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Recensione Mark Helprin Intervista
Ci può parlare del suo lavoro?
Sono uno scrittore e giornalista. Collaboro con molti quotidiani e settimanali, e solitamente scrivo commenti politici. A volte mi capita anche di scrivere discorsi per i politici. Uno dei piú noti è quello che ho scritto in occasione del ritiro di Bob Dole dal Senato, qualche anno fa.
Può dirci qualcosa del suo libro Una città in inverno?
È un libro di portata ambiziosa e dall’intreccio complicato, con personaggi fuori dell’ordinario. Nel libro parlo di mondo magico e incantato. In alcuni libri i suoi protagonisti vivono drammatiche esperienze di guerra.
Perché ha scelto queste ambientazioni?
Parlo di eroi di guerra perché la loro vita è sempre in pericolo. L’interesse del gruppo raggiunge il suo punto culminante nell’esperienza personale di ogni individuo, e questo è importante in politica come in letteratura: se uno pensa troppo a se stesso, e a come salvarsi, non può capire qual è il succo della vita. Lo stesso capita in letteratura: la vivacità e la personalità di un personaggio nascono dal suo impegno verso il mondo. Lei è membro di alcune accademie e ha vinto numerosi premi.
Ce ne può parlare?
Sí. Sono membro senior dell’Hudson Institute, membro dell’American Academy di Roma e della fondazione Guggenheim. Ho vinto il PEN/Faukner Award, il National Jewish Book Award e il Prix de Rome dell’American Academy and Institute of Arts and Letters.
Ha qualche hobby?
Una volta facevo mountain climbing; volevo essere in grado di andare dovunque.
Dal sito della Mondadori
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