Autore Topic: Re: Il pasto  (Letto 1598 volte)

senzanick61

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Re: Il pasto
« il: Marzo 05, 2012, 20:23:53 »
Come la volta precedente non ricordava nulla. Accese la piccola lampada sul comodino e scostò le coperte. Ai piedi del letto, gettati a casaccio sul pavimento, diversi indumenti. Raccolse la camicetta e l'osservò attentamente. Sangue. Chiazze di liquido ormai seccato erano ben visibili sul cotone bianco. Con un gesto di stizza la gettò in un angolo e raccolse la gonna. Stessa storia. Con l'aggiunta di vistosi strappi all'altezza dell'inguine. Era successo di nuovo, l'aveva rifatto. La gonna raggiunse la camicetta nell'angolo. Trascinando i piedi si diresse verso il bagno. La testa pulsava dolorosamente e la nausea arrivò improvvisa. S'inginocchiò davanti al water e vomitò anche l'anima. Si portò quindi a fatica davanti allo specchio. Ciò che vide lo fece inorridire. Aveva appena compiuto quarant'anni ma, in quel momento, ne dimostrava molti di più. I capelli, leggermente ingrigiti sulle tempie, sembravano quasi bianchi. Le profonde occhiaie nere, unite alla barba di tre giorni, gli davano un aspetto terribile, inguardabile. Andrea Rossi, impiegato modello in una delle banche più importanti della città, pianse disperatamente. Era consapevole di aver fatto qualcosa di terribile. Quella sarebbe stata la seconda volta ma, pur spremendosi le meningi, non riusciva a ricordare cosa. Alle nove in punto, pettinato e sbarbato, varcò la soglia del suo ufficio cercando di evitare gli sguardi dei colleghi. Si lasciò andare sulla comoda poltroncina dietro la scrivania e accese il computer. Si collegò quindi a internet e cercò subito il sito delle ultimissime notizie. Nulla. Nessuna delle news riportava qualcosa inerente la sua città.

Un mese più tardi

Carmela arrivò alle quattro del mattino in punto. Un marito disoccupato e tre figli l'avevano costretta a quelle levatacce, ma almeno si occupava di uffici ed era al caldo. Aveva sempre il terrore quando si trattava di aprire la porticina blindata nel cortile della banca. Se la richiuse velocemente alle spalle e si avviò verso gli uffici. Stava prendendo l'occorrente dallo sgabuzzino quando un rumore la fece voltare di scatto. Aveva davvero visto quella cosa? Scosse la testa dandosi della stupida e si voltò di nuovo verso lo sgabuzzino. Quindi, dopo aver preso stracci e scopa intonò un motivetto popolare cercando di scacciare quella strana sensazione. Giunta dinanzi al primo ufficio sospirò. " Rag. Andrea Rossi " diceva la targhetta sulla porta. Carmela sorrise mettendo la mano sulla maniglia. Si ricordava bene di quell'uomo affascinante e sempre elegante, tutto l'opposto del suo trasandato marito. Varcò la soglia e, a tentoni, cercò l'interruttore. Si bloccò di colpo. Un ringhio soffuso proveniva dalla sua sinistra. Con la mano destra paralizzata sull'interruttore ebbe un flash della "cosa" vista nei corridoi. Una CODA... ecco cos'era. E ora quel ringhio a pochi passi da lei! Poi, dopo quella che le era sembrata un'eternità, riuscì a togliere la mano dall'interruttore arretrando lentamente. La prese alla caviglia... Il dolore fu lancinante. Non ebbe nemmeno il tempo d'urlare, venne catapultata a terra e la testa picchiò violentemente contro il pavimento. Le si velarono gli occhi ma non svenne. Cercò di alzarsi ma la caviglia cedette, poi fu trascinata nell'angolo più lontano, vicino alla finestra. La luna piena e la luce della strada le permisero di vederlo. Qualcosa nella sua mente ebbe un corto circuito, fu come se volesse rifiutare assolutamente ciò che gli occhi stavano osservando. Il corpo reagì poco dopo. Senti l'urina calda bagnarle le cosce. Andrea Rossi era ritto dinanzi alla donna. Gli eleganti pantaloni grigi erano strappati all'altezza dei polpacci. Una folta peluria marroncina li copriva così come le braccia e il torace, ricoperto solamente da alcuni brandelli di camicia. La giacca, squarciata, era stata buttata sul pavimento. Quando le azzannò la gola la donna aveva già perso i sensi. Il pasto ebbe inizio.

Gli indumenti dell'impresa di pulizie erano accatastati ai piedi del letto. Andrea Rossi li fissò e li raccolse. Sangue. Corse in bagno e, come sempre, vomitò abbracciato al water. Quando si fissò nello specchio fece una smorfia. Il volume dei capelli ingrigiti, quasi completamente bianchi ormai, era aumentato, le occhiaie sempre più marcate. Pianse. Alle nove in punto arrivò in ufficio cercando di evitare i colleghi. Nessuno di loro gli chiese mai perché non facesse la pausa pranzo. Nessuno di loro aveva mai aperto il suo frigorifero, semplicemente non l'aveva.

nihil

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Re: Il pasto
« Risposta #1 il: Marzo 05, 2012, 20:37:01 »
della serie mai andare in banca fuori orario e tantomeno dal Rag. Rossi.    :gnamm: :desperate:

Brunello

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Re: Il pasto
« Risposta #2 il: Marzo 26, 2012, 15:13:48 »
Me gusta :rose:

Claudia

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Re: Il pasto
« Risposta #3 il: Maggio 07, 2013, 15:31:55 »
Terrificante, proprio da film horror...e bravo il nostro Andrea Rossi, ragioniere modello...con un piccolo vizietto!

 Claudia
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera!
S.  Quasimodo