Recensioni libri

Nadine Gordimer

Nadine Gordimer biografia

Recensione

Foto

Libri


Autori
A B C D E F G
H I J K L M N
O P Q R S T U
V W X Y Z

Scrittori presenti: 20915

Menu

Recensioni libri
News
Autori del giorno
Top20
Le vostre Recensioni
Newsletters
Percorsi Narrativi
I nostri feed RSS
I premi Nobel per la letteratura
Albo d'oro Premio Strega
Albo d'oro Premio Campiello

 

Recensione Nadine Gordimer

Nadine Gordimer

Intervista

Di Federica Velonà

Nadine Gordimer ha appena pubblicato in Italia da Feltrinelli una raccolta di saggi dal titolo Vivere nella gordimersperanza e nella storia, Note dal nostro secolo. In questo libro scrive che il suo paese, il Sudafrica e' molto rappresentativo dei problemi creati dal rapporto tra narrativa e politica. Le abbiamo chiesto di illustrarci questo concetto.

Be', alcuni dei problemi posti dall'essere uno scrittore in Sudafrica chiariscono a fondo le relazioni tra narrativa e politica. Quali sono le responsabilita' di uno scrittore?

Credo la prima delle nostre responsabilita' sia quella di scrivere meglio possibile, il primo dovere che abbiamo e' nei confronti del nostro talento di scrittori, il che significa cercare di descrivere la realta' cosi' come la percepiamo. Prima di essere scrittori siamo esseri umani e in un paese diviso in due schieramenti si e' naturalmente portati a prendere posizione. Ma nei nostri romanzi e nei nostri racconti, di questo sono convinta, non possiamo rappresentare chi la pensa come noi come angeli e tutti gli altri come diavoli. Bisogna guardare le cose come stanno, descriverle nella loro complessita' e il giudizio deve essere lasciato al lettore. Questo e' quello che intendevo dire.

gordimerNei suoi saggi affiora spesso il tema dell'eroismo. Come cittadina sudafricana e come scrittrice le e' capitato di conoscere eroi dei nostri tempi e di scrivere su di loro. E adesso, Nadine Gordimer, si puo' dire che adesso il Sudafrica e' diventato un paese che non ha piu' bisogno di eroi?

In uno dei miei primi romanzi uno dei personaggi diceva di essere nato in un paese in cui c'erano ancora eroi. Credo che cio' fosse molto insolito nel mondo, non sono piu' molti i paesi con eroi. Ci sono forse persone che sembrano vivere una vita da santi, ma non da eroi, i santi sono in qualche modo passivi, gli eroi affrontano rischi, sono attivi. Credo che in Sudafrica abbiamo avuto dei veri eroi, Nelson Mandela ne e' l'esempio massimo, ma come lui ci sono stati molte altre persone che hanno rischiato la vita, che sono state in prigione. In misura molto minore anche gli scrittori hanno rischiato e hanno affrontato la possibilita' che i loro libri fossero messi al bando e non letti a causa delle loro convinzioni. L'eroismo alla Mandela, alla Biko e' stato importante nella lotta contro l'apartheid, nella lotta contro il razzismo. Cio' ovviamente non e' piu' necessario: abbiamo sconfitto l'apartheid ma dobbiamo ancora combattere il resto dei pregiudizi rimasti nella testa della gente. Di pregiudizi razziali verso i diversi e' ancora pieno il mondo ed essi costituiscono ancora la base di molti conflitti. Credo che questi problemi non debbano essere risolti su basi eroiche, sono qualcosa che richiede pazienza e talento, che comporta fallimenti. Si fallisce ovunque nel mondo cercando di tenere insieme persone diverse, ma si deve perseverare. Questo e' il modo per continuare a credere che la vita valga la pena di essere vissuta, ma il tempo degli eroi, il tempo dello scontro frontale e' ormai passato.

"Niente di cio' che scrivo nei testi politici sara' mai vero come la mia narrativa": questa e' una sua convinzione piu' volte ribadita, e in effetti leggendo i suoi romanzi, cosi' come tutta la grande letteratura, veniamo in contatto con persone che ci appaiono piu' reali di quelle che conosciamo direttamente. Come fa Nadine Gordimer a raggiungere la verita' nelle sue opere narrative?

E' come chiedere a un cantante come fa a cantare, perche' ha una bella voce, perche' le sue corde vocali sono in grado di raggiungere certi risultati e le nostre no. Scrivere comporta un dono innato, un talento innato. Il tipo di intuizione di cui lei parla, il potere della narrativa, dell'immaginazione di trasmettere al di la' della superficie della vita qualcosa di piu' profondo, non puo' essere spiegato, io non posso spiegarlo. Posso solo dire che gli scrittori nascono con un'eccezionale capacita' di osservazione: sin dall'infanzia guardano le persone, le cose, la vita, se stessi in modo incessante e piano piano cominciano a interpretare certi tratti, certe scene che non sono ovvie, che non sono in superficie. In qualche modo si procede per intuizioni e cosi' si riescono a creare personaggi che sembrano piu' reali delle persone note ai lettori. Per questo ho sostenuto e continuero' a sostenere che la mia narrativa e' piu' vicina alla verita' di tutta la saggistica che scrivo, incluso questo libro di cui stiamo parlando.

Ha mai temuto che l'urgenza di denunciare una certa situazione potesse prevalere nei suoi romanzi sul piacere di raccontare una storia?

No, sono cose completamente diverse. Quando scrivo un articolo, un saggio, un discorso e' perche' c'e' un problema che devo denunciare, questioni di diritti violati come la poverta', il razzismo, il pregiudizio, una qualche forma di ingiustizia che come essere umano mi riempiono di indignazione. Questo pero' non ha niente a che vedere con il modo con cui osservo la vita della gente, che mi appare un terreno molto complicato nel quale si dispiegano emozioni e frustrazioni che in qualche modo si riflettono sulla societa'. Questa e' il campo della mia narrativa.

gordimerSull'edizione italiana del suo romanzo Un'arma in casa e' riportata una sua affermazione secondo cui dopo l'elezione di Mandela "i romanzieri possono concedersi il lusso di scrivere dei libri piu' intimi, piu' personali". Ma per un verso i suoi romanzi sono sempre stati dei romanzi "personali" che avevano a che fare con l'intimita' delle persone, e per un altro Un'arma in casa affronta importanti questioni sociali come la diffusione della violenza, la pena di morte, le relazioni tra neri e bianchi in un contesto in continua evoluzione. A lei Un'arma in casa appare davvero diverso rispetto alla sua produzione letteraria precedente?

No, la frase riportata sulla copertina del libro era di carattere generale. Ci sono stati molti scrittori, ma io non ero tra loro, che si sono sentiti costretti a seguire una linea molto vicina alla propaganda, vicina a quello che io affronto scrivendo un articolo o un discorso. Io ho sempre scelto di privilegiare l'individuo sulla Storia. Un'arma in casa, il libro da lei citato, puo' servire come esempio per spiegare la mia scrittura. Quando ho cominciato a scriverlo mi interessava affrontare un tema assolutamente universale e cioe' la responsabilita' dell'amore, dell'amare. Diciamo di amare qualcuno, un amante, un bambino, un marito, una moglie, un amico, ma fino a che punto arriva la responsabilita' di questo amore? Questo era quello che volevo esplorare in questo libro: ho immaginato due genitori convenzionali che hanno allevato il loro figlio con due diversi sistemi morali: il padre e' devotamente religioso, la madre non e' religiosa ma e' devotamente umanista, e' un dottore, cura gli uomini. Per entrambi e' impensabile che il loro figlio allevato con i loro valori morali possa uccidere. Inoltre il tipo di relazione che porta all'omicidio e' inconcepibile per loro: il figlio uccide un altro uomo che era stato il suo amante e che ha sorpreso a fare l'amore con la ragazza che ora ama. Questo era l'argomento su cui volevo scrivere. Poi e' venuto fuori che il giovane aveva in casa una pistola e che doveva solo prenderla per assecondare il terribile istinto a sparare il suo ex amante. Come poteva essere che l'arma fosse li'? E ho cominciato a pensare che le armi sono li'. La gente tiene pistole in casa, in macchina, in tasca, viviamo in un incredibile clima di violenza. Mentre scrivevo il libro sono stati uccisi dei ragazzi e degli insegnanti a scuola in America, poi e' successo in Francia, in Inghilterra. Come puo' succedere che un ragazzo possa prendere un'arma e sparare? Dove la prende? La risposta e' che l'arma e' l'arma di casa, un oggetto casalingo. E questo non solo nel mio paese, nel mio continente, che e' pieno di armi ma anche in altre parti del mondo. Cosi' ho scoperto che cio' su cui stavo scrivendo davvero era cio' che lei ha citato, oltre alla storia privata stavo scrivendo sul fenomeno della violenza, sul perche' nel nostro secolo abbiamo usato la violenza come solo modo di risolvere i conflitti personali e le frustrazioni. Cosi vede come il privato e il politico vanno insieme e sono andati insieme in quel romanzo.

In Vivere nella speranza e nella storia lei ha raccolto diversi saggi sui suoi amori letterari da Roth a Mahfuz a Grass,a molti altri. Che cos'hanno in comune gli autori che ama con la Gordimer scrittrice?

Non saprei. Forse molti di loro raggiungono dei risultati a cui io aspiro e che non so se riesco a realizzare. Ma tra i citati non ci sono Svevo, Calvino, Natalia Ginzburg, che e' una meravigliosa scrittrice con cui ho subito sentito una grande affinita' e che rileggo spesso. Calvino e Primo Levi sono scrittori eccezionali, e' terribile che siano morti cosi' presto. Ma credo che cio' che mi attira in loro prima di tutto sia la scrittura.

Vivere nella speranza e nella storia e' il titolo del suo libro e anche un verso del poeta Seamus Heaney. E' anche un'esortazione, un invito che lei manda ai suoi lettori?

Be' non so, sicuramente lei ha letto la citazione che apre il libro, vedra' che e' un'esortazione, perche' si dice "una volta nella vita speranza e storia possono fare rima", ma io ci sento anche dell'ironia. Viviamo nella speranza e costantemente quella speranza e' sfidata dalla storia, la storia sfida la nostra speranza, dobbiamo combattere contro gli eventi che emergono dalla storia. Speriamo, ma dobbiamo combattere contro la storia per tenere viva la speranza.

Nadine Gordimer I Libri Biografia Recensione Le foto

Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!

 

 Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito.
Pubblica le news

ULTIME NEWS
"Il Custode" di Ron Rash: un'epica tragedia ambientata negli Appalachi
[28-04-2024]
Le lotte interiori e l'orso di Marian Engel
[24-04-2024]
La primavera silenziosa di Rachel Carson, il primo libro ambientalista che ha cambiato il mondo
[18-04-2024]
Hard Rain Falling: Un Viaggio Dostoevskiano nel Buio dell'America degli anni '40
[15-04-2024]
New York negli Anni '60: Lo Scenario Urbano di Jim entra nel campo di basket di Jim Carroll
[10-04-2024]
La calda estate di Mazi Morris, il romanzo d'esordio hard boiled della scrittrice israeliana Daria Shualy
[09-04-2024]
Le cavie umane nell'Unità di Ninni Holmqvist
[07-04-2024]
Il mondo di Charlie, la saggezza di un ultra centenario
[04-04-2024]
Leggi le altre News