Autore Topic: Il rituale  (Letto 335 volte)

presenza

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Il rituale
« il: Gennaio 23, 2017, 23:23:45 »
Quella candela illuminava già da ore e tutto intorno buio profondo abbandonato in ogni dove. Eppure c’era da qualche parte una persona dentro  a quella stanza, insieme a vari  oggetti e alle tante foto di una famiglia ormai in pezzi. Qualcosa era successo o forse niente, certo c’era silenzio e solo quella stanza illuminata e fioca come la vita che si respirava dentro. Un divano già vecchio, una tenda alla finestra a stento copriva i vetri illuminati dalla luce dei lampioni in strada, ed una libreria chissà da quanto impolverata e stanca. Quella candela l’aveva accesa l’unica donna della casa, superstite di date e ricorrenze, ricordi ed abitudini vestiti ormai di grigio e argento. Eppure lei il colore ce l’aveva, garbatamente nascosto dentro alle tasche della sua gonna a ruota, quella che le piaceva d’indossare quando di maggio spuntavano le rose.
Quel giorno aveva deciso di accendere un ricordo ed aspettare che la fiamma vivendo fino in fondo potesse restituirlo dal passato. Così seduta all’angolo in una poltrona, aveva raccolto il suo corpo come un fiore per poi tenerlo in pugno insieme con le immagini che nella mente sua scorrevano come fotogrammi e sciolti aveva i capelli per dare vita all’ebrezza  vissuta in  un giorno di vento. Le era rimasto solo questo, un rituale che ripeteva nel tempo come sollevare una tazzina di caffè e assaporarne il liquido che ci stava dentro.
Aspettava ogni volta l’inesorabile spegnimento, poi come avesse rivisto un film in bianco e nero scioglieva il pianto per sentirlo lento, e infine lo asciugava con un fazzoletto spento.