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Recensione I misteri più appassionanti sono probabilmente quelli che si annidano nella realtà di un mondo sempre più complesso e – in alcuni angoli del globo non troppo lontani da casa nostra – ancora parzialmente immersi in logiche da Guerra Fredda. In un libro da leggere tutto d’un fiato, Oggero fa emergere con forza questi contrasti, ambientando una vicenda che si snoda tra intrighi internazionali e sofferenza sullo sfondo dell’assassinio del Primo Ministro Serbo Zoran Djindjic, ucciso nel 2003 da un colpo di fucile nel centro di Belgrado. Che cosa si nasconde dietro a quello che sembra un delitto da attribuire alla criminalità organizzata? Sullo scenario di eventi realmente accaduti, Frank Bonarroti, funzionario delle Nazioni Unite in servizio a Belgrado, orienta le sue ricerche verso alcuni gruppi paramilitari che sveleranno la rinascita di Unità o Morte, la setta segreta responsabile dell'omicidio di Francesco Ferdinando d'Austria a Sarajevo, che tutti ritengono morta e sepolta da quasi un secolo. In una incessante ricerca tra Belgrado e una Firenze immersa in misteri secolari, Frank dovrà fare i conti con pericolosi individui e con un passato travagliato che ritorna. Frank e' elegante, si muove in ambienti internazionali ma e' toscanaccio fino al midollo e con una spiccata propensione a fare il playboy. Le avventure e i colpi di scena per lui non finiscono mai: l'incontro con la bella Nena, alla ricerca del corpo del fratello disperso in Bosnia, l'intrecciarsi fitto delle sue vicende con quelle di Mehemet, una guida turistica che nasconde intricati segreti a Istanbul e dell'ispettore De La Fuente, che indaga da anni sul traffico di opere d'arte. “Il Colore della Morte” è un romanzo a metà tra spy-story e thriller politico, una storia che esplora i lati torbidi di un decennio di conflitti balcanici attraverso gli occhi del suo protagonista. Una oscurità - quella che circonda tutti i suoi personaggi - che si unisce a quella di una Firenze che rivela una personalità multipla, segnata da antichi complotti e combutte di sangue. La tensione narrativa, degna dei grandi maestri del genere, accompagna il protagonista in una vicenda ricca di colpi di scena, ma soprattutto di tanto realismo ben raccontato da un autore la cui professione garantisce la genuinità dei tratti autobiografici che spesso emergono all’interno della narrazione. Luoghi, personaggi e attenta ricostruzione di eventi realmente accaduti completano il tutto, accompagnando il lettore in realtà tanto vicine quanto sconosciute alla maggior parte di noi. Luca Mach
Di lucamach
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