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La lettera di Anne Rice al New York Times sulla tragedia di New Orleans

Pubblicato il 05-09-2005


La lettera di Anne Rice, la scrittrice nata e cresciuta a New Orleans ha suscitato molte polemiche su giornali e diversi blog della rete.

La lettera della scrittrice dal titolo "Do You Know What It Means to Lose New Orleans?" (Sapete cosa significa perdere New Orleans?).è stata pubblicata ieri, 4 settembre sul New York times

Città dalle radici multi-culturali e multi-razziali viene chiamata anche "The big easy", per la facilità con cui si trova lavoro.

La Rice, paragonando la tragedia di New Orleans alla fine di Pompei scrive: "La natura ha fatto quello che la guerra civile non era stata capace di fare. La natura ha fatto quello che le rivolte del 1920 non erano state in grado di fare. Ha fatto quello che il razzismo e la segregazione non erano riusciti a fare."

"L'opinione pubblica si chiede perchè gli abitanti di New Orleans non hanno abbandonato la città, sapendo che stava per arrivare il ciclone Katrina. Perchè si sparano addosso per le strade e rapinano i negozi della città."

La Rice cerca di dare una risposta a quello che sembra incomprensibile per chi non si trova sul posto. Migliaia di persone non hanno lasciato New Orleans perchè non hanno potuto, non perchè non hanno voluto. Non hanno lasciato la città perchè non avevano i mezzi e i soldi per farlo. Non avevano alcun posto dove andare. Sono bianchi e neri poveri che si sono riuniti nelle case più resistenti per sopravvivere.

La maggiorparte ha pensato che qualcuno, il governo, sarebbe giunto in loro aiuto.

La frase che ha fatto maggiormente discutere:
"Volete i nostri festival del Jazz, il nostro martedì grasso, la nostra cucina e la nostra musica. Ora che ci vedete in reale pericolo ci chiamate la città della colpa e ci volgete la schiena."

E' così che si sentono gli abitanti di new Orleans , hanno avuto fiducia in un governo reputato forte, da cui si aspettavano soccorsi e aiuti e dopo aver a lungo aspettato si sentono abbandonati.

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