Una divinit capricciosa e imprevedibile governa le nostre esistenze. Si chiama Amore ed capace di farci perdere la testa per un?altra creatura in un crescendo di febbrile erotismo e impagabili dolcezze. Ma quella stessa divinit, grazie alla sua multiforme e inafferrabile natura, pu prendere anche direzioni diverse. Spingendoci a stravedere per un animale, a dialogare con i morti, a esprimere piena gratitudine verso il regno del vivente. Quando invece prevale il lato d?ombra dell?Amore, quell?incontenibile slancio si converte all?improvviso in chiusura, noia, insofferenza, feroce sete distruttiva. Franco Marcoaldi riprende qui il filo di un suo fortunato canzoniere di vent?anni fa. E in cento poesie, per buona parte inedite, indaga questa fantasmatica e concretissima passione universale affidandosi a una tastiera dai toni e timbri i pi diversi: tenerezza incantata e accensioni sanguigne, impeto romantico e un?ironia beffarda che a volte sconfina nel sarcasmo. Perch Amore convive sempre con il suo contrario. |