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Recensione Anna Rastelli Amata Vienna
Quindicesimo titolo della collana “I Racconti della Musica” dell’editore Zecchini di Varese, Amata Vienna è il primo testo narrativo pubblicato da Anna Rastelli. Musicista, traduttrice e germanista, l’autrice, attraverso ventidue racconti – riassunti nel sottotitolo Personaggi, storie e digressioni fantastiche sulla vita di Franz Schubert – ci propone, sullo sfondo di una Vienna animata da Metastasio, Salieri, Haydn, Mozart e Beethoven, un viaggio sulle tracce del talento musicale che fu Schubert. A guidarci in questo percorso una schiera di personaggi minori i quali ricordano, ciascuno da una propria, peculiare prospettiva, la figura del prodigioso Franz. Racconto dopo racconto, accostando realtà a finzione letteraria, intessendo il dato storico alla verosimile ricostruzione d’una quotidianità che irrimediabilmente il documento tralascia, Rastelli scava, con delicatezza e acume, nel mondo interiore del musicista, nella sua vicenda umana, nelle motivazioni profonde che ispirarono la sua arte, e tenta di svelare al lettore d’oggi ciò che di non detto è rimasto tra le pieghe degli spartiti, impigliato tra le note. A tratti il testo pare quasi prender la forma d’un romanzo, d’una partitura a più voci in cui uomini e donne destinati a condurre un’esistenza marginale rivivonola propria giovinezza consapevoli di aver avuto in sorte alcuni momenti di grandezza, quelli trascorsi accanto a Schubert. Ci danno così un ritratto inedito del genio viennese Josef Hüttenbrenner, narratore del primo racconto, Il custode; il poeta Josef Kenner, nei tre racconti Josef K., A casa, Il poeta; e poi l’amico Franz von Schober (Non appartengo), Therese Grob (Storia d'amore), e ancora Eduard Bauernfeld (La taverna), Edward Traweger nel racconto omonimo e Josef von Spaun (I nostri maestri). E infine, quasi a chiusa del volume, Incompiuta, propone un’interpretazione del mistero della sinfonia sottratta per anni al mondo e tardivamente comparsa nel baule d’un amico di Franz. Accanto a questa storia principale se ne snodano altre che disegnano il contesto della Vienna del tempo, prose che son “vicinanze” al mondo e alla sensibilità schubertiane. Ecco così le pagine più tradizionalmente letterarie, quelle di Morte di Haydn o di Romanzo epistolare; il racconto Il tamburino evoca piuttosto il Revelge di Mahler; Viaggio per mare celebra la figura del poeta tedesco Chamisso, ed ancora echi e citazioni dei testi musicati da Schubert come Girotondo o il gusto per il teatro in Pantomima. Completano e chiudono questo viaggio racconti dal sapore post-moderno, Orfeo e L'uomo albero che azzardano una riflessione sull’arte cercando di sfiorare quello Schubert che visse la sua esistenza immerso in una dimensione onirica che tanto rese difficile il suo rapporto con il mondo.
Anna Rastelli, Amata Vienna, Varese, Zecchini Editore, 2005, pp. 162, euro15,00.
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