Possono ventiquattro ore, poco pi di un giorno cambiare la vita di una persona?Vale ha trentacinque anni, un marito, due figli e un cane. Vale una scultrice, un?artista, ma non sempre se lo ricorda. Le sue giornate sono il susseguirsi di una sfilza di obblighi, nel perenne tentativo quasi sempre fallito di non essere in ritardo. Di ora in ora con un ritmo incessante e sincopato, si accavallano accompagnamenti a scuola, feste per bambini, e visite mediche. Soprattutto visite mediche, perch Alessandro autistico. Vale non fa altro che correre e in questa corsa non c? spazio quasi per niente altro, fino a che una mattina portando Matilde, la figlia minore, con il cane al parco ritrova il cadavere di un neonato. Un bambino di pochi mesi che somiglia stranamente a come era suo figlio da piccolo. E reagisce nell?unico modo che conosce, tentando di accantonare la faccenda, rimuovendola e andando avanti. Solo che stavolta non ci riesce, non pu. Il bambino sconosciuto glielo impedisce. Qualcosa cambiato, anche se forse ancora non se ne rende conto. Con il passare delle ore, dapprima in maniera sotterranea e poi pi evidente, tutto ci che ha sepolto dentro di s fino a quel momento comincia a venire fuori, costringendola a fare i conti con il passato, con ci che adesso, ma anche con quello che vuole essere, con il futuro. Ad affrontare finalmente la sofferenza. E forse alla fine a crescere. Con una scrittura potente e vitale Alessandra Bertocci ci regala un piccolo e prezioso gioiello narrativo. Un romanzo d?esordio intenso e vero che ci racconta la vita contemporanea di una giovane madre alle prese con una quotidiana rimozione del dolore. Dolore che si rivela non solo uno strumento di crescita, ma anche una lente d?ingrandimento in grado di farci riconoscere i nostri desideri pi profondi. |