[...]Ultimamente aveva un nuovo oggetto di studio. Si trattava di un'anziana signora che si presentava puntualmente ogni mercoledì mattina - ormai era la quarta settimana - si sedeva in un angolo dell'atrio e se ne stava lì, immobile, per rialzarsi, evidentemente stanca e delusa, la sera. Si animava soltanto all'arrivo dei treni: allora alzava lo sguardo, osservava attentamente i passeggeri che scendevano, poi si rimetteva in quella posizione che Onofrio, dopo averci pensato a lungo, aveva definito "posizione d'attesa" [...] |