 Un uomo nero attraversa queste pagine e ne il protagonista, al tempo stesso schiacciante ed evanescente. Il suo nome Anders Behring Breivik. Incarnazione ennesima e depotenziata del Male Assoluto, degenerazione contemporanea, rigida e contraffatta, di qualche remota saga nordica, filtrata dall'inespressivit 2.0, l'autore della strage di Oslo e di Utya nel luglio del 2011 persona fisica e simbolo. Giuseppe Genna lo ha ascoltato, letto, seguito, studiato e provocatoriamente incrociato con gli elementi sparsi di una propria autobiografia che modifica radicalmente i protocolli della autofiction praticati all'epoca di "Assalto a un tempo devastato e vile" e di "Dies Irae". Il risultato un'opera che fonde narrativa, lamento funebre e lacerti di un poema epico popolato di figure reali e di spettri. "La vita umana sul pianeta Terra" rappresenta il punto di arrivo di una ricerca letteraria ed esistenziale che ha in Hitler il suo primo tempo. Attraversando affermazioni e teorie deliranti, enigmatiche o di trasparenza assoluta, il lettore colui al quale tocca ricomporre un puzzle di vita quotidiana e orrore, un disegno nitido e sfocato a seconda di come, di quando lo si guarda, a seconda dell'animo con cui lo si interroga. |