?Questo breve romanzo stato scritto quarant?anni fa e pubblicato tredici anni dopo. Per me stato il romanzo dello sblocco, dopo il mio esordio autistico e ancora per certi aspetti novecentesco con Clandestinit e un romanzo cui avevo lavorato per due anni intitolato Romanzo di fuga, che non mi aveva soddisfatto e che avevo rifiutato. Dopo questo piccolo e sbaragliante romanzo avevo potuto cominciare a immaginare e a scrivere Gli esordi. Vi si parla di una coppia reduce da non si sa quale drammatica esperienza, che in una citt conosciuta ma aliena si chiude su se stessa e fa patria dei propri corpi. Non solo il resoconto crudo e lirico di una bruciante vicenda personale, anche un libro dove, attraverso incontri con persone conosciute in passato e ormai irraggiungibili e sfigurate, si racconta un passaggio d?epoca e una catastrofe politica ed esistenziale vissuta e somatizzata in tutta la sua intensit corporea, tragicit e irradianza.? (A.M.) |