I libri possono provocare una rivoluzione? Se sono torbidi romanzi erotici che sovvertono la morale tradizionale e inducono in tentazione i bravi cristiani, o pungenti satire politiche che denunciano tutta la corruzione e gli scandali di Versailles, o utopiche descrizioni di societ ideali in cui il povero non ha meno diritti del ricco, ebbene, la risposta senz'altro s. La risposta la Rivoluzione francese. La Rivoluzione del 1789 non ha solo sostituito l'assolutismo monarchico con la democrazia repubblicana: ha costituito un radicale rinnovamento dei costumi e delle idee; dalla morale sessuale alla fede in Dio e nella Chiesa, dai rapporti tra le classi sociali all'atteggiamento nei confronti dell'industria, nulla rimasto come prima. Gli storici di solito cercano la radice di questo mutamento nelle opere dei pensatori illuministi. Robert Darnton, invece, convinto che il terreno per la Rivoluzione sia stato preparato non tanto dai libri colti, quanto da una assai pi popolare e diffusa letteratura clandestina, pornografa, satirica e dissacratrice a cui appartenevano i veri best seller del Settecento francese, letti avidamente dall'aristocrazia come dal popolo. "Libri proibiti" ricostruisce il ruolo storico di questi volumi, stampati fuori dal paese, oggetto di censure e sequestri da parte delle autorit e distribuiti da una rete capillare di editori e librai che usavano indicarli con l'espressione in codice livres philosophiques. Forse chi scriveva e distribuiva questi romanzi, libelli e pamphlet non aveva l'intenzione di rovesciare l'ordine costituito; forse la delegittimazione delle autorit avvenuta quasi inconsapevolmente. Ma ha condotto a un cambiamento radicale dell'opinione pubblica; a un flusso di idee che da torrente sotterraneo si trasformato nel fiume inarrestabile che ha mutato per sempre la nostra storia. Prefazione di Daria Galateria. |