Si dice "Garante per le persone private della libert personale". S'intende chi entra nelle carceri per capire, parlando con i detenuti, cosa si pu fare per migliorarne le condizioni. Non uno di quei compiti da svolgersi al riparo di una scrivania e dietro lo schermo di un pc. E nemmeno un ruolo per cui sufficiente il pelo sullo stomaco. Ma questa la fine della storia. L'inizio della parabola che ci narra Pino Roveredo il giorno del suo arresto e le settimane in cui lui era il carcerato. Un libro fatto di storie, umanit, poesia e rabbia, di libert negate e di sogni. Un'analisi lucida sulla condizione delle carceri, sul mondo invisibile di un'istituzione totale, sulle relazioni umane tra i detenuti, sulla privazione del tempo e dello spazio. Con la sua straordinaria prosa, Roveredo si pone ancora una volta dalla parte degli ultimi, di coloro che sono rinchiusi in una cella e che non hanno possibilit di riscattare una vita di salite. |