Grazie alle analisi del DNA la ricerca entrata in una nuova era. Vale per ogni specie vivente, vale per i vini e per i vitigni: dalle origini ai nostri giorni, finalmente possibile conoscerne la storia pi profonda. Un gruppo di autorevoli esperti ha recentemente scoperto che ben 78 vitigni coltivati oggi in Europa hanno un antico genitore comune: il vitigno affidato da un imperatore romano alle sue legioni. Se guardate un film di guerra ambientato nell'antica Roma e osservate bene i centurioni, scoprirete che immancabilmente nella mano destra stringono un bastone, chiamato vitis, che non altro che un ramo di vite. Seguendo alla lettera il monito di Orazio - "nessun albero prima della sacra vite tu pianterai, o Varo" - Roma stabilisce, a un certo punto della sua storia, che la figura chiave dell'esercito avrebbe impugnato un tralcio di vite. Perch gli antichi romani davano cos importanza a questa pianta? E come mai in Italia, in Gallia, in Britannia, in Iberia e ovunque in Europa cominciarono a piantare viti, anzich frumento, orzo o alberi da frutta? Come ha fatto una citt enologicamente incolta a diventare la capitale mondiale del vino? Nei primi secoli dell'antica Roma il vino una bevanda per ricchi patrizi. A partire dalla seconda met del II secolo a.C, quando si diffonde il pane, anche il vino "esplode", diventando nutrimento e piacere di massa. Nascono produttori, speculatori, grossisti e dettaglianti che accumulano capitali e fondano compagnie commerciali. |