Di vino si beve, si vive. E di vino si muore. Ho sempre invidiato a Giorgio Bona la capacit di creare titoli geniali e inquietanti, (questo un capolavoro) e altrettanti mondi di confine dove risiedono personaggi perfettamente caratterizzati in grado di muoversi in mondi bizzarri per quanto credibili e realistici. Dimensioni in cui la crassa risata si sposa senza forzature all?horror vacui del noir pi oscuro. Il vino sviluppa patologie (flavescenza dorata) proprio come una mente turbata pu disegnare scenari di morte. La campagna piemontese diventa scenario inquietante per eventi delittuosi e la mia invidia, amicale, nei confronti di Giorgio Bona viene ampiamente ripagata per battezzare il commissario di turno ?Daniele Arena?, una sorta di ambiguo specchio dentro il quale pu essere divertente specchiarsi. Non senza rabbrividire. Danilo Arona |