Queste note, che si rivolgono a tutti i cristiani, hanno nei teologi morali e nei confessori, dei destinatari privilegiati. Per non smarrire, nei primi, il senso di una teologia morale che non dimentichi mai la vita delle persone concrete, che hanno, nella fede da vivere, la carit come spazio da abitare e istaurare nelle varie tappe della propria esistenza; e nei secondi, che presiedono la penitenza sacramentale, degli esperti in umanit capaci di parlare, in nome di Dio, della verit della misericordia che Dio stesso, e che, in Cristo, si ritrova impressa nella compassione e nell'amore che essi stessi vivono, celebrano e credono. Se oggi, "la crisi della penitenza uno dei segni pi rivelatori della difficile relazione tra la scelta della fede e la pratica della morale". Diviene urgente verificare l'imprescindibile cammino di formazione che, specie per chi si prepara ad amministrare il sacramento della penitenza, deve far maturare quello sguardo di compassione che il vangelo, in Ges, ci insegna e ci dona; e deve ricordare, a tutti, come la vita cristiana una vita spirituale, dove l'azione e l'opera dello Spirito rivelano la verit di Ges, rivelatore del Padre, salvatore degli uomini, riconciliatore del genere umano. |