Scrittori presenti: 20908
Menu
|
|
Recensione Piero Buscemi Querelle, la forza del pensiero
di Giorgio Italia (1° aprile 2005, Quotidiano La Sicilia)
E' singolare la forza del pensiero quando il corpo non deve gestire il mezzo che si muove. Navi e treni stimolano la mente fino a pescare lontani pensieri assemblati in un mosaico di immagini e parole nelle quali riesce ad orientarsi il protagonista. Piero Buscemi nel suo romanzo Querelle offre la possibilità di ricordare i ricordi e le esperienze riuniti in un magico viaggio nel viaggio, quello della mente. Il personaggio è uno qualunque, uno che si accorge dei dettagli, quelli trascurati che appaiono tanto chiari da indurre a opinioni e riflessioni. Il romanzo trova la sua massima peculiarità nella capacità di offrire al lettore l'occasione di ricordare come il suo stesso pensiero muta secondo l'esperienza e come la valutazione dei fatti è legata alle continue, e talvolta obbligate, relazioni con il prossimo. I contenuti, quindi, hanno poca importanza, pur toccando tanti aspetti che appaiono scollegati, se non riuniti da quel virtuale filo conduttore, conosciuto solo a chi sta pensando.
“Querelle”: originalità ed estrosità tra Marinismo e Futurismo personali di Arturo Messina (9 luglio 2004, quotidiano Libertà)
Mi è stato facile scendere nelle scaturigini della sua ispirazione, scalare le vette della sua comprensione, tutt’altro che agevole, fissando la piccozza nel suo vissuto interiore, giacché, attraverso lo stile e il contenuto della sua singolare produzione ne ho già conosciuto le vie di ascesa e di detrazione, il suo modus vivendi atque opinandi, per il suo temperamento tutt’altro che remissivo e accomodante, che non tollera compromessi, tantomeno condizionamenti. Questi suoi quindici capitoli, hanno sì un filo conduttore unico, una certa unità di tempo, ma sono strutturati in chiave prettamente estetizzante, espressi con un linguaggio che raramente si può riscontrare se non in quell’artista che abbia piena padronanza di fantasia e sentimento, ma anche di memoria, di eccezionale patrimonio lessicale non solo della propria lingua ma anche di quella straniera, di solido bagaglio di cultura generale che contenga fatti e opere del più svariato argomento; sono divagazioni ed elaborazioni liriche su tema comune, come le preziose variazioni musicali su un motivo popolare. La trama, ha quasi tutta, l’impostazione di un viaggio di ritorno, assieme all’amico Vincenzo, compagno di tutte le sue disavventure, “sull’espresso 581 che da Roma porta alla inspirata terra di Sicilia”, che l’autore immagina di fare (se non è proprio un racconto autobiografico…) da studente non molto inclinato “all’inglese, di cui “salta” l’esame. Descrive con feroci “frecciate d’ironia” il prof. GB che “sfornava costosi manualetti monografici per facili guadagni”, con “il suo trattato da imparare a memoria”, per poi rivedere con ricordo le scene più suggestive, “lo sferzante venticello dello Stretto che esplorò le vie, sibilando sugli spigoli barocchi del Palazzo del Governo”, la processione dell’ottodicembre, che gli fece incontrare Lucio, “dai baffetti di adulto congenito”, e la maniacale insistenza a diventare letteral giornalista scrittore, appunto, di Querelle. Una lettura, insomma, lirico piccante da centellinare sotto l'ombrellone.
Ti piace la scrittura creativa, la poesia e parlare di letteratura? Perche' non vieni sul forum di zam per incontrare nuovi amici con la tua passione!
|
|
Ora puoi inserire le news di zam.it sul tuo sito. Pubblica le news
|