Autore Topic: Non conosceva il corano. A MORTE!  (Letto 902 volte)

Annabel

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Non conosceva il corano. A MORTE!
« il: Luglio 04, 2016, 23:56:52 »
PER RIFLETTERE ED AGIRE DI CONSEGUENZA


Con tutto il rispetto che si deve verso chi non c'è più e particolarmente per una persona scomparsa a causa di una strage messa in atto da matti esaltati ed inferociti, voglio evidenziare il fatto che una delle vittime di Dacca firmò la petizione per radiare Belpietro dall'albo dei giornalisti, in virtù del famoso titolo "BASTARDI ISLAMICI". E' morta a Dacca perché non conosceva i versetti del corano.

 Certamente le sue saranno state buone intenzioni, quando lo fece. Sicuramente erano nobili gli ideali che la muovevano e che muovono tantissime anime belle. Ma non serve. Con questa "gente" l'essere anime belle non serve; serve solo a facilitare loro la vita, a farli insediare sempre di più, contando sulla complicità di chi ritiene che il vero problema siamo noi, noi “rozzi”, noi “razzisti” che critichiamo l'islam e non distinguiamo i moderati dagli estremisti..

Questo è l'ennesimo esempio di come gran parte degli occidentali (forse ancora la maggior parte?) è accecata dalla cultura catto-comunista  del “volemose tutti bene” e del “vivi e lascia vivere”, senza capire che con questi soggetti (gli islamici) che stiamo accogliendo, sorridenti e a braccia aperte, in questi ultimi decenni, non è possibile nessun dialogo perché un dialogo fruttuoso lo si può instaurare fra pari, non con chi vuole la ragione prepotentemente e senza il rispetto reciproco.
Non conosceva il corano. A MORTE! Non credo sarebbe servito a nulla dire a quei bastardi che lei aveva firmato quella petizione.

SVEGLIA ANIME BELLE, SVEGLIA GENTE. Non c'è dialogo, non c'è nulla. Ci odiano e vogliono conquistarci con una duplice arma: il terrorismo, e con il lento radicamento nel nostro tessuto sociale.
No, non è cinismo, ma è solo un modo per sottolineare disperatamente qualcosa che molti non vogliono vedere, cioè la realtà dei fatti. Non si vive di soli ideali, bisogna anche saper guardare oggettivamente la realtà ed essere concreti. Belpietro fu estremamente concreto e conciso in quel titolo, anche se per niente diplomatico. Bastardi, si, perché è bastardo anche chi impone il velo alla donna o la sua subordinazione.
 

E come dare torto a Vittorio Feltri quando scrive nel suo editoriale:

"Quanto siano cretini certi intelligentoni da strapazzo è noto solo a quelli che hanno dovuto fare i conti con il machete. Ma sorvoliamo. Limitiamoci a ricordare che sta per entrare in vigore una legge che vieta di avere in aperta antipatia i musulmani.
Esemplifico: se tu dai del coglione a un prete della tua parrocchia, sei un maleducato, ma nessuno ti torce un capello; se invece dai del bastardo a un adoratore di Allah, perché (poniamo) ha stecchito tuo cugino, finirai davanti ai giudici e sarai condannato. Per quale reato? Islamofobia. Per cui mi domando con angoscia: ma se io non apprezzo un predicatore (ce ne sono tanti) da moschea e gli do del fesso cosa mi succede? Galera. L' ultima impresa (che non mi pare lodevole) dell' Isis è quella di cui ieri e oggi si parla: un' ecatombe di compatrioti nostri, gente che lavorava in Bangladesh e che si stava legittimamente ristorando."...

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11925797/vittorio-feltri-strage-dacca-editoriale-islam-moderato-.html


PER RIFLETTERE ED AGIRE DI CONSEGUENZA PERCHE' RIMANERE INERMI A GUARDARE NON CI SALVERA'
« Ultima modifica: Luglio 05, 2016, 00:02:08 da Annabel »

Doxa

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Re:Non conosceva il corano. A MORTE!
« Risposta #1 il: Luglio 05, 2016, 09:04:54 »
Annabel, concordo con la tua opinione in merito !

Doxa

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Re:Non conosceva il corano. A MORTE!
« Risposta #2 il: Luglio 06, 2016, 11:09:15 »
Dacca, i vescovi ora attaccano l'islam: "Secoli di guerre per Allah"

Una parte dell'episcopato italiano si schiera contro il mito dell'islam religione di pace. Ma ci sono forti divisioni all'interno della Cei

In questo caso il coro non è all'unisono. Stona. E' malamente diviso in due parti, col rischio di dare adito a chi pensa che nella Chiesa italiana ci sia uno scontro in corso tra l'ala progressista, vicina a Papa Francesco, e quella più tradizionalista.

Quest'ultima, dopo ogni attentato islamico che insanguina l'Europa, non teme di dire la verità. Alcuni Vescovi non temono di sollevare dubbi riguardo il "mito dell'islam religione di pace", che tanti buonisti vogliono far passare.
Dopo Dacca, l'attacco dei Vescovi all'islam

Ebbene, anche dopo la strage di Dacca, questa parte più defilata del vescovato italiano è tornata a farsi sentire. Il capofila di questa frangia (non organizzata) può essere considerato il vescovo di Ferrara, monsignor Luigi Negri, che a pochi giorni dall'attentato a Charlie Hebdo disse che era necessario "opporsi nettamente alle religioni nelle quali la violenza è teorizzata e indicata come atto pratico". Ovvero l'islam e il suo Corano.

Ma non c'è solo Negri. Come riporta il Resto del Carlino, il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni d'Ercole, smonta la teoria dell'islam religione di pace. E lo fa ricordando a quelli che si dimentiano la storia, che in nome di Allah i musulmani hanno fatto conquiste, distrutto civiltà cristiane, insediato l'Occidente. "Non voglio dire - afferma al Carlino - che ci sia unc erto buonismo nell'immagine che viene offerta della fede coranica. Credo, però, che sia importante ragionare a partire da una certa freddezza storica. Quella che ci porta a ricordare come nei secoli si siano avuti conflitti orditi da musulmani, in nome del loro credo, che hanno determinato la distruzione di fiorenti terre cristiane in Nord Africa, Asia minore e anche Europa". "Con l'emergere della furia terroristica - conclude - non si può negare il rischio di un ritorno al passato".

Sulla stessa linea anche il vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli: "E' fanatismo religioso" - attacca - ma va detto che i terroristi "separano accuratamente gli ostaggi musulmani dagli altri". Quindi inutile dire che l'islam non c'entra. C'entra eccome. E' anzi il centro del problema. E' il problema. E infatti Ghirelli, due anni fa, disse chiaramente che se i musulmani non cambiano posizioni "dovrebbero avere il coraggio di allontanarsi dalle nostre terre, perché nessuno vuole avere nemici in casa". E infatti oggi aggiunge che gli "imam debbano investire di più nell'opera di isolamento e denuncia degli integralisti. Non possono limitarsi a dire che ci devono pensare la polizia e le forze dell'ordine. Così scadono nell'irresponsabilità e immaturità civile".

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/dacca-i-vescovi-ora-attaccano-lislam-secoli-guerre-nome-1278910.html


Annabel

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Re:Non conosceva il corano. A MORTE!
« Risposta #3 il: Luglio 07, 2016, 02:10:27 »
Che l'islam sia una religione di pace, di misericordia e di amore è una favola che sta circolando in questi ultimi anni, probabilmente nel tentativo di contrapporre l'immagine devastante che gli jhadisti stanno diffondendo nel mondo. L'islam è fisiologicamente violento, è sempre stato violento ed assassino, a cominciare dal suo stesso fondatore, Maometto, il quale ha personalmente decapitato più di 600 ebrei. Dopo la battaglia del Fossato decimò l'ultima tribù ebraica rimasta a Medina e furono uccisi più di 600 uomini, le donne e i bambini furono fatti schiavi, molto probabilmente sfruttati e venduti come oggetti sessuali. Un personaggio simile al giorno d'oggi verrebbe giudicato un terrorista e condannato alla pena capitale per crimini contro l'umanità. E tutti i suoi seguaci non furono da meno. Queste sono le radici dell'islam. Dove sta l'amore, la pace e la misericordia? No, neanche nel corano, e lo posso dimostrare versetto per versetto.

Maometto era un analfabeta, molto probabilmente soffriva di disturbi psichici perchè sentiva respirare le pietre e le piante, sosteneva di aver visto l'arcangelo Gabriele con due ali enormi. (dispercezioni visive e uditive), ebbe più mogli, alla fine sposò anche una bambina di 6 anni; quindi, per noi sarebbe oggi pure un pedofilo e magari avrebbe passato un periodo in un reparto psichiatrico di qualche ospedale.
Ma per diplomazia dobbiamo far finta di niente e dire che quella è una religione, una religione come le altre, addirittura la si paragona al cristianesimo, addirittura Bergoglio dice che abbiamo lo stesso Dio. Ora, a prescindere che si voglia credere o no in Dio, in Gesù Cristo e quant'altro, e siccome non mi va di essere presa in giro neanche da Sua Santità il Papa; basandoci soltanto su un confronto testuale e religioso, la differenza è enorme, direi agli antipodi. Non basiamoci sul piano razionale perché ci sarebbe solo da ridere.

No, non è lo stesso Dio, cavolo. Il Dio di Gesù Cristo, i suoi insegnamenti, ciò che ha fatto e detto, non hanno assolutamente nulla a che vedere con la strana figura di Maometto. La differenza è chiara e netta come il giorno e la notte, anzi, sarei tentata di dire, come tra il Bene e il Male.

Per diplomazia e per il quieto vivere dobbiamo consentire loro di non rispettare le leggi, dobbiamo soccombere, capitolare, inchinarci noi (non loro che sono ospitati nei nostri paesi)  accondiscendendo a tutte le loro assurde e ridicole richieste, quando poi nei paesi islamici a noi cristiani (non ne parliamo agli atei) non è permesso pretendere più di tanto, quando non si viene trucidati. E no, non lo accetto, non lo dobbiamo accettare.

La colpa principale di quanto sta accadendo però è della politica, non solo di quella nazionale, ma anche di quella europea, perché ci stanno trascinando in uno stravolgimento sociale tale che potrebbe provocare divisioni anche nella Chiesa. Ma da tutto questo io mi auguro e mi aspetto che ne esca una Chiesa più pulita, purificata, liberata da tutti gli orpelli e strutture sedimentati da secoli di religione  cattolica o di altre dottrine cristiane maschiliste.

Per quanto mi riguarda io spazzerei via l'islam e tutti i suoi seguaci, mandandoli nei paesi islamici, lì avrebbero tutta la libertà di praticare la sharia e quant'altro, il posto per loro c'è, sono i paesi islamici, molti dei quali sono pure ricchi. In Occidente deve rimanere chi è cristiano, ateo, agnostico o chi, se pur di altra fede, vuole integrarsi sul serio e mostra rispetto, non prepotenza.

Se vogliamo continuare a tutelare i diritti faticosamente conquistati, salvaguardare la nostra  civiltà, la democrazia e la coesione sociale, non c'è altro da fare.