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Recensione L'eredità di iside
Ho acquistato questo libro dopo aver letto una bella recensione su internet e, mi vergogno unpo' a dirlo, per la copertina molto bella.
Il crollo di una parete nelle catacombe cappuccine di Palermo svela un cantuccio e una vecchia Bibbia, testa di ponte di un viaggio programmato da un frate vissuto in un’altra epoca. Tale Bibbia è un primo indizio, la cima di una fune che i membri di un’organizzazione segreta operante in scala internazionale non mancheranno di afferrare. Si apre così una caleidoscopica narrazione e una sorta di caccia al tesoro che condurrà i protagonisti di ‘L’eredità di Iside’ ad un lungo e pericoloso pellegrinaggio. Di nazione in nazione, da indizio a indizio.
Le previsioni catastrofistiche di Al Gore e di buona parte della scienza contemporanea dicono che se il surriscaldamento globale non verrà arrestato, i paesi scandinavi saranno tra i primi a sparire. Ecco dunque nascere il GRIV, una branca dei servizi segreti svedesi, pronta a combattere l’emissione di gas serra e l’inquinamento ambientale in scala globale. L’ambientalismo per la stessa sussistenza; La salvaguardia della natura per la conservazione della propria vita.
L’io narrante, agente segreto futuropatico, condurrà così il lettore per l’Europa e l’Africa e infine nella foresta pluviale d’Ituri dove le due correnti investigative del romanzo troveranno risposte. Da un lato le ricerche sul misterioso frate, detentore di un segreto ingombrante; dall’altro la salvaguardia del grande lago Vittoria, messo in pericolo sul fronte ugandese dalle mire delle compagnie minerarie.
L’eredità di Iside vive di thriller, mistery, noir, avventura. È un romanzo impossibile da incanalare in un solo genere. È romanzo storico e di denuncia. È una superba narrazione psichedelica. Come mettere nel cesto la scientificità di Rollins, le sinistre scenografie di Dan brown, la crudezza di Bunker, il nervosismo di Quentin Tarantino e frullare il tutto. Rifinite il risultato con spruzzate di Pinketts e ciliegina alla Clusker e avrete un’idea di questo libro succulento.
Chi sono i pigmei dagli occhi di gatto? Da dove deriva la loro belluinità? Quali misteri nasconde il diario di guerra di Pernille Christensen? Tutto si compie in un turbinio d’emozioni; il velo infine cadrà e l’eredità di Iside, insieme al suo volto, sarà rivelata.
In definitiva un libro che mi ha appassionata, fatto partecipare attivamente ad una serie di enigmi ingarbugliati che però nel finale hanno trovato risposta. consigliatissimo
Di antonella83
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