Autore Topic: Perché l'uomo  (Letto 276 volte)

presenza

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Perché l'uomo
« il: Maggio 09, 2017, 21:08:02 »
Se la natura è così trasparente e limpida nel suo messaggio di vita e di pensiero e così sempre uguale nel tempo senza tempo dove non conta la dimensione esterna quanto l’essenza reale e manifesta, perché l’uomo non è così  natura?  Spende la vita senza badare al costo, pensa in eterno quando in realtà ha solo un briciolo di tempo, e sta in allerta tutto il tempo perché ha paura che gli portino via il successo. Tempo, tempo, tempo ne accumula sperando di trattenerlo e quando inevitabile ne perde a poco a poco i pezzi scaglia le accuse, racimola i cocci e se ne va pagando a caro prezzo la sua messa in scena.

Integro è il raggio di sole in qualunque parte del mondo, non illumina di più a chi lo favorisce, rimane intatto anche davanti a chi lo soffre e mai decide di fare a meno di brillare. Il sempre è per sempre anche per l’albero che ad ogni stagione si rinnova, lui fa il suo corso anche se attorno c’è distruzione. Perché l’uomo non è così integro? Vende se stesso al miglior offerente, raccatta favori per sembrare più buono, mente da sempre a se stesso e agli altri. Innata è nel sangue la puzza di allori, per questa asseconda, attornia e decanta nel tentativo di collezionarne tanti e tanti ne accumula immeritati e falsi e di questi circonda la sua schiera di finti potenti.

Intatta è la luna e il suo messaggio è santo, né lei né nessun altro ha osato pagarlo, diffonde perenne la vita alla vita e in silenzio lei guarda i frutti del suo raccolto. Il mare è sincero ed accoglie da sempre il vento, la pioggia ed i pesci suoi amici, nemmeno si sogna di liberarsi un giorno da chi beve l’ acqua e da lui si riposa. Perché l’uomo non è così intatto? Cambia ogni volta al soffiare dei venti, segue bandiere al sospirare diverse, e volta le spalle quando il carico diventa pesante.

Giusta è la natura quando ha da parlare, perché l’uomo invece diventa sempre più ingiusto?

Doxa

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Re:Perché l'uomo
« Risposta #1 il: Maggio 19, 2017, 19:03:41 »
Presenza ha scritto: "Giusta è la natura quando ha da parlare, perché l’uomo invece diventa sempre più ingiusto?"

L'Uomo è un'opera mal riuscita di Dio, per conseguenza Dio, creatore dell'Uomo, è imperfetto.

Adamo venne plasmato da Dio con la polvere della terra. La parola ebraica “adam”  (="uomo") ha la stessa radice  di “adamà” (= "terra").

Quando Dio creò Adamo gli soffiò nelle narici  un alito di vita, non gli diede un’anima ma lo trasformò in un’anima vivente (Genesi 2, 7).

Ma cos'è l'anima ? Una nozione ?  Un concetto ?

La “nozione” allude alla conoscenza intuitiva, elementare di qualcosa. Invece il “concetto” scaturisce da un’idea, poi viene espressa con un procedimento che raccoglie ed aggrega i vari aspetti di una realtà oggettiva o di un’astrazione com’è l’anima.

Il concetto permette di avere chiari i caratteri essenziali e costanti di una specifica realtà, l’essenza, ciò che rimane stabile, al di là  della mutevolezza del dato e della molteplicità delle apparenze.

Il concetto di anima compare la prima volta con Socrate, che ne fece il centro degli interessi della filosofia. Dal “Fedone” di Platone sappiamo che Socrate considerava l'anima una virtù, in greco “areté”, non solo virtù in senso etico ma anche come “funzione”, capacità.

Per Socrate, come per Platone ed Aristotele, la “virtù dell’anima” consiste nel raggiungere il suo fine: l’eudaimonia: la felicità.

Prima di loro, da Omero sappiamo che l’anima ha un connotato mitologico: l’assimila ad un soffio” che abbandona il corpo nel momento della morte. Come un’ombra sopravvive nell’Ade ma senza poter esplicare la sua energia vivificatrice.

Il nome Ade è di origine greca, deriva da “Aidhs”, composto da “a” privativa e dalla radice “ id –“ (= vedere); significa "luogo dove non si può vedere", buio, e dove  confluiscono tutte le anime dopo la morte degli individui.

Nell'Odissea Omero descrive il regno dei morti buio e vuoto, popolato da anime che si aggirano tristi fra i grigi campi rimpiangendo la vita e la luce del sole. Tutto è in contrapposizione al mondo dei vivi. L'oltretomba o Ade  è uno spazio tenebroso all'interno della terra, posto all'estremo occidente dell'Oceano, con un'entrata e un vestibolo.

Da Socrate, e  dal suo discepolo Platone, l’anima viene detta“psyché” e designa il mondo interiore dell’individuo.


Psiche, personificazione dell'anima nella mitologia greca

Socrate diceva che il compito dell'uomo è la cura dell'anima: nel nostro tempo la chiamiamo “psicoterapia”. 

Il sostantivo anima è connesso col greco ànemos (= soffio, vento). Da alcune religioni l'anima è considerata la parte vitale e spirituale di un essere vivente, distinta dal corpo fisico. Originariamente espressione dell'essenza di una personalità, intesa come sinonimo di "spirito", o "io", dall'età moderna venne progressivamente identificata soltanto con la coscienza dell'individuo. 

Le religioni rivelate, come quella cristiana, affermano che sia Dio a creare o generare le anime.

Molti, sbagliando, pensano che il concetto di anima sia una creazione cristiana, invece è di derivazione orfico-pitagorica. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell'anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i primi pensatori della Patristica abbiano utilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi l'apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, non deve far dimenticare che il concetto di psyche deriva da alcuni filosofi greci.