Recensioni libri

I colori e l'ironia nelle vignette di Giovanni Mosca

Pubblicato il 14-07-2008


Cento anni addietro, il 14 luglio del 1908, nasceva a Roma Giovanni Mosca, giornalista e scrittore umoristico oltre che vignettista caricaturale (vero antesignano di Forattini e Vauro). Dal 1931 al 1936 mentre si dedicava all’insegnamento elementare, scriveva contemporaneamente articoli per numerose testate, incluso il giornale “Marc’Aurelio”. Chiamato da Rizzoli, insieme a Giovanni Guareschi e a Vittorio Metz, per condurre il settimanale satirico “Bertoldo”, diede il via a un umorismo nuovo e moderno, di gusto quasi surreale (imitato da tanti altri autori), che si giovava di macchiette caricaturali dalla forte vis comica. A lui si deve la paradossale osservazione in una commedia: «Per un’oliva pallida si può delirare». Nel 1945 fondò insieme a Giovanni Guareschi il “Candido”, che abbandonò poi per contrasti di temi ed eccessi di tono. Alla guida di diversi giornali, fu anche il direttore del mitico “Corrierino dei piccoli” (dal 1952 al 1961). Con le sue celebrate vignette di satira e costume (raccolte in volumi da Rizzoli), presentate sul “Corriere d’Informazione” e sul “Corriere della Sera”, suscitò l’entusiasmo dei suoi molti lettori che spesso compravano il giornale soltanto per le sue caricature.
Fu anche un grande inviato sportivo per il Giro d’Italia e il Tour de France, preparando deliziosi “articoli di colore” e vivaci cronache sportive. Ha scritto Antonio Montanari: «Ma la cronaca di Mosca (così si firmava, senza il nome di battesimo) era tutta diversa da quella degli altri inviati. Non erano discorsi tecnici i suoi. Il pennino che usava, assorbiva assieme all’inchiostro... anche una dose affascinante di fantasia, malinconia, dolore, entusiasmo. Era cantore dell’uomo che pedalava, delle sue miserie, delle sue imprese gloriose.».
Scrisse commedie e romanzi. Degni di menzione sono: “Ricordi di scuola” (1940) ispirato all’insegnamento elementare, “Questi nostri figli” (1951), “Diario di un padre” (1961), “La storia d’Italia in 200 vignette” (1975) e “La storia del mondo in 200 vignette” (1975).
Fu un ottimo traduttore delle “Satire” di Orazio e dei “Dialoghi” di Luciano.
Morì a Milano nel 1983. Era il padre dei noti giornalisti Benedetto, Maurizio e Paolo Mosca (questi ultimi due anche opinionisti e intrattenitori televisivi).


Di Silvia Iannello


Torna alla pagina delle news