Post recenti

Pagine: [1] 2 3 ... 10
1
Anch'io Scrivo poesia! / Basta un Attimo...
« Ultimo post da Regina D'Autunno il Marzo 25, 2024, 14:37:54 »
Un attimo...
Basta un attimo
per essere veramente felici,
basta un attimo per cercare la pace.
Basta un attimo anche per rimanere
folgorati dal destino che a volte è crudele,
ma in alcuni casi anche propizio.
Basta un attimo...
 :redd:
2
Pensieri, riflessioni, saggi / Esseri
« Ultimo post da ninag il Marzo 22, 2024, 20:34:20 »
Stracci di ecologia, avvolti in agende, agende illusorie di vane e fallaci promesse.
La povertà ohibò un fatto increscioso da eliminare, come? Forse eliminando il problema stesso, il povero cristo, senza arte né parte, senza speranze o desideri di orpelli ammanti di plastiche redditizie universali.
L’ecologia dello sguattero che raccoglie immondizie per chi saprà ben come usarle, travestite di colori sgargianti, illude i più di salvare il creato.
Noi, gaia, il pianeta allegro che di sorridente ha ben poco, un gruppo di indegni rappresentati ha deciso per tutti. Oggi tutti si vestano di blu, per rendere omaggio al cielo, ma domani tutti di rosso si renda omaggio ai vulcani.
Di concreto non vi è nulla, come il falso profeta che raccoglie fondi per sua chiesa. Accozzaglia di figure, fotografie di rettili in giacca e cravatta. Blaterano di armi e guerre, come le massaie del bucato.
Forse è stato sempre così, chi produce e chi raccoglie a piene mani, e guai a far sfuggire un granello, nulla deve restare per le formiche che hanno accumulato il grano.
Identità fittizie, bordate di segni, non volti ma simboli, come se l’identità si potesse declinare in numeri, persone o animali, leggiamo spesso sui libercoli che l’umano è un animale.
Forse, per alcuni è vero, ma poi cosa resta, se non l’ammasso di cellule. Il creato non ammette errori, riconosce sé stesso solo nella coscienza, senza coscienza non vi è l’essere.
Ormai i coscienti sono rimasti in pochi, di sapienti tanti, ma di coscienti davvero pochi e per lo più nascosti.
L’ecologia ci ucciderà se non saremo in regola, con le case di carta, i muri da leggere con il QR Cod,
l’aria a pagamento, le ore di luce controllate, come le marionette di un teatro.  Forse ci lasceranno una carriola, forse un cane.
Imperante il controllo, il desiderio di anime è così forte che sbavano al solo pensiero.
Ombre pallide, si aggirano fameliche vogliono oscurare l’astro, spazzare via le foreste, per i loro oscuri desideri, come dice Ghoete “Idee generali e grande presunzione sono sempre in procinto di provocare terribili disastri.”
Dunque, è questo che attende il genere umano, cibo chimico, anime rinchiuse in celle di latta.
Un mondo per pochi anzi pochissimi, che indossano corone, come un moderno Napoleone.
Il conflitto è ineluttabile, sbraita il novello Cesare di cui ha poco o nulla, siano raccolte le armi urla l’altra mentre piange per il suo cavallo morto, che disdetta.
Omaggia colui che ha suonato l’organo, in abiti poco adatti.
Indossano velette, dichiarandosi uomini, probabilmente Schopenhauer aveva ragione quando affermava che “Si sappia che le menti mediocri sono la regola, le buone l’eccezione, le eminenti rarissime e il genio un miracolo.” Ormai la mediocrità è la regola, la norma, specie sull’olimpo.




3
Anch'io Scrivo poesia! / Re:Magia del Silenzio
« Ultimo post da ciripan il Marzo 22, 2024, 09:27:03 »
Miaksol  risposta che nn centra nulla con la poesia . A parte l'inglese è il senso .
4
Anch'io Scrivo poesia! / L'Atto dello Scrivere
« Ultimo post da Regina D'Autunno il Marzo 20, 2024, 09:26:21 »
Scrivere è come un atto d'amore,
è un dono che si fa a chi legge
perchè si trasmette il proprio io,
nel momento stesso in cui la penna
si imprime sulla carta e diventa
una simbiosi con la mente,
ma anche con il cuore dando emozioni.
 :kiss:
5
Anch'io Scrivo poesia! / Prima di addormentarsi
« Ultimo post da presenzadiritorno il Marzo 19, 2024, 21:33:36 »
Quante giornate dal sapore amaro
pensando che aspettare sia più saggio
e quante altre trascorse ad affannarsi
per nascondere la paura di sbagliare.

Ed è così che ci si chiude al mondo
e quello a noi non sa più cosa dire
invalicabili sono le tante barriere
mentre la realtà si veste di ordinario.

E ci s’illude d’essere i padroni
di camminare a testa alta tra la folla
basta soltanto non appesantire
o vivere senza fare domande.

Così quel giorno arriva come da lontano
nessuno ormai lo sente è solo di passaggio
sta in mezzo alle panchine sgangherate
e guarda noi come siamo diventati tante monadi.

6
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Imparare a vivere
« Ultimo post da Doxa il Marzo 19, 2024, 08:08:24 »



Come si impara a vivere?  Io non lo so !

Arrivi ad una certa età pensando di aver imparato qualcosa e invece ti accorgi che quello che hai imparato è ormai superato, fa parte di quel mondo che, mentre sei  impegnato a conoscerlo, già sta cambiando. 

Come  si può imparare a vivere se tutto attorno a te cambia in continuazione?

Un mio conoscente ha da poco imparato ad usare il computer e già lo stanno assillando con  l’intelligenza artificiale.

Ti dicono che bisogna adattarsi al mondo che cambia, che imparare a vivere consiste proprio nell'imparare ad adattarsi.

Dicono anche che durante  la vita i problemi  che s’incontrano sono proprio quelli che ci danno importanti lezioni, positive o negative,  fanno riflettere e inducono a percorrere un’altra strada.

 :mah:
7
Presentazioni / Re:Piacere di essere qua
« Ultimo post da greenintro il Marzo 18, 2024, 16:44:09 »
Grazie!
8
Pensieri, riflessioni, saggi / Re:Agape > Carità
« Ultimo post da greenintro il Marzo 18, 2024, 16:43:29 »
Molto interessante il tema del confronto tra eros e carità (corrispettivo latino dell'Agape) in ambito cristiano, in quanto ciò è alla base della distinzione agostiniana tra Città Celeste e Città Terrena, la prima fondata sull'amore per Dio (e solo relativamente all'amore per Dio si riconosce la positività dell'amore per l'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio) e la seconda su quella per l'uomo, rispetto alla quale l'accezione dell'Eros caratterizzata dalla volontà di possesso sembra legittimata dalla finetezza dell'oggetto a cui l'amore è rivolto, cioè l'essere umano creato, mentre al contrario sarebbe inconcepibile la possibilità di "possedere" Dio, ente infinitamente superiore all'uomo. Questa distinzione non è mai comunque in Agostino estremizzata al punto da negare come queste due accezioni dell'Amore convivano entro ogni singola persona, caratterizzandola sempre come realtà dinamica, sempre in tensione tra opposte polarità, e sempre più complessa di ogni semplificazione volta a ridurla all'idealtipo della perfetta santità o a quello di una sostanza malvagia entro la quale non si potrebbe scorgere alcun residuo di bontà e orientamento a Dio.
9
Pensieri, riflessioni, saggi / Imparare a vivere
« Ultimo post da Doxa il Marzo 18, 2024, 14:32:16 »


Il prof. Maurizio Ferraris, docente di filosofia teoretica nell’università di Torino, ha recentemente pubblicato da Laterza un suo libro titolato: “Imparare a vivere. Vivere, sopravvivere, previvere, convivere”: sono le tappe attraverso cui questo libro  fa riflettere sul significato della vita e a come  si possa imparare a vivere. Ciò è possibile ? Stando a quanto scrisse due mesi prima di lasciare il mondo l’amico fraterno di Ferraris, il filosofo Jacques Derrida, imparare a vivere non è possibile, perché significherebbe accettare definitivamente il fatto di dover morire.

Se si accetta l’idea heideggeriana che la morte conferisce alle nostre azioni un orizzonte di significato, è anche vero che il pensiero della morte, quando riesce a farsi spazio nella mente non ne esce più e ci immalinconisce.

In questo libro l’autore  spazia su vari temi ma inizia descrivendo una caduta accidentale che lo costringe ad una sosta nella propria quotidianità. Egli dice che nel  momento in cui ci si ferma, la galassia di sentimenti e risentimenti che emergono è fatta dalla memoria delle cose vissute nel passato, nel proprio intimo, attraverso gli altri, intrecciata alle cose apprese anche attraverso  i libri, la letteratura, da Montaigne a Heidegger, da Nietzsche a Derrida, da Proust a Yourcenar, da Fitzgerald a Hemingway.

Il banale incidente sembra suggerire che tutto quello che avevamo ritenuto stabile, potrebbe finire.  Che forse non abbiamo ancora imparato a vivere. È proprio in quel momento che vale la pena di provarci ancora una volta, sperando che il vento si levi, disincagliandoci dalla secca in cui siamo finiti.

“Il nostro tempo ha una scadenza ultima e la realtà ci oltrepasserà, esisterà ancora e indipendentemente da noi, quando noi saremo trapassati. L’errore fatale che possiamo commettere è quello di ignorare la questione: come il pesce dell’aneddoto raccontato da David Foster Wallace (che, per dovere di cronaca, si è suicidato) e che campeggia quale simbolo sulla copertina del libro. Due giovani pesci, nuotando, ne incontrano uno più anziano che chiede loro «Com’è l’acqua, oggi?»; ma uno dei due giovani risponde: ‘Cos’è l’acqua?’. Come l’acqua per i pesci che non sanno di nuotarvi, così può essere per noi una vita vissuta nella totale inconsapevolezza; il che costituisce un grande peccato, se non religioso di certo filosofico”.

Ferraris ha fede in quella che egli definisce  la “cultura tecno-umanistica”.  Secondo lui, noi esseri umani siamo composti da due nature indissolubili: la natura organica, che cessa con la morte, e la natura tecnica, capace di sopravviverci, nella misura in cui l’essenza di homo sapiens coincide con la sua abilità tecnica; e ciò sin dai tempi remoti in cui imparò a fabbricare manufatti e a raccogliersi in gruppo attorno a un fuoco per narrare storie. Infatti, l’artefatto tecnico più straordinario di cui dispone la nostra specie è la scrittura, la trascrizione di storie in documenti capaci di trasmettere il sapere alla collettività al di là della cessazione della vita del singolo. Gli apparati di registrazione, pitture rupestri, papiri, taccuini, volumi, pdf o podcast, film o anche solo post sui social,  rappresentano una forma di sopravvivenza, se non del corpo, quantomeno del corpus di informazioni (più o meno utili) da tramandare ai posteri.

C’è, anche, l’esercizio del previvere, cui ci si dedica da giovani immaginando cosa sarà il futuro adulto fintanto che il futuro non si fa davvero presente, sovrastandoci con la sua ingombrante realtà. Possiamo previvere grazie alle opere letterarie o cinematografiche, attraverso la finzione, utile frutto di quella cultura tecno-umanistica di cui Ferraris tesse l’elogio: le opere di finzione ci fanno provare con l’immaginazione esperienze che avranno un’inevitabile ricaduta nel modo in cui vivremo la nostra vita.

Nella scrittura, nella lettura, nella comunicazione e condivisione di documenti c’è l’insegnamento che ci proviene dal convivere. Siamo animali socievoli, inestricabilmente legati agli altri, a chi ci sta a fianco e a coloro di cui leggiamo a distanza di secoli. Sono gli altri a darci un significato, sin dalla nascita, sin da quando imparammo a sorridere imitando il sorriso di nostra madre e a recitare filastrocche. Oggi, nell’era dell’individualismo e del narcisismo, è importante ribadire che la convivenza e l’empatia costituiscono l’essenza stessa della nostra umanità e il vero antidoto a ogni forma di nichilismo.
10
Umoristico / Clo 21 Massimus
« Ultimo post da ninag il Marzo 16, 2024, 20:30:29 »

Clò iniziò subito a organizzare un piano, sapeva bene che nelle segrete di Aviota esistevano ancora dei coccodrilli,
un vezzo dei Presidenti Massimus, la leggenda voleva che ogni presidente Massimus lottaste con un coccodrillo prima di giungere al potere, oltre che dover superare varie prove.
Erano anni che Clò sognava una borsa di coccodrillo, l’aveva vista in una sfilata di moda, le ragazze erano state pettinate da Stefanofairicci e Dolcelidisfa.
 I famosi stilisti espertissimi di moda, che curavano le donne dalla testa ai piedi avevano decretato che era di moda il coccodrillo; scarpe di coccodrillo, borse di coccodrillo, bracciali di coccodrillo, orecchini di coccodrillo.
Clò già si vedeva, elegantissima rilasciare interviste, lei la donna del giorno, colei che aveva salvato il presidente Massimus.
Tutte le TV nazionali ai suoi piedi, con il completo bianco panna, i capelli raccolti sulla nuca e la coda biondissima e con tutti gli accessori in coccodrillo e le sue scarpe di Scandelle ; tacco venti con la zeppa.
Sapeva di essere alla moda ed era certa del suo fascino.
Restava solo un problema, come trovare il Presidente Massimus, Clò iniziò a pensare alla miglior soluzione: annuncio sui social “Ho tanto buon cioccolato”.
 L’annuncio avrebbe avuto un grande riscontro, ma chi aveva rapito il presidente Maximus avrebbe potuto comprendere il messaggio.
Un video sul famoso Tac tuc tic, lei avrebbe potuto ballare in codice, 30 passi a destra 15 a sinistra, e una piroetta, solo che sarebbe servito un regista per fare delle riprese, lei non poteva affidarsi a chiunque.
Le sovvenne una grande idea, chiamò Luigi, dopo diversi mesi che gli aveva intimato di non avvicinarsi forse, lui, sarebbe stato contento di compiere questa missione per lei.
Clò, orgogliosa della sua brillante idea lo chiamò.
Il povero Luigi giaceva ammalato, pare che avesse mangiato trentasette barrette del nuovo Cioccolè, e a causa di questo problema non riusciva a spostarsi da casa.
Clò indignata gli disse che era indegno della sua amicizia.
 Chiuso il telefono pensò a un piano di riserva.
Mentre era intenta a decidere cosa fare. La TV annunciò che da quel momento gli alberi non dovevano avere foglie.
La cosa lasciò Clò perplessa, ma non più di tanto, aveva cose ben più importanti da pensare.
Si ricordò di aver conosciuto anni prima un anziano archivista, che aveva lavorato nel castello dei conti di Aviota al servizio di Massimus decimo.
L’uomo gentile e dai modi garbati, l’aveva invitata a uscire dal palazzo perché, secondo lui, il suo documento pass aveva solo 45 timbri e non 46 come da regolamento.
A Clò costui era piaciuto molto, nell’uomo si denotava una profonda conoscenza delle norme, non solo, ma vantava anche aveva una specialità in sigilli, donata dallo stesso Massimus decimo in persona.
Decise che lo avrebbe coinvolto nella ricerca del Presidente.


Pagine: [1] 2 3 ... 10