" ad Apollinaire che spetter il posto pi eminente fra i critici del cubismo, e il libro che presentiamo al pubblico italiano ne la pi limpida testimonianza. Del tutto consapevoli che non tutte le affermazioni dello scrittore trovarono conferma negli sviluppi successivi della tendenza propugnata, crediamo opportuno pubblicarlo nella sua integrit originaria, come documento di un'epoca ricca di esperienze e di vive passioni. Il poeta dimostra infatti, col linguaggio che gli proprio, che a due bisogni risponde l'arte figurativa moderna: il primo consiste nel sottomettere la natura alle virt plastiche, alla purezza e all'unit; il secondo vuole che la pittura sia riportata in una realt indipendente dal fenomeno visivo naturalistico. A questo si aggiunga che il cubismo si dichiar subito contro le incontrollate passioni ed ogni ideologia romantica volendo che la fantasia dell'artista fosse dedotta con consapevole coscienza. All'empirismo artistico Apollinaire oppone lo spirito creatore di una dialettica che tende a continuare la grande linea classica senza il concorso delle vecchie abusate formule." (dallo scritto di Carlo Carr) |