Nella tranquilla vita di un farmacista di Briga Marittima, nella valle Roja, irrompe l'ombra lunga del fascismo. Antonino Di Salvo ingiustamente accusato di attivit contro il regime, verso il quale non nutre comunque alcuna simpatia, subisce una persecuzione sistematica con delazioni, interrogatori, arresti temporanei. Si rifugia con la moglie, Nan, e i due figli, Boris e Sheila, tra le montagne della val Varaita aderendo alla lotta partigiana. Dopo l'improvvisa scomparsa della moglie, costretto ad affidare i bambini ad amici fidati, prosegue l'attivit clandestina tra Torino e le vallate del Piemonte occidentale. Nel dicembre del 1944, ancora per opera delle spie fasciste, viene arrestato e successivamente deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Una narrazione di memoria, scritta tra il 1946 e il 1948, nata dal bisogno di testimoniare il dramma di una fase storica segnata dall'emergere del lato peggiore dell'umanit e come indignata reazione all'amnistia dei crimini fascisti. La conclusione un grido di libert e di rimpianto nell'assistere a una democrazia debole e incapace di vera giustizia. |