 Il difficile non concepire l?immortalit, ma la morte: cos, in un quadernetto di appunti risalenti agli anni 1909-1910, mai consegnato alle stampe, Gentile annotava il suo turbamento circa quelle che possono essere annoverate tra le questioni pi decisive dell?attualismo. Decisive non tanto perch particolarmente ricorrenti ? la prima trattazione sistematica dedicata al tema della morte e dell?immortalit non vedr la luce che nel 1916 ?, bens per il carattere profondamente controverso che le contraddistingue. Ed proprio per la difficolt e astruseria di questo problema, come lo definisce nel 1920, che il filosofo vi si impegn, privatamente, pi di quanto non si potrebbe forse presagire considerando esclusivamente i suoi scritti editi. Alla serie di appunti volti a perlustrare i concetti di morte e immortalit si ritenuto opportuno affiancarne, inoltre, degli altri che, concernenti il valore dell??individuo?, la natura del ?carattere?, o, ancora, il ?concetto di filosofia definitiva?, occorrono ad approfondire, secondo un altro rispetto, il senso della medesima inquietudine speculativa. La pubblicazione di questo tomo, pertanto, si propone di consegnare al lettore un ulteriore strumento ermeneutico, che, collaterale ma non secondario, consenta l?accesso ad uno dei temi pi incisivi nello sviluppo dell?attualismo: la meditatio mortis. |