possibile sottrarre alla mitologia quell'alone magico-religioso che da sempre la caratterizza riconducendola ad una esperienza del quotidiano? La sua incauta negazione sarebbe, per, un sicuro impoverimento dell'esistenza e della creazione artistica. Un eventuale pericolo si anniderebbe non tanto nella conservazione della mitologia, quanto nella possibilit che l'attribuzione di una supremazia al mythos partorisca mostri, cos come potrebbe generarli una predominanza del logos. Per Iengo "non vi pu essere mythos assolutamente sgombro di logoi come logos assolutamente sgombro di mithoi". La poesia, l'arte e la letteratura, per tornare ad essere interpreti della contemporaneit, devono tener presente questo spazio di compossibilit nel quale celebrare il produttivo incontro tra il mito e la ragione. Il saggio di Francesco Iengo introdotto e discusso da Aldo Marroni, Giulio A. Lucchetta e Ugo di Toro. |