La poetica di Robert Desnos allestita in Italia, curato da Pasquale Di Palmo mettendo a frutto un pi che decennale confronto col poeta francese, si configura come un viatico prezioso per ripercorrere idealmente l'intero percorso creativo dell'autore di "Corps et biens". Dall'iniziale adesione al surrealismo con la conseguente scoperta dei "sonni ipnotici" e dell'criture automatique si approda alla successiva fase in cui il dettato poetico di Desnos si compromette maggiormente con le istanze etiche e, soprattutto, amorose. Poeta tra i pi complessi e sofisticati del Novecento, Desnos con il passare del tempo ha acquisito uno spessore e una rilevanza nella poesia del Novecento sempre pi ampia, in virt di quel processo di rastremazione del logos che lo porter dalle sperimentazioni ludiche che contrassegnano il dsordre formel della prima fase alle tematiche politiche delle poesie clandestine, spesso pubblicate sotto pseudonimo in tempo di guerra. Ma rimane inalterata la vocazione a una pronuncia autentica, sottesa alle dinamiche pi moderne, che sembra incarnare quella beaut convulsive concepita da Breton, anche se tesa al graduale recupero di una facilit, di una felicit inventiva che presuppongono una dirittura morale non comune. Si tratta di un anelito alla rivolta, coniugato a una joie de vivre mai rinnegata, di cui Desnos era quanto mai consapevole: In definitiva, non la poesia che deve essere libera, ma il poeta. |