Questo libro nasce da una contraddizione: le parole pi semplici di cui credevamo di conoscere a perfezione il significato ora ci sfuggono. Altro che le lite, il linguaggio che ci prende in giro. 1984 finalmente arrivato, con un po' di ritardo! Tutti ormai parliamo questa lingua impoverita e condivisa, con scarsi contatti con la realt. Invece di controllare il linguaggio, siamo noi a esserne controllati. Lo stesso discorso si applica all'unica grammatica che ottiene consenso in economia, quella legata all'homo oeconomicus. Il procedimento questo: inventiamo un linguaggio basato su una teoria immaginaria e ce ne serviamo per piegare la realt ai nostri bisogni, per limitare la nostra comprensione al frammento pi improbabile del reale. Per esempio esaltiamo la concorrenza perch efficace o vantaggiosa per il consumatore, ma senza dire che potrebbe essere disastrosa per il produttore, n che le forme pi comuni del mercato sono degli oligopoli (se non dei monopoli) ancora peggiori per il lavoratore. |