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Recensione Gaia e la scienza della vita
Gaia, una ragazza curiosa, inquieta e attanagliata dalla solitudine, rappresenta in un certo senso la parte che ognuno di noi reca dentro di sè, quella parte che non si accontenta di spiegazioni facili, di dogmi, di preconcetti o di una vita confusa tra le illusioni del nostro tempo.
Il romanzo ben descrive le sensazioni di Gaia e i quesiti che pone a se stessa in merito al senso della vita.
Quando ormai si è quasi arresa di fronte alla superficialità e alla sofferenza di cui si sente circondata, incontra la strada per dar voce alle sue domande e al suo desiderio di sapere: il suo professore di fisica, un uomo semplice e riservato, le presenterà nuovi scenari di riflessione in merito alla natura della materia e della mente.
Ciò che a mio giudizio appare più significativo di questo romanzo, è che in esso si possano rintracciare concetti e spunti di osservazione per la vita quotidiana, senza in alcun modo cadere nè in teorie esoteriche strampalate, nè in un dogmatismo scientifico di difficile comprensione.
Ciò che la scienza moderna - e, ancora di più, l'amorevole guida del professore - sembrano suggerire a Gaia, è che una strada degna di essere percorsa debba spingerci irrimediabilmente dentro di noi, alla scoperta delle illusioni che spesso governano la nostra vita. Fino al momento in cui, un giorno, non si vedrà sorgere il sole.
Di Victor
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