Contro Nietzsche, Rachel Bespaloff sostiene che Omero, più che il poeta dei trionfi e delle apoteosi, è il poeta dell'infelicità, il poeta che narra la bellezza di tutto ciò che, pur vinto dalla fatalità, ha ancora il potere di sfidarla e di superarla. Il suo mondo è il mondo della forza, il mondo della distruzione creatrice ma anche della costruzione distruttrice. Perché "la forza" è eterna, ma le singole forze si rinnovano in continuazione. Rachel Bespaloff trova in Omero l'accordo di ciò che Nietzsche aveva contrapposto: l'accordo tra il dionisiaco e l'apollineo, tra l'estetica e l'etica. |