?Ma a che ti serviva la nuvola?? Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all'antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita. Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d?amore o d?amicizia, di protezione o di salvezza. ?Mi serviva a nascondermi,? le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue. Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi! scappata di casa, Pulce. Si presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del pap per quello che fa o non fa, per ci che o non . Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un?energia visionaria. In un battibaleno capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu... E cos, facendo da ponte tra quello che c?era e quello che non c? pi, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all'esperienza che zampilla dalle sue ?fonti?, un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a pi di sogno. "La bambina che somigliava alle cose scomparse" la favola dei piccoli di ogni et e dei grandi ancora disponibili alla meraviglia. Perch non vero che l'essenziale invisibile agli occhi. il contrario, basta conoscere Pulce. |