"Scritti da Johann Heinrich Fssli in un lunghissimo arco di tempo, tra il 1788 e il 1818, gli Aforismi sulle arti figurative furono poi seguiti nel 1820 dalla pubblicazione di tre lezioni sullo stesso argomento. Ma sono soprattutto gli Aforismi che possono lasciare sconcertato e stupito il lettore di oggi, essendo molto arduo ritrovare in questi testi l'immagine nota di Fssli, emblema dell'artista romantico e demoniaco, autore del celeberrimo Incubo. Testimoniano, infatti, una severit e un rigore di pensiero insospettabili nell'audacissimo e rivoluzionario pittore svizzero formatosi nell'ambito della cultura tedesca, ma realizzatosi appieno in Inghilterra. In realt Fssli fu sempre ossessionato dal contrasto tra un introspettivo istinto visionario e un ineludibile principio di costruzione armoniosa della forma. Negli Aforismi questa tormentosa antinomia costituisce una sorta di tema costante sviluppato con una miriade di meditazioni attraverso cui il grande maestro cerc di conferire ordine a una materia in continua trasformazione. Cos Fssli, per primo nella storia dell'estetica occidentale, afferma che la forma pu essere conseguita anche casualmente dall'artista, ma il suo mantenimento la vera necessit dell'arte. Emana da questi scritti una sorta di religione dell'arte che si sostanzia di folgoranti sentenze: Sappiate che nulla insignificante nelle mani del genio, e che il valore stesso diventa una sciocchezza in quelle del mediocre. Su queste basi di rigoroso razionalismo Fssli eresse il suo monumento alla dignit e all'essenzialit dell'arte." (dallo scritto di Claudio Strinati) |