Sono qui raccolte alcune fra le piu? belle liriche di Caproni per la moglie e quindici lettere di una corrispondenza fra Rina e Giorgio in cui emerge la storia di un rapporto d?amore e di una famiglia. C'è una particolare sintonia tra i due, che potremo chiamare ?il governo della casa?, uno scambio continuo su contingenze di economia domestica e accanto pudiche dichiarazioni sentimentali: si entra nel quotidiano della vita di allora, con tante piccole cose, che danno il sapore di un forte legame e di una coppia, attenta alle ragioni composte di affetto e di praticità.- "Caproni, poeta impossibile ad affratellarsi, è forse anche per questo un poeta profondamente in bilico: fra ripiegamento lirico e narrazione antilirica e deidentificata, fra negazione brutale e leggerezza suadente, fra novecentismo e antinovecentismo, fra nichilismo e umanesimo non ha mai inteso realmente decidere né creduto di doverlo o poterlo fare, consapevole com?era dei limiti di ciascuno dei corni e oscillando, spesso strettamente, fra essi. Un poeta «di centro», in un senso virtuoso del termine: di un centro instabile, dinamico, progressivo. Di qui, una delle fonti non solo della sua grandezza ma della sua fortuna. " Dalla Postfazione di Vincenzo Ostuni-"Mia Rinissima grillissima mia e pupi, La casetta è ancora bella, ma senza di te è impossibile viverci. A cosa mi servirebbe? Ormai, grillino, m?hai? fregato. Ti voglio troppo bene, e? non posso pensare che a te. Un bel pasticcio, no? Giorgio" |