"...Casella fu un'altra storia. In seno alla generazione dell'ottanta fu l'unico pianista di razza, un pianista concertista, e dai pochissimi documenti sonori rimasti s'intuisce un panismo magistrale, d'impostazione sinfonica e raffinatissimo nella cura del suono e dei colori. Ancor pi che da questi, dalla sua musica che si capisce il rapporto amichevole e bonario che Casella ebbe con il pianoforte, quanto profonda fosse la sua conoscenza e quanto padroneggiasse i segreti pi reconditi dello strumento. Si prodig in una moltitudine di attivit: compositore, pianista, direttore d'orchestra, didatta, giornalista, Editore, saggista, organizzatore di Festival e concerti, ed almeno fino ai tempi delle mie avventure in Conservatorio era notissimo per le numerose edizioni di musica altrui che aveva realizzato per gli editori ricordi e Curci. In tutto eccelse, e rapporto che dette alla vita musicale italiana nella prima parte del XX secolo appare, oggi, di rilevanza quasi incalcolabile. [...] Questo testo intriso di narrativa e analisi musicale, rende un servigio inestimabile valore non solo alla comprensione di questa musica dimenticata, soprattutto nella ricerca scritta delle sue sfumature timbriche, ma anche nella collocazione storica e stilistica di questi lavori ora ostici, ora suadenti, ma mai noiosi n scontati. Sandro Ivo BARTOLI |