Autore Topic: Anche le donne conoscono gli ormoni....  (Letto 867 volte)

Platino

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Anche le donne conoscono gli ormoni....
« il: Marzo 12, 2014, 16:17:27 »
Come gli uomini, anche le donne quando hanno ormoni in subbuglio, diventano le peggior interlocutrici....
« Ultima modifica: Marzo 13, 2014, 09:34:19 da Platino »

nihil

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #1 il: Marzo 12, 2014, 20:32:18 »
 :pft: :parapet:

Platino

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #2 il: Marzo 13, 2014, 09:36:22 »
Cavoli, devo aver fatto qualche ripetizione o manovra sbagliata nel copia incolla da dove l'ho trovata.... Probabilmente anch'io in subbuglio...

piccolofi

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #3 il: Febbraio 24, 2018, 20:01:59 »
Beh, quando si hanno gli ormoni in subbuglio... la dialettica è il terreno peggiore in cui esprimerli. 
Di sicuro non ne uscirà un'interlocuzione, tantomeno valida, ma uno scontro che faccia da contenitore ai suddetti ormoni insoddisfatti.
Insomma, gli ormoni possono essere una gran fregatura, nonché un " attore invisibile ".

Platino

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #4 il: Febbraio 28, 2018, 16:16:55 »
Infatti attori invisibili ma potenti...

Doxa

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #5 il: Marzo 01, 2018, 11:31:26 »
Gli ormoni possono indurre in tentazioni ?

Indagini statistiche da parte di alcune agenzie investigative private (es. quella di Tom Ponzi) evidenziano il boom del tradimento femminile. Spesso la miccia si accende nel luogo di lavoro e divampa anche ad appena un anno dal matrimonio.

Sette donne su dieci dichiarano che “tradire non è peccato”.

L’infedeltà sta diventando un opzione, quasi un’opportunità per esprimersi.

Può accadere che nell’ambiente di lavoro la donna si adegui ad alcuni comportamenti maschili, diventando più aggressiva e disinibita.

Il 70% dei tradimenti nasce sul luogo di lavoro.

Le donne che non lavorano tradiscono pure loro anche se spesso in modo più cauto, oculato.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare , si tradisce più al Sud che al Nord, più nei piccoli centri che nelle grandi città. Spesso l’uomo con cui si tradisce il partner o il marito non è un estraneo ma un amico, anche un amico del marito, una persona che frequenta regolarmente la famiglia.

Fra i motivi principali del dilagare dell’infedeltà femminile c’è la mancanza di senso di colpa per la trasgressione sessuale.  Non ci sono remore morali o religiose, né la riprovazione sociale.
L’avventura extraconiugale diventa quasi un motivo di vanto con le amiche. Non si aspetta più la nascita del primo figlio o che i bambini vadano all’asilo. Il tradimento capita anche nei primi due anni di matrimonio, appena cala l’attrazione sessuale.
Nell’immaginario femminile si è consolidato il concetto di piacere sessuale come diritto, come gratificazione e come divertimento, ma anche come fuga dal senso di responsabilità cui il matrimonio le “inchioda”.

Nel nostro tempo la contraccezione è diffusa e la donna ha la possibilità di divorziare. Ciò ha modificato i rapporti tra uomo e donna.
La coppia basata sulla complementarietà dei ruoli  accentuava nel passato il bisogno femminile di dipendenza-sicurezza, anche perché la donna non aveva l’indipendenza economica.
L’evasione dalla “prigione” (forse dorata) del matrimonio indissolubile era costituita dalla relazione extraconiugale, dalla donna vissuta come relazione sentimentale d’amore, spesso pagata a caro prezzo.

Gli ultimi 60 anni possono essere paragonati ad un “terremoto culturale”. La “liberazione sessuale” ha fatto accettare il diritto al piacere erotico della donna. Anche la donna ha pulsioni sessuali che ambiscono ad essere soddisfatte, con tempi e modi diversi da quelli dell’uomo.

Ai due pilastri dell’identità femminile, la seduzione e la maternità, se ne sono aggiunti altri due che hanno modificato la sua identità: la possibilità di studiare e di lavorare, la conquista dell’erotismo. La donna non si sottopone più al rapporto sessuale “per dare figli a Dio” o per assolvere il “dovere coniugale”, ma chiede al partner di soddisfarla sessualmente. L’uso dei contraccettivi ha aiutato le donne a raggiungere l’orgasmo, le ha liberate dal destino biologico, rendendola padrona della propria fecondazione. Il lavoro le permette di avere del denaro, di essere finanziariamente autonoma. L’inevitabile modificazione dell’identità femminile dovuta a queste conquiste ha, di riflesso, modificato l’identità maschile, legata nel passato ad un ruolo di potere economico e sociale tradimento crea nell’organismo uno stato simile all’innamoramento.

Doxa

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #6 il: Marzo 02, 2018, 20:33:20 »
L’etimologia della parola “fedeltà” rimanda al latino “fidelitas”, derivato da “fides” (= fede). La radice sanscrita “fid” (= legare) evoca l’impegno di lealtà e coerenza con i legami ed obblighi assunti verso gli altri, il rapporto di donazione e fedeltà verso l’altro/a.

Nella fedeltà che sa donarsi l’individuo trova certezza e sicurezza, scrisse il pontefice Giovanni Paolo II nell’enciclica “Fides e ratio” (32), pubblicata il 14 settembre 1998.

E’ la certezza e la sicurezza che caratterizza la fede/fiducia/fedeltà nel rapporto di coppia: un obbligo scelto in piena libertà per confermare l’adesione al progetto di vita comune.

Fedeltà non come costrizione ma come espressione di libertà. Ciò rende impegnativa e faticosa la strada della fedeltà coniugale. Essa impone di interpretare ed accogliere l’identità dell’altro/a, giorno dopo giorno ponendola in una relazione di reciprocità con la propria identità.

Alcuni studiosi, però, ritengono che il patto di fedeltà e l’esclusività sessuale siano più facili da rispettare quando due persone si innamorano dopo i 40 anni ed in precedenza hanno avuto altre storie d’amore.

Le esperienze più o meno soddisfacenti ci insegnano a conoscerci meglio ed infine a volare su un solo fiore…se possibile, perché i tradimenti non sono una vacanza per l’eros, ma sintomo abbastanza infallibile di una crisi di coppia.

Se si cerca altro significa che c’è qualcosa che non va, che la relazione non è soddisfacente. In tal caso bisogna domandarsi il perché si pensa ad un altro/a ? Occorre chiedersi perchè lui/lei non basta più ? E se non basta è necessaria la repressione per farsi bastare ciò che non è più sufficiente ?

Luciano De Crescenzo (scrittore e filosofo): il tradimento non è peccato se rimane un fatto privato e non causa sofferenza. Peccato lo diventa quando genera dolore. Se una persona tradisce e non si fa scoprire, non fa del male ad altri. Non c’entra la morale, l’unica possibile è collegata alla sofferenza che si provoca al/la partner. Ci sono delle regole che vanno rispettate quando si decide di tradire: mai con una persona che frequenta lo stesso ambiente familiare: la vicina di casa, la cameriera, in quanto sono alte le possibilità di essere scoperti.

Paolo Crepet (psicoterapeuta): le cause mentali che possono indurre all’inganno sono varie. Il tradimento è una sindrome. Si tradisce per noia, per rabbia, per sadismo, per curiosità, per acquisire autostima, quando nel rapporto ordinario con la moglie o la convivente ci si sente poco valutati e non abati abbastanza. Tra uomini e donne che tradiscono oggi non ci sono differenze percentuali. Tutto dipende dal livello di identità, dal grado di maturità, dal buon rapporto che si ha con se stessi. Chi vive bene il rapporto di coppia non ha bisogno di tradire, non per motivi morali ma per mancanza di necessità di tradire. Quando si ha spazio per una terza persona significa che il partner abituale non basta più. Di solito questa è la molla scatenante per gli uomini. Esistono diversi gradi di tradimento, quelli più profondi e altri leggeri. E’ un’ipocrisia pensare che i tradimenti siano tutti uguali. Il tradimento contro se stessi è il più grave in assoluto.
Si può copulare per placare la propria gelosia, per stancare il/la partner e pensare che in questo modo non avrà voglia di rapporti sessuali con altri. Si può fare l’amore per sentire, vedere la faccia del/la partner che prova il piacere sessuale. Il desiderio dell’altro/a in genere rassicura. Il coito è sempre un rito di appropriazione del corpo del/la partner. Si può da anziani fare l’amore per affermare l’appartenenza ad una stagione della vita ancora densa di significati e di possibilità.
Nei tradimenti la persona che è stata tradita può cercare la sessualità come rito di riappropriazione, come diritto, come riparazione al danno subito.

Vittorio Sgarbi: considera il vero tradimento solo quello verso se stessi. Il tradimento presuppone l’obbligo di fedeltà, che contraddice il piacere. Non assecondare il proprio piacere è il peggior tradimento morale. Sgarbi distingue il tradimento fisico dal tradimento affettivo. ‘Non mi sono sposato per non tradire. Il tradimento è la rottura di un patto’. Ci sono anche delle piccole trasgressioni che consentono di vivere meglio, come sfiorare le gambe alle signore sotto il tavolo o baciarsi fugacemente dietro una porta.

Tinto Brass
, regista: il tradimento sessuale è una botta d’allegria, un esercizio terapeutico. Solo la nascita di un rapporto sentimentale può preoccupare una moglie o una fidanzata.
Dall’avvento della pillola anche le donne hanno cominciato a considerare il rapporto sessuale come qualcosa di ricreativo, senza coinvolgimenti emotivi. E’ grave quando ci si innamora perché c’è l’inganno verso il coniuge.

piccolofi

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #7 il: Aprile 04, 2018, 02:01:14 »
Se anche le donne, quando hanno gli ormoni in subbuglio, diventano pessime interlocutrici, allora dobbiamo credere che gli uomini lo siano sempre pessimi interlocutori?..........
Certo, è una battuta, ma pensiamo che il genere maschile è praticamente sempre dominato dal sesso o quantomeno da quel pensiero. E negli ultimi tempi, grazie alla chimica e alle pillolette, arriva alla soglia dell'Aldilà ancora affannandosi a lisciarsi le penne e a giocare l'improbabile ruolo del conquistatore.
La nostra è diventata per tutti l'epoca degli ormoni : un'epoca vuota di contenuti ideali, che vede la gente, per scelta o per forza, a rimpinzarsi di mera fisicità.
Il punto è che anche gli ormoni andrebbero bilanciati, e inseriti in un contesto molto più ampio : per non confondersi coi cani, coi ricci, coi conigli, ma ricordarsi che siamo esseri umani.  Un gradino più su.
Quando ci torneremo a quel gradino?
All'orizzonte vedo solo gradini in discesa, spacciati per conquiste rispetto al passato, e per felicità.   

Doxa

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #8 il: Aprile 04, 2018, 16:22:45 »
Piccolofi ha scritto:
Citazione
La nostra è diventata per tutti l'epoca degli ormoni
Lo dice anche il giornalista e scrittore Roberto Gervaso nella sua rubrica “A tu per tu” con l’articolo pubblicato oggi, 4 aprile 2018, sul quotidiano “Il Messaggero”, col titolo “Ménage à trois”.  Vi trascrivo in parte il suo testo, riguardante  l’immaginario dialogo in una coppia: la moglie si chiama Niobe, il marito Telemaco. 

Telemaco: Niobe, prendiamo atto che il nostro matrimonio  sta naufragando sugli scogli della più uggiosa routine. Non abbiamo più niente da dirci. Ci siamo già detti tutto.

Niobe: Ma non ci siamo capiti. Vent’anni non sono bastati a conoscerci.

Telemaco: E non basterebbero nemmeno novanta. Tu sei ormai, per me, un’estranea.

Niobe: E tu, Telemaco, un intruso.

Telemaco: Una volta, il talamo ci univa.

Niobe: Una volta. Quando la nostra petrarchesca passione non si era ancora spenta.

Telemaco: Non rivangare. Erano altri tempi, e noi giovani, pieni di testosterone io, di estrogeni tu. Nella vita, tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Rassegnamoci all’ineluttabile. Separiamoci.

Niobe: Telemaco, non si buttano via vent’anni. Ricordi i nostri furibondi amplessi, quei fantastici pomeriggi quando l’estate ardeva, e, d’inverno, la neve pascolianamente fioccava ? Che notti indimenticabili.

Telemaco: E irripetibili.

Niobe: Questo lo dici tu. Io ce la mettevo tutta.

Telemaco: Acqua passata. Ma ho un’idea.

Niobe: Un’idea ?

Telemaco: Un’idea bellissima che potrebbe rianimare la nostra antica voluttà.

Niobe: Non farmi stare sulle spine. Parla”.

[….]

Il dialogo prosegue con la proposta di Telemaco di un "Ménage à trois".

piccolofi

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Re:Anche le donne conoscono gli ormoni....
« Risposta #9 il: Aprile 04, 2018, 18:02:13 »
Il povero Roberto Gervaso, ormai elefantesco e inguardabile, e che pure si compiace di parlare di amore e adulterio, definendolo provocatoriamente il vero Viagra, è la più triste dimostrazione di come l'uomo, o quel che ne resta degli antichi fasti, fino all'ultimo non demorde e cerca, per così dire, di morire sulle barricate.
Di fare degli ormoni il suo gonfalone.
Se ho scritto che “ la nostra è l'epoca degli ormoni “, ho voluto soltanto esprimere la constatazione che in questa epoca vuota di contenuti tutti paiono essersi adeguati ad un modello prettamente maschile di intendere il vivere.
Dunque, per ricollegarsi all'enunciato dell'aforisma “ anche le donne conoscono gli ormoni”?, la risposta è si, li hanno sempre conosciuti e ne sono state condizionate nelle loro reazioni e relazioni, ma hanno purtroppo messo in sordina la parte più prettamente femminile della loro natura, che contemperava la spinta fisica con quella emotivo/sentimentale e la condizionava.
Non so quanto riuscendoci, ma facendosi comunque contagiare o sottomettendosi ad un nuovo modello sociale di marca maschile, che fa prevalere la pura fisicità su altre istanze più complete e, a mio parere, anche umane.
Constatare, per l'ennesima volta, che anche uno intelligente, di cultura, scrittore nonché noto giornalista come Gervaso, si impasta voluttuoso e appagato nella pruderie, mi fa pensare che non ci sia scampo a una natura che forse il Padreterno ha voluto così “ elementare “ per le necessità della continuazione della specie.
“ Fatti non fummo per viver come bruti... “
Ma, con buona pace di Dante, oggi pare proprio di si.
Pur con quelle differenze che emergono anche dall'immaginario dialogo fra un “ Telemaco “ e una “ Niobe “ sua moglie, dai nomi che ci riportano all'antichità ma che ben esprimono il differente approccio all'amore e all'eros di uomini e donne.
Gli ormoni li conoscono tutti e due, tant'è che ricordano i momenti di passione, ma la donna vuole sempre preservare e conservare in nome dei valori e del percorso condivisi; mentre l'uomo, come un eterno bambino, o come un incolpevole selvaggio, vuole sempre nuove pietruzze che luccicano, prenderle, impadronirsene, godersele, pronto a buttare quelle di un tempo dalla finestra.
Perciò, se anche le donne conoscono gli ormoni ( anche quelli “ maschili” ), se ne possono benissimo essere condizionate e sviate, però direi che non cavalcano solo quelli e non si consegnano solo a quelli.
Fatte salve le differenze individuali, mi pare che quegli stessi ormoni non portino ad un'identica strada.
Thank's God!, se posso permettermi la chiusa..