Faber »
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