Il Cinquecento il secolo in cui all'arte viene riconosciuta, a pieno diritto, una forma di potere, e in cui l'artista pu, nel momento stesso in cui soddisfa le richieste dei suoi potenti committenti, interrogarsi sui fini delle proprie opere e della propria pratica artistica. Daniel Arasse illustra le condizioni storiche che portarono all'affermazione delle personalit artistiche, mostrando insieme come il loro genio abbia potuto a sua volta influire sulle condizioni che consentirono le loro creazioni. Seguendo da vicino le variazioni dello stile moderno e l'espressione della maniera individuale dell'artista, Arasse disegna, sul filo dell'analisi, una sorta di ritratto in perpetua trasformazione dell'arte del Cinquecento. Le deviazioni, e perfino le devianze, spesso anch'esse geniali, dei discepoli vengono analizzate come altrettanti contributi per l'interpretazione dei maestri, anzitutto Michelangelo (con la sua terribilit) e Raffaello (che incarna la raffinatezza della grazia); metterli in prospettiva, al di l dell'interesse dell'analisi in s, significa seguire il principio di una pi reale comprensione della storia, che si serve del dettaglio ? punto di condensazione dell'intero dipinto ? come strumento di precisione. |