Oggi come un tempo - quando i primi viaggiatori europei del Grand Tour attraversando le Alpi sbarcavano in Italia - l'incanto per chi scopre le rive del lago di Como immutato: forte e prodigioso il contrasto tra il clima dolce del lago, che sembra anticipare il mare, e quello invernale, gelido e cupo delle montagne aguzze che lo circondano. Le sponde del lago sono elette a luogo di villeggiatura ideale fin dall'epoca romana, quando si diffonde la cultura della villa suburbana destinata al riposo e all'otium, lontano dai clamori della citt. Nel corso del Medioevo il concetto di villeggiatura caro ai romani si perde e bisogna attendere il Rinascimento perch, sull'onda dell'antichit riscoperta, le sponde ricomincino a popolarsi di ville destinate allo svago, ubicate nei luoghi pi ameni, riparati dai venti e circondati da terreni adatti ai giardini, con orti, frutteti, agrumeti e oliveti. Nel corso del Settecento i giardini lariani vengono abbelliti secondo i modelli formali italiani e francesi, ma nell'Ottocento i tracciati regolari e i complessi disegni di aiuole, scalinate e ninfei vengono pressoch cancellati dal sopraggiungere del giardino paesaggistico, dove la natura e le piante tornano prepotentemente a essere protagoniste dello spazio. dunque la storia dei giardini, ma anche dei costumi e delle consuetudini dei loro abitanti nei secoli, che il lettore scoprir tra queste pagine, grazie a un percorso fotografico selezionato con cura per evidenziare di ogni luogo i tratti pi caratterizzanti. |