Paolo Giovio (Como 1483-Firenze 1552), medico e umanista, educato tra Padova e Pavia alla scuola dei pi brillanti pensatori aristotelici del primo Cinquecento, riconosciuto come storico princeps dell'et sua (Historiae, Vitae, Elogia), nell'ultimo scorcio del 1537 scrisse il Larius, come viene abitualmente designato il trattato postumo De chorographia Larii lacus. Accedeva in questo modo alla richiesta dell'amico Francesco Sfondrati, senatore di Milano, in quell'anno investito dall'Imperatore Carlo V dei diritti feudali sulla costa orientale del Lario (Mandello, Varenna, Bellano, Corenno e Monte Introzzo). Fondato sul periplo lacustre compiuto dall'autore, il Larius una descrizione scritta in un latino magnetico, che si avvale di una scrupolosa annotazione e di una accurata misurazione, e vi riveste un ruolo centrale la silente testimonianza delle rovine: come se la nobilt del feudo concesso allo Sfondrati non potesse essere meglio illuminata che mostrando la densit della storia passata e la lunga durata dell'insediamento umano su di esso. Edita nel 2007 presso le Edizioni del Polifilo, questa Descrizione curata da Franco Minonzio conosce oggi una seconda edizione accresciuta. |