Una notte di luglio del 1258, Mannai Murenu, giovane garzone di vinaio, si ritrova morto e sepolto nella presa e distruzione della citt di Santa Gia da parte dei pisani. Settant'anni dopo invece racconta di come si salva e poi con altri si rifugia in un'isoletta dello Stagno di Cagliari, gi lebbrosario e adesso sgombra, dopo che i lebbrosi sono stati catapultati a infettare la citt assediata. Inizia cos la narrazione delle molte avventure di un gruppo di rifugiati nell'Isola Nostra: oltre a Mannai, due sediari, Paulinu servo allo scriptorium di un convento, Vera donzella nobile, Ak schiava persiana, il vecchio ebreo Baruch, tre soldati tedeschi di ventura, Tidoreddu pescatore dello Stagno, il cane Dolceacqua, poi il fabbro bizantino Teraponto e altri fino a oltre un centinaio. Nei guai della guerra si fingono lebbrosi, cos protetti dal terrore del contagio. Inventano una vita di espedienti, protagonisti lo Stagno e la voglia di viverci liberi, in una grande avventura collettiva. |