Il tema dell'indipendenza dei popoli che talvolta la Storia e gli uomini hanno imprigionato in Stati cen-tralisti per nulla rispettosi delle etnie, lingue e culture "minoritarie", tornato alla ribalta recentemente con gli avvenimenti catalani. Ma, come ben noto, la Catalogna non il solo "Stato negato" in Europa. Basti citare la Scozia, la Corsica, la Bretagna e molte altre nazioni europee e non europee che oggi vivono in situazione di autonomie e libert negate, sottomesse e rapinate da Stati centralisti che, al massimo, tollerano culture, storie e tradizioni millenarie come mere manifestazioni di folklore. Contro queste tragiche rapine di libert, di culture, assai spesso di ricchezze e di redditi sono nati movimenti autonomisti e indipendentisti che si sono battuti e si battono per la riconquista della dignit e della libert dei popoli oppressi. Questi movimenti indipendentisti agiscono, tra l'altro, in un mondo sempre pi oppresso da logiche mondialiste e globalizzanti (e l'Unione Europea il "gendarme continentale" di queste logiche) che tutto appiattiscono, tutto omogenizzano, tutto spersonalizzano, e, al contempo, in uno scenario contemporaneo che, come acutamente osservato da Stefano Bruno Galli nella sua prefazione, ci presenta una crisi profonda degli Stati nazionali le cui radici: "si rintracciano nel processo storico che determina la crisi della modernit e trascina con s - nella crisi della post-modernit - gli Stati nazionali." |