Il dibattito sulla riforma avvelenato. Scontri ideologici che spesso ignorano i contenuti. Al di l delle tante soluzioni ipotetiche, per l'alternativa chiara: conservare o cambiare. Di qui la necessit di "conoscere per deliberare", come ricordava Einaudi. Il libro analizza la riforma esaminando i mali delle istituzioni italiane, senza intenti apologetici o demolitori. Un esame di luci e ombre in vista del referendum costituzionale. Fin dal 1946, la classe dirigente ha accreditato l'idea che l'Italia sia una Repubblica in perenne transizione, nell'attesa di diventare una democrazia normale. Gi in assemblea costituente Calamandrei ricordava che "sugli scopi, sulle mete, sul ritmo di questa rivoluzione ancora da fare", non c'era accordo. Il compromesso costituzionale nacque cos. Per settant'anni questo stato l'alibi per scelte sempre all'insegna della provvisoriet, dell'eccezione, dell'emergenza. Senza mai giungere a una stabilizzazione duratura. E la Costituzione in mezzo, evocata come una sacra reliquia intoccabile o come il feticcio da abbattere. Oggi, i cittadini hanno la possibilit di pronunziarsi sul futuro della Repubblica transitoria. Chiarirsi le idee non solo cruciale, anche un dovere civico. |